mai piaciuti i campionati con poche squadre: si è costretti a giocare 3 o 4 volte con gli stessi avversari
Visualizzazione Stampabile
mai piaciuti i campionati con poche squadre: si è costretti a giocare 3 o 4 volte con gli stessi avversari
Quello austriaco è ancora un campionato di periferia, anche se solo a pochi passi dal calcio che conta. Dopo gli ottimi risultati della stagione precedente, Vittorio colse l’occasione per rivoluzionare la squadra. Arrivarono tanti volti nuovi, tra cui, da sottolineare, gli acquisti di Corbel, Romanchuck, Sarganis e Vona, che sarebbero stati elementi chiave per la stagione.
http://i.imgur.com/C2buUE0.jpg
http://i.imgur.com/mvQVyLp.jpg
http://i.imgur.com/TpYj0eX.jpg
http://i.imgur.com/y3LVIL4.jpg
http://i.imgur.com/af0Giwt.jpg
http://i.imgur.com/yGfb32e.jpg
http://i.imgur.com/0GZ3Xiv.jpg
http://i.imgur.com/76h8lCk.jpg
http://i.imgur.com/zcELcxd.jpg
http://i.imgur.com/vD9RK5I.jpg
http://i.imgur.com/TWwINqQ.jpg
Chiunque si avvicini al mondo del calcio lo fa con il sogno, un giorno, di calcare i campi del massimo torneo calcistico mondiale, la Coppa del Mondo, e magari alzare in cielo quei circa 6 chili d’oro che rappresentano due vittorie alate che sorreggono il globo terrestre.
Vittorio non aveva mai, da calciatore, avuto la possibilità di partecipare al torneo. D’altra parte non ha mai avuto esperienze da professionista, non ha mai avuto l’occasione di vestire l’azzurro della nazionale. Ma da allenatore nulla era ancora detto.
Fino ad allora aveva avuto solo un’esperienza con la Nigeria U20, con la quale aveva vinto il campionato continentale di categoria. Era stato contattato dalla selezione olimpica del Portogallo per partecipare alle Olimpiadi del 2024 che si giocarono a Il Cairo, ma questa esperienza non ebbe mai inizio perché poco prima di iniziare arrivò la chiamata della Norvegia, con cui avrebbe affrontato le qualificazioni ai Mondiali del 2026 che si sarebbero tenuti negli Stati Uniti.
Non era un mistero che il calcio norvegese fosse completamente sconosciuto a Vittorio, quindi le prime convocazioni furono fatte più o meno a caso… In realtà il problema più grande che dovette affrontare era legato al fatto che all’inizio della sua avventura internazionale, credeva di poter guidare la Norvegia così come guidava un club, ma ci mise un po’ a rendersi conto che non avrebbe mai ottenuto nulla se avesse continuato ad aspettarsi che nei pochi giorni che aveva a disposizione per preparare le partite i ragazzi che convocava riuscissero ad imparare qualcosa di diverso da quello che applicano durante tutta la stagione nei rispettivi club. Così la sua inesperienza si ripercosse sui risultati.
La nuova stagione cominciò con gli impegni europei. I violetti non ebbero grossi problemi a superare i preliminari di Europa League, così si arrivò facilmente alla fase a gironi, dove ad aspettare c’erano Manchester City, PSV e Metalist.
http://i.imgur.com/uejneds.jpg
http://i.imgur.com/rPlaBxQ.jpg
Nel girone bastò arrendersi ai Citizens e mantenere la media inglese con PSV e Metalist per conquistare il secondo posto
http://i.imgur.com/14CenOa.jpg
http://i.imgur.com/ID1Qc2X.jpg
Il primo impegno ufficiale con la Norvegia fu subito un tuffo al cuore. Si trovava di nuovo in Scozia, in quella nazione che avrebbe sempre significato tantissimo per lui. Quella che scese in campo a Glasgow era una squadra smarrita, che provava a non deludere il nuovo allenatore, ma che tornò in patria con una sconfitta indecorosa.
http://i.imgur.com/R74wHB5.jpg
Contro il Kazakistan Vittorio pensò che avrebbe avuto vita facile. Poteva essere un’occasione per restituire fiducia alla nazionale. Invece dopo poco più di un’ora di gioco gli ospiti passarono in vantaggio demolendo tutte le certezze maturate fino a quel momento. Il risultato finale fu un’altra sconfitta, questa volta di misura, ma contro una compagine decisamente inferiore.
http://i.imgur.com/Pu4Zc3a.jpg
Dopo la sconfitta con Scozia e Kazakistan, anche la partita contro la Moldavia diventava insidiosa. Gli ex Sovietici arrivavano dalla vittoria contro la Spagna, ed il morale era altissimo. Alla Norvegia si presentava già l’ultima chance per restare agganciati alla speranza di qualificarsi al mondiale.
La squadra di casa va subito in vantaggio, ma uno scatenato Rodseth segna la doppietta che ribalta il risultato.
http://i.imgur.com/YBVDkwP.jpg
Nel gruppo della Norvegia, di sicuro la grande favorita era la Spagna. I diavoli rossi si presentavano, però, alla sfida contro gli scandinavi con in tasca il pareggio contro la Bulgaria, la sconfitta contro la Moldavia ed una risicata vittoria contro la Scozia. Il girone si dimostrava molto più equilibrato di quanto si potesse credere. Anche la partita tra Spagna e Norvegia si rivelò più equilibrata del previsto. Alla rete di Bytyqi per i norvegesi rispose Calvo. Il risultato di parità si confermò a fine partita.
http://i.imgur.com/D1Vp6Xr.jpg
Contro la Scozia, questa volta in Norvegia, la partita fu scoppiettante. Gli ospiti chiudono il primo tempo in vantaggio per 2 reti a 0. La nazionale guidata da mister De Santo non si perse d’animo e lottò fino al 90’ per portare a casa il risultato. La partita finì con un pareggio per 2-2.
http://i.imgur.com/HBcQIb4.jpg
Il campionato partì decisamente con il piede sbagliato. Due punti nelle prime 4 partite misero subito in discussione l’operato del mister. A queste partite seguì una serie di prestazioni poco convincenti, ma che portarono sempre punti. Alla fine dell’anno solare l’Austria Wien aveva mantenuto la sua imbattibilità in campionato per più di 4 mesi, trovandosi in vetta a lottare per il titolo.
http://i.imgur.com/u3E0GAW.jpg
http://i.imgur.com/yCIiBpd.jpg
La falsa partenza e l’andamento incostante della prima parte di campionato erano il risultato dei dubbi tattici che afflissero Vittorio tra la fine della stagione precedente e durante tutta l’estate. Il 4-3-3 che aveva adottato con successo fino ad ora non dava più risultati convincenti. Nei primi mesi della stagione vennero provate diverse soluzioni, la difesa a 3 non dava la necessaria solidità al reparto arretrato, l’assenza di un trequartista impigriva la manovra offensiva, rinunciare alle ali significava mettere in disparte delle individualità importanti come Kouassi e Acosta. Questo lungo periodo di incertezza portò diversi giocatori a dubitare delle reali potenzialità della squadra e a lasciare il sodalizio viennese. Così a gennaio partirono Sampil e Retailleu, oltre ad una serie di seconde linee che non avevano trovato lo spazio che si aspettavano.
Il risultato delle sperimentazioni tattiche di inizio stagione fu un 4-4-2 che prevedeva un centrocampo a diamante, che in realtà diamante non era, composto da tre centrali in linea ed un quarto che, in base alle circostanze, poteva essere un mediano davanti la difesa o un trequartista dietro le due punte. Si iniziò così a lavorare su svariate possibilità di manovra, addirittura in quell’anno Vittorio cominciò a lavorare al contropiede, uno stile di gioco che non era mai stato nelle sue corde, ma che si rese necessario, soprattutto in ambito continentale, per fronteggiare le avversarie più quotate.
Gli stravolgimenti tattici e le partenze inattese fecero volar via tutte le strategie di mercato che in estate avevano rivoluzionato la rosa dell’Austria Wien. Durante il mercato invernale la società dovette fronteggiare la necessità di dare ancora una volta una nuova fisionomia alla rosa. La fiducia della dirigenza nel loro allenatore fu tale da lasciare carta bianca a Vittorio, che lavorò sia per rinforzare la rosa nelle aree scoperte, sia per accaparrarsi dei ragazzi giovanissimi da aggregare alla formazione U18 in chiave futura.
Per la prima squadra arriva almeno un nuovo elemento per reparto.
http://i.imgur.com/kdfdNOb.jpg
http://i.imgur.com/bvPn8Xt.jpg
http://i.imgur.com/crfSneJ.jpg
http://i.imgur.com/0Uo1nDb.jpg
http://i.imgur.com/ZrYB8aL.jpg
http://i.imgur.com/Y5tqyS6.jpg
http://i.imgur.com/m9PjTKi.jpg
Gli innesti di mercato portarono i frutti sperati.
L’Europa League mise Vittorio di fronte al calcio inglese: ai sedicesimi affrontò il Leicester, uscendone vincitore, mentre agli ottavi l’Arsenal si dimostrò uno scoglio insormontabile. Un risultato complessivo di 7-1 era davvero duro da sopportare. La consolazione era quella di essere arrivati agli ottavi di finale, ben oltre le più rosee aspettative.
http://i.imgur.com/dHCgw7Z.jpg
In campionato le cose andarono di gran lunga meglio rispetto alle competizioni europee. L’imbattibilità dei Veilchen durò fino a metà marzo, quando uscirono sconfitti dalla partita contro lo Sturm Graz. In vetta continuava la sfida a 3 tra Austria Wien, Wiener Neustadt e Red Bull Salzburg, e fu proprio la sconfitta contro i tori rossi a complicare le cose, e a rimettere in discussione la questione scudetto. L’Austria Wien arrivò all’ultima giornata con la necessità di vincere contro il Kapfenberg. L’ultima giornata vide i violetti vincere per 3-1 e conquistare per la ventottesima volta il titolo di campioni d’Austria.
http://i.imgur.com/GO9a2az.jpg
http://i.imgur.com/rOX503t.jpg
Ad una settimana di distanza dalla conquista del titolo della Bundesliga, si giocava la finale di ÖFB-Pokal. Allo Stadio Ernst Happel di Vienna si scontrarono Austria Wien e Mattersburg. Entrambe le squadre arrivarono alla finale affrontando per lo più squadre di basso rango. La finale, a dispetto del risulato, fu una partita a senso unico. Le reti di Riedewald e Vona permisero all’Austria Wien di conquistare anche la coppa nazionale così Vittorio in quell’anno mise a segno il suo secondo double.
http://i.imgur.com/1ZSo4Vo.jpg
La prima vittoria degna di nota arrivò contro la Bulgaria. Il gol partita fu segnato da Brade Aae, il trequartista che Vittorio aveva portato in nazionale dall’Austria Wien. Finalmente la Norvegia riusciva a esprimere un gioco che poteva portare i risultati sperati.
http://i.imgur.com/R4K9Jsb.jpg
In estate era tempo di amichevoli. Le prestazioni furono confortanti, anche se contro il Cile si uscì sconfitti.
http://i.imgur.com/0bSiUR9.jpg
http://i.imgur.com/7Zmk7Kb.jpg
Vittorio ci credeva alla possibilità di qualificarsi al Mondiale, anche se forse la squadra un po’ meno. La doppia sfida contro Kazakistan e Moldavia sembrava dar ragione al CT, due vittorie nette per 3-0. A quel punto mancava il passo più duro, affrontare Bulgaria e Spagna.
http://i.imgur.com/llkG5W5.jpg
http://i.imgur.com/kmjzR1v.jpg
A volte le cose succedono molto in fretta, più in fretta di quanto basti a rendersene conto. Neanche il tempo di concludere i festeggiamenti per le vittorie in campionato e coppa, che l’Austria Wien emise un comunicato ufficiale per ringraziare il mister del lavoro fatto in società e per augurargli un futuro ricco di successi, ricordandogli che le porte del Franz Hörr Stadien (alias Generali Arena) sarebbero rimaste aperte per un suo futuro ritorno.
Vittorio lasciò Vienna innamorato di quella città, ma professionalmente aveva altre prospettive.
Quando passano i treni bisogna prenderli al volo, o si rischia di restare fermi in banchina ad aspettare. Così aveva fatto quando lasciò il cuore ad Aberdeen, e così fece quando decise di lasciare Vienna.
Dopo i successi austriaci la stampa dava per fatto l’accordo con la Lokomotiv Mosca. In Russia giravano tantissimi soldi in quel momento e andare ad allenare una delle squadre principali di uno dei campionati più in crescita al mondo non era un’occasione da poco. Una minoranza dei giornalisti invece sosteneva che Vittorio avesse accettato le lusinghe dello Sporting Lisbona, meno soldi, ma i talenti in Portogallo non mancano, specialmente per un allenatore che da tanta importanza allo sviluppo dei giovani.
La realtà come al solito era diversa da quella che si poteva leggere sulla carta stampata. Vittorio aveva sì avuto ottime offerte dai club menzionati, ma ne aveva ricevute anche delle altre. La trattativa che più lo allettava era quella con l’Ajax, che aveva intenzione di tornare a costruire quella fucina di talenti che l’aveva rappresentata negli ultimi decenni del secolo scorso. Ma come spesso accade in questo ambiente, i Lancieri non si degnarono neanche di una telefonata quando decisero di rivolgere le loro mire altrove.
La trattativa che portò via Vittorio dall’Austria, invece, arrivò improvvisa e si risolse in meno di mezza giornata. Due telefonate e gli accordi furono presi. Vittorio pensò che aveva fatto una scelta di vita, aveva forse trovato un primo punto di arrivo. Rinunciava, almeno per il momento, alle competizioni europee, ma finalmente aveva raggiunto i vertici del calcio mondiale.
Il contratto che firmò senza neanche batter ciglio lo vestiva ancora di viola, questa volta era un viola a cui era in qualche modo affezionato. Quel viola che gli suscitò, da bambino, tanta ammirazione grazie a gente come Batistuta e Rui Costa. Quello stesso viola che fu vestito da grandi leggende come Giancarlo Antognoni, Daniel Passarella, Roberto Baggio, Gabriel Batistuta, Manuel Rui Costa ecc…
Insomma mai come ora per Vittorio il futuro si tinse di viola.