Visualizzazione Stampabile
-
Il mio parere è che nel ciclismo ad alti livelli (squadre PRO Tour) sia veramente difficile se non impossibile doparsi o usare trucchetti senza essere beccati. Fanno controlli frequenti e a tappeto, mi pare che i corridori debbano essere disponibili 365 giorni all'anno e comunicare in pratica anche i loro spostamenti (andarono a cercare Froome in albergo una volta).
Magari in Continental o tra i giovani e amatori la situazione sarà peggiore, sicuramente...
-
Citazione:
Originariamente Scritto da
salento87
Il mio parere è che nel ciclismo ad alti livelli (squadre PRO Tour) sia veramente difficile se non impossibile doparsi o usare trucchetti senza essere beccati. Fanno controlli frequenti e a tappeto, mi pare che i corridori debbano essere disponibili 365 giorni all'anno e comunicare in pratica anche i loro spostamenti (andarono a cercare Froome in albergo una volta).
Magari in Continental o tra i giovani e amatori la situazione sarà peggiore, sicuramente...
per tutti gli atleti professionisti (di qualsiasi sport) c'è un portale internet in cui comunicare i propri spostamenti e l'orario preferito di reperibilità in caso di controlli
-
Citazione:
Originariamente Scritto da
salento87
Il mio parere è che nel ciclismo ad alti livelli (squadre PRO Tour) sia veramente difficile se non impossibile doparsi o usare trucchetti senza essere beccati. Fanno controlli frequenti e a tappeto, mi pare che i corridori debbano essere disponibili 365 giorni all'anno e comunicare in pratica anche i loro spostamenti (andarono a cercare Froome in albergo una volta).
Magari in Continental o tra i giovani e amatori la situazione sarà peggiore, sicuramente...
ricordati che da sempre il doping è sempre un passo avanti all'antidoping...
a proposito di Froome e dell'albergo... non lo trovarono. :esd: c'è una regola però, se non sbaglio, che permette di non farsi trovare per tipo un paio di volte... cioè di non dover effettivamente dichiarare proprio tutto. non ricordo bene comunque, magari lo sa pap.
-
Quando sembrava tutto finito da 2 settimane, Quintana a momenti faceva saltare il banco.
Alla fine bella edizione, nonostante l'esito finale.
-
Quintana e Valverde hanno giocato troppo in difesa, anche all'ultimo quando dovevano rischiare hanno preferito scattare sull'ultimo cavalcavia per paura di scoppiare e perdere il podio (cosa comune a quasi tutti quest anno, solo nibali se ne fotteva e attaccava da lontano!)
-
http://www.ilpost.it/2015/07/26/froome-storia-passato/
Da dove arriva Chris Froome
di Gabriele Gargantini – @GGargantini
Cinque cose sulla carriera del ciclista più forte degli ultimi anni, che oggi ha vinto il suo secondo Tour de France
Il ciclista britannico Chris Froome ha vinto il suo secondo Tour de France. Il 25 luglio nell’ultima tappa con arrivo in salita è riuscito a mantenere parte del vantaggio che aveva guadagnato sul colombiano Nairo Quintana. Quando il Tour de France terminerà Froome avrà percorso 3.360 chilometri in circa 85 ore: ci avrà messo un minuto in meno di Quintana, 5 minuti in meno di Valverde e 8 minuti in meno di Nibali, che arriverà quarto. E anche 17 minuti in meno del decimo in classifica, circa tre ore in meno del centesimo classificato e circa 5 ore in meno dell’ultimo classificato, che per il momento è il francese Sylvain Chavanel.
La vittoria più importante di Froome in questo Tour de France è stata quella ottenuta alla decima tappa, Tarbes-La Pierre Saint-Martin con arrivo in salita sui Pirenei: Froome – che era già maglia gialla – era riuscito ad arrivare al traguardo un minuto prima di Quintana, quasi tre minuti prima di Contador e quattro minuti prima di Nibali. Froome ha vestito la sua prima maglia gialla nella terza tappa, l’ha persa e poi riguadagnata nella settima tappa e da lì in poi l’hai indossata fino a oggi. Ha dominato fino a pochi giorni fa, quando ha cominciato a mostrare alcuni segni di stanchezza: nella tappa di sabato 25 luglio sull’Alpe d’Huez, per esempio, ha perso più di metà del vantaggio che aveva dal colombiano Quintana.
Chris Froome è un corridore molto riservato, poco mediatico, non molto spettacolare. Da alcuni anni si concentra soprattutto sul Tour de France e non lo si vede molto in altre gare: ha corso il suo ultimo Giro d’Italia nel 2010, per esempio. Al Tour nel 2012 è arrivato secondo, dietro al compagno di squadra e capitano Bradley Wiggins (si pensa che Froome fosse più forte ma rispettò le gerarchie); nel 2013 ha vinto, nel 2014 si è dovuto ritirare, ma sarebbe altrimenti stato certamente tra i migliori. Froome ha vinto anche due bronzi olimpici nel 2012, ed è arrivato due volte secondo nella classifica generale della Vuelta di Spagna, nel 2011 e nel 2014. Il miglior piazzamento di Froome al Giro d’Italia è un 39esimo posto, nel 2009. Nel 2010 Froome fu invece squalificato dal Giro alla 19esima tappa: durante la salita del Mortirolo si aggrappò a una moto.
Froome e la moto, al giro
Quando fu squalificato nel 2010, Froome correva già per la Sky, la sua attuale squadra, ma era praticamente sconosciuto ai non esperti di ciclismo. Quel Giro d’Italia per Froome non stava andando molto bene. La 19esima tappa era una difficile tappa di montagna e Froome era nelle ultime posizioni: lo videro aggrapparsi in salita a una moto della polizia, per cercare di fare dei metri senza faticare, e fu squalificato. È un aneddoto spesso citato da chi sospetta e accusa Froome di fare uso di sostanze dopanti. La tesi è, in sintesi: nel 2010 andava così piano da non riuscire a terminare una salita da solo, si è poi dopato ed è riuscito a vincere un Tour de France. Froome ha spiegato che quel giorno aveva problemi a un ginocchio e aveva già scelto di ritirarsi dal Giro, ma che voleva farlo dalla zona rifornimento della tappa, posta in cima alla salita.
Froome prima di diventare Froome
A prescindere dalla squalifica del 2010 resta valida la questione “perché Froome è improvvisamente diventato forte?”. Non c’è una risposta esatta, anche perché è inesatta la domanda. Froome è diventato improvvisamente famoso ma la sua crescita è stata relativamente graduale. È nato in Kenya da genitori britannici e lì è cresciuto, fino a quando si è trasferito in Sudafrica all’età di quindici anni. A 22 anni ha iniziato a correre per una piccola squadra sudafricana, la Konica Minolta, e nel 2008 è passato alla Barolword, una più importante squadra britannica. Nel 2011, a 25 anni, è arrivato alla Sky. Nei primi anni in Europa Froome, ancora giovane, ha quindi dovuto adattarsi a un livello di ciclismo più alto di quello che aveva conosciuto in Sudafrica. Dopo alcuni mesi di ambientamento sono arrivati dei piazzamenti in alcune tappe, a cronometro e con arrivo il salita. C’è un percorso di crescita nella storia sportiva di Froome: è però vero che dal 2010 al 2011 qualcosa è cambiato. Nel 2011 Froome ha vinto la sua prima tappa, alla Vuelta, ed è arrivato secondo in classifica generale.
Froome e la schistosomiasi
Più che un prima e dopo il doping sembra che nel passato di Froome ci sia un prima e dopo una malattia: la schistosomiasi, una malattia tropicale difficilmente diagnosticabile diffusa soprattutto in Africa, che può portare anche alla morte. La schistosomiasi si prende bevendo acqua “sporca”, infetta, ed è la malattia parassitaria più diffusa al mondo dopo la malaria: tra le altre cose, causa un forte senso di spossatezza. Nel caso di Froome la schistosomiasi è rimasta latente per molto tempo: gli è stata diagnosticata nel 2010 e sembra che la definitiva guarigione sia arrivata nel 2013. Parlando della schistosomiasi di Froome, il team manager della Sky David Brailsford ha detto: «Si vedeva che c’era qualcosa che non andava in lui. Sapevamo che era forte, ma non capivamo perché lo vedevamo andare forte solo a sprazzi. Non capivamo perché non riusciva sempre a esprimersi al meglio. Quando si è scoperta la malattia, abbiamo capito tutto».
Froome e il doping
Chris Froome non è mai risultato positivo ad alcun controllo antidoping. Le accuse che lo riguardano sono simili a quelle fatte a qualsiasi ciclista su strada che negli ultimi anni ha vinto qualcosa di importante. Ad aumentare i sospetti su Froome è l’ipotesi – smentita da Froome e dall’UCI (l’Unione Ciclistica Internazionale) – che le cure per la schistosomiasi gli abbiano permesso di assumere sostanze non concesse ad altri. Froome soffre anche di asma, e in alcune occasioni è stato visto usare un inalatore in corsa. Anche in questo caso è stato accusato di avere fatto qualcosa fuori dal regolamento, e anche in questo caso Froome ha dimostrato che l’UCI era a conoscenza della cosa e che l’inalatore gli era stato concesso. Durante il Tour de France di quest’anno Froome è stato anche insultato da alcuni spettatori e in due occasioni ha ricevuto sputi e gli è stata lanciata urina in faccia.
Froome e l’Italia
Froome è anche stato in Italia, e parla un italiano fluente: «Ho vissuto a Chiari, in provincia di Brescia. Poi a Nesso, vicino a Como. E poi ancora in Toscana, a Quarrata. Quasi tre anni. Non avevo mai passato l’inverno in Europa, da voi ho visto per la prima volta la neve. E ho imparato tutto. Senza il tempo passato in Italia non sarei mai arrivato qui», ha detto Froome nel 2012.
___________________________
Che avesse la schistosomiasi non lo sapevo mica. Articolo interessante.
-
Citazione:
Originariamente Scritto da
salento87
Il mio parere è che nel ciclismo ad alti livelli (squadre PRO Tour) sia veramente difficile se non impossibile doparsi o usare trucchetti senza essere beccati. Fanno controlli frequenti e a tappeto, mi pare che i corridori debbano essere disponibili 365 giorni all'anno e comunicare in pratica anche i loro spostamenti (andarono a cercare Froome in albergo una volta).
Magari in Continental o tra i giovani e amatori la situazione sarà peggiore, sicuramente...
Secondo me invece sarebbe un'impresa trovarne anche solo 1 che non sia dopato, il doping corre più veloce dell'antidoping
-
Citazione:
Originariamente Scritto da
matters
ricordati che da sempre il doping è sempre un passo avanti all'antidoping...
a proposito di Froome e dell'albergo... non lo trovarono. :esd: c'è una regola però, se non sbaglio, che permette di non farsi trovare per tipo un paio di volte... cioè di non dover effettivamente dichiarare proprio tutto. non ricordo bene comunque, magari lo sa pap.
In realtà nel caso di Froome non è lui che non si è fatto trovare, ma piuttosto, l'hotel che non ha indicato che c'era per via della privacy, lui non ha pensato di lasciar detto che se lo cercavano dovevano assolutamente avvisarlo.
Così è la storia "ufficiale", ma ci credo abbastanza.
Citazione:
Originariamente Scritto da
TheodorXII
Secondo me invece sarebbe un'impresa trovarne anche solo 1 che non sia dopato, il doping corre più veloce dell'antidoping
molto interessanti i dati "oggettivi" e basati su prove certificate che porti, mi piace come noti che di tutti gli sport di sto mondo, l'unico che ogni tanto becca qualche dopato è il ciclismo, ma facciamo finta di credere che tennisti, calciatori, atleti in generale invece sono tutti puliti... :sisi:
La sardegna come l'isola che non c'è, una mondo parallelo con una visione distorta della realtà :esd:
-
Citazione:
Originariamente Scritto da
papclems
In realtà nel caso di Froome non è lui che non si è fatto trovare, ma piuttosto, l'hotel che non ha indicato che c'era per via della privacy, lui non ha pensato di lasciar detto che se lo cercavano dovevano assolutamente avvisarlo.
Così è la storia "ufficiale", ma ci credo abbastanza.
molto interessanti i dati "oggettivi" e basati su prove certificate che porti, mi piace come noti che di tutti gli sport di sto mondo, l'unico che ogni tanto becca qualche dopato è il ciclismo, ma facciamo finta di credere che tennisti, calciatori, atleti in generale invece sono tutti puliti... :sisi:
La sardegna come l'isola che non c'è, una mondo parallelo con una visione distorta della realtà :esd:
Ti confondi col Molise. Le mie nipoti ci sono andate da una settimana e non si hanno più notizie. :asd:
Doping nel calcio ce n'e a pacchi ovviamente... E così in tanti altri sport, solo che Armstrong andava in bici... :sad:
Inviato dal My Magic Diary usando Tapatalk
-
Citazione:
Originariamente Scritto da
papclems
In realtà nel caso di Froome non è lui che non si è fatto trovare, ma piuttosto, l'hotel che non ha indicato che c'era per via della privacy, lui non ha pensato di lasciar detto che se lo cercavano dovevano assolutamente avvisarlo.
Così è la storia "ufficiale", ma ci credo abbastanza.
molto interessanti i dati "oggettivi" e basati su prove certificate che porti, mi piace come noti che di tutti gli sport di sto mondo, l'unico che ogni tanto becca qualche dopato è il ciclismo, ma facciamo finta di credere che tennisti, calciatori, atleti in generale invece sono tutti puliti... :sisi:
La sardegna come l'isola che non c'è, una mondo parallelo con una visione distorta della realtà :esd:
Sarà....dati oggettivi non se ne possono avere in questi campi se non circoscritti a situazioni singole....ma la mia sensazione generale è quella, essendo uno sport di molta fatica è anche più probabile l'utilizzo di scorciatoie. Già nello sport che praticavo io mi è capitato di vedere cose "strane" pur non avendo prove concrete più che si andava su di livello.....