Ciao collega! Hai fatto bene a cambiare. Che catena? Se posso sapere... Io comunque sono sempre qua, anche se ero ad un passo da rassegnare le dimissioni poiché la misura era ampiamente colma...
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Scrivo per chiedervi un consiglio:
Io da 3 anni a questa parte, questo sarà il quarto, per due mesi in estate vado a lavorare in un "hotel" a Cesenatico.
La struttura la gestisce direttamente la scuola dove io lavoro abitualmente a Milano ed è aperta solo d'estate. A giugno e luglio ci sono i gruppi della nostra scuola, ad Agosto è aperta alle famiglie e agli ospiti "normali".
In questi 3 anni ho avuto uno "straordinario forfettario" dato nelle retribuzioni di luglio e agosto o giugno e luglio per "superamento del mio orario lavorativo normale", ma niente domeniche/festivi/straordinari pagati o maturati.
Questo nonostante sia io, che il mio collega che negli ultimi tre anni è sceso con me, avessimo richiesto almeno un riconoscimento visto che lavoriamo due mesi consecutivi, e poi per gli altri 9 lavoriamo col nostro orario full time a Milano.
La situazione con il signore che la gestisce non è semplice da spiegare, ma non è certo idilliaca.
Quello che vi chiedo è a fronte di due mesi consecutivi di lavoro senza un orario fisso, ho calcolato più o meno 11 ore di "lavoro" al giorno, facendo le cose più disparate ed essendo invece reperibile h24, voi quanto chiedereste? che condizioni mettereste?
So di essere stato forse un po' troppo vago, ma vorrei qualche consiglio, magari anche da chi è nel settore (anche in pm dove posso essere più chiaro).
Grazie :)
Ignoro la paga base in quel campo di applicazione di un CCNL diverso dal mio. Immaginando come dici tu però 11 ore al giorno per 6 giorni (66 ore e già qui siamo fuori ogni applicazione di qualsiasi ccnl) per meno di 1600€ al mese non mi muoverei nemmeno di casa (sarebbero poco più di 6€ l'ora). Una paga giusta sarebbe sicuramente molto più alta ancora considerando 26 ore di straordinario a settimana.
Ripeto, senza sapere nulla del ccnl di applicazione è un ragionamento molto a spanne
Il mio CCNL è quello AGIDAE (scuole paritarie), sposto solo la mia sede di lavoro per quei due mesi.
Cose da tenere conto sono:
- No riposi
- Reperibile 24h essendo che vivo lì
- Lavoro effettivo sulle 11h al giorno (che va da mansioni di Viceresponsabile a chiudere gli ombrelloni della spiaggia, l'ambito è abbastanza ampio :esd: )
Quello che vorrei far capire a loro è che soprattutto non sono un lavoratore stagionale del posto, ma uno "annuale" che sposta la sua sede di lavoro per due mesi e il lavoro a Milano non me lo fanno altri e il mio anche se di meno, va avanti anche se la scuola è chiusa.
Il fatto è che lavorando con il clero non sempre ragionano come un azienda normale.
Io per quei mesi prendo il mio stipendio normale più questo "straordinario forfettario" che va a sommarsi al lordo e quindi ovviamente aumentano trattenute e tasse e ragionando così ad esempio la domenica io prendo solo la quota di questo "bonus" essendo che normalmente a Milano non lavorerei (questa è la parte che mi scoccia di più).
È una situazione difficile. Ma se tu rifiuti temi ripercussioni sul lavoro di Milano? Oppure cmq è una cosa che vuoi fare quindi non rifiuti?
ma con "due mesi consecutivi" intendi senza giorno di riposo?
@bubu occhio che il giorno settimanale di riposo è un diritto costituzionale. se lo salti, oltre ad avere problemi il tuo datore di lavoro, hai problemi anche tu (es. coperture assicurative ecc)
Per la zona in questione il problema degli stagionali sottopagati e sfruttati è ben noto purtroppo.
Io per meno di 2000 nemmeno mi muoverei, ma la verità è che c'è gente che accetta full time e invece lavora 7/7 con orari assurdi.
Il tuo caso è un po' un ibrido, ma comunque visto che sono anni che sei lì mi farei sentire.
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Innanzitutto dal contratto di lavoro e dall'orario lavorativo devi estrapolare se nei mesi che la scuola è chiusa sei in ferie come gli insegnanti(i quali fanno delle ore aggiuntive durante l'anno per poi compensarle con un mese in più di ferie a scuola chiusa anziché una maggiorazione di stipendio) oppure no. Poi per legge non puoi fare a meno del riposo settimanale e se lavori anziché andare in ferie devono rimborsarti le ferie non godute.
Appurato tutto ciò, la situazione lavorativa estiva non è detto che possa configurarsi come facente parte della normale attività lavorativa. Potrebbe darsi che necessiti di essere gestita con un contratto a parte e con una contrattazione adeguata.
Sicuramente deve essere riconosciuta l'indennità di trasferta in aggiunta alle componenti per vitto e alloggio(queste ultime in solido o in denaro -l'ospitalità che immagino ti diano nella struttura non è un regalo o una concessione ma un vantaggio per loro ché altrimenti dovrebbero darti del denaro-). Poi sta a te se considerare la cosa forfettaria oppure frutto di un calcolo; ovviamente la controparte tira per il minimo possibile, idealmente ti vorrebbero far lavorare gratis (nonostante Pio X, che loro dovrebbero conoscere, abbia provato a suo tempo a ricordare che sia un pelino ingiusto).
Se vuoi farla facile prendi la paga oraria che hai attualmente al lavoro e la moltiplichi per il numero di ore che lavorerai applicando alle ore straordinarie la maggiorazione standard e quella festiva per le ore festive, a tutto ciò aggiungi un compenso forfettario per la reperibilità tanto hai già una stima, dagli anni passati, di quanto peserà lavorativamente questa reperibilità. Ovviamente dovrebbe essere incluso il giorno di riposo settimanale nonostante loro siano convinti che i dipendenti siano una loro proprietà privata e debbano essere sempre disponibili.
Bada bene che in caso di un controllo da parte degli organi competenti loro rischiano minimo un multone e tu, se li copri cercando di minimizzare, il penale(assieme a chi altri dovesse dichiarare il falso).
In ogni caso, le mie parole sono una traccia; molto più valido sarebbe andare a parlare con un consulente del lavoro in qualche patronato per rimediare gli articoli di legge adeguati al caso.