Su di lui credo che si debba puntare un pò di più.
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Leggetevi questo articolo su Rudi Garcia e la situazione attuale: http://www.francescocosta.net/2015/03/10/rudi-garcia/
C'è anche questo passaggio interessante, che poi è uno stralcio di altro articolo (nb: scritto nel momento in cui Garcia ha firmato per la Roma) citato nel testo:
La domanda che mi pongo (e che si pone anche l'autore dell'articolo) è: riuscirà Garcia a smentire questa tendenza e a "salire uno scalino", oppure siamo già ai titoli di coda?Citazione:
Garcia a volte sembra non avere un piano B. In troppe occasioni quando gli avversari hanno trovato un modo per fermare il gioco del Lille, il suo bellissimo calcio fluido è scomparso. […] Nell’ultima stagione di solito bastava guardare i primi 20 minuti di una partita per capire se il Lille avrebbe segnato su azione o no. Poi a volte un calcio piazzato o un errore delle difese avversarie hanno risolto la situazione, ma la svolta non è arrivata mai per i cambi tattici di Garcia. Raramente le sue sostituzioni cambiano la partita: molto spesso i giocatori vengono sostituiti con altri dello stesso ruolo, senza toccare lo schieramento e la tattica. […] La sua ultima stagione al Lille è stata segnata anche dall’insistenza su calciatori esperti anche se meno bravi di altri più giovani e inesperti. […] Non c’è dubbio che Garcia porterà alla Roma uno stile di gioco offensivo. Quando funzionerà, sarà bellissimo da vedere: i tifosi della Roma saranno abbagliati dalla rapidità dei passaggi e dai movimenti intelligenti che Garcia sa costruire. Il problema arriverà quando gli avversari impareranno a conoscere quel gioco e fermarlo.
Titoli di coda direi
il dubbio c'è...per me Garcia non è così bravo da puntare solo su di lui e sfasciare una squadra, ci penserei molte volte; poi, se si decide di puntare su Garcia lo si faccia, la dirigenza allora dovrebbe rafforzare la sua posizione, ma bisogna avere le idee chiare, molti giocatori devono essere cambiati.
Io ripeto che Garcia andrà via solo in caso di un fallimento totale della stagione (= fuori subito in EL e 4°-5° posto).
Ovviamente le % si alzano di partita in partita, ma ancora c'è margine di manovra.
Ecco quanto si legge su Asroma.it:
“… Fu una Sacerdotata”
12 marzo 1934, Roma
Ferraris IV fuori squadra
Armato di una sintesi perfetta, Vincenzo Biancone liquidò la faccenda forgiando un neologismo: “Sacerdotata”. I fatti che portarono al divorzio tra Attilio Ferraris e la Roma, lungo ma comunque temporaneo, raggiunsero il punto di rottura all’indomani del derby dell’11 marzo 1934: in campo finì 3-3, in maniera a dir poco avventurosa. Al 14’ la Roma è già in vantaggio per 3-0 grazie ai gol di Fulvio Bernardini, Raffaele Costantino ed Enrique Guaita. I giallorossi vanno subito vicini al 4-0, ma la Lazio segna due volte con De Maria, resta in dieci uomini per l’espulsione di Del Debbio e – aiutata anche da quattro pali colpiti dai giallorossi, uno da Bernardini in rovesciata – raggiunge il pareggio ancora con De Maria. La rimonta fa infuriare il presidente Renato Sacerdoti, che nella giornata di lunedì 12 marzo mette fuori rosa Ferraris IV ritenendolo responsabile, in sostanza, di tradimento. L’accusa ovviamente è infondata, ma la decisione è presa. Il giorno successivo Attilio va al campo per allenarsi, ma viene allontanato. Colpito da un’accusa così grave ed infondata, il mediano giallorosso tornerà a vestire la maglia della Roma in un incontro ufficiale soltanto il 18 settembre 1938, affrontando proprio il Milan, l’avversaria che quattro anni prima aveva segnato l’inizio del suo periodo di esilio. Il 14 marzo Sacerdoti convoca tutti i giocatori della Prima Squadra per una tirata d'orecchie generale: più impegno, più disciplina, più concentrazione, ordina il presidente, che naturalmente non fa nulla per nascondere i provvedimenti disciplinari adottati. Non solo. Il massimo dirigente giallorosso, pur confermando il tecnico Luigi Barbesino attraverso la stampa, sconfina nella sfera tecnica assicurando che l'undici che affronterà il Milan (pareggiando 1-1) la domenica successiva sarà la stesso che vestirà la maglia giallorossa fino al termine del campionato. Detto fatto: Barbesino resterà in sella fino all'estate del 1937, mentre la formazione che pareggerà con il Milan cambierà soltanto per via di infortuni, su tutti quello che metterà fuori causa Bernardini concedendo la gioia del debutto assoluto al diciottenne romano Balilla Lombardi (Roma-Padova 2-0 a Campo Testaccio il 29 marzo).
Insomma Zamparini aveva dei gran predecessori
auguri a Marazico e James Pallotta
Allora o Garcia via o in panchina chi cammina e chi non fa vita da atleta.
stanno uscendo i malumori...la partita di ieri potrebbe essere un crocevia per il futuro