Posso andare pure io
Visualizzazione Stampabile
questi si dopavano per primeggiare soprattutto in Italia...pensa chi vince i Mondiali o le Olimpiadi quanta roba prende :D
Che poi vabbè, in realtà hanno "solo" eluso i controlli antidoping, non sono risultati positivi.
Poi certo, perché eludere i controlli se si è puliti?
Bah
Howe si dopava di kinder bueno :esd:
che pena...
si, in effetti leggendo oggi le altre informazioni, hanno tralasciato di dire dove si trovavano cosi' gli ispettori dell'antidoping non potevano trovarli per eseguire test a sorpresa.
E' un malcuostume degli atleti italiani o una sottile furbizia suggerita da qualcuno per doparsi in liberta'? Vedremo gli sviluppi
dopati e manco uno straccio di medaglia, se evitano di portarli a rio ci fanno un piacere :esd:
attenzione però che non si parla di positività ma di reperibilità mancate
nessuno è risultato positivo a controlli
dipende da quante volte si è stati assenti pur essendo stati avvisati. si può giustificare una o due volte al massimo, e giusto per essere buonisti perché mettere a repentaglio la propria carriera o reputazione(soprattutto con gli sponsor...) per un impegno improvviso o una dimenticanza è difficile che possa accadere così di frequente.
questione di lana caprina... giusto buono per stabilire a livello penale forse...
ma il biglietto per rio meglio darlo ad altri in tutti i casi... saltare un controllo ha solo una motivazione altrimenti dovresti fare di tutto per essere pulito agli occhi di chiunque (un po' come il discorso del papà che facesse il matto se il figlio venisse perquisito...)
devono comunicare ogni spostamento non credo che il problema sarebbe se bussano alla porta e tu sei al supermercato... già potranno aspettare un'ora che torni a casa :esd:
per non farti un controllo per tua irreperibilità il problema deve essere più grosso tipo che dici che sei a casa di @Bel Vale e invece sei a casa di @ataris :esd:
a casa di @ataris ?
con 2 lampadine in mano?
:esd:
non vieni avvisato altrimenti non sarebbe controllo a sorpresa.
Gli atleti di un certo livello sono obbligati a comunicare un orario di reperibilità (solitamente il primo mattino non a caso) per i controlli a sorpresa e, in caso di viaggi o spostamenti, a comunicare tramite app o sito web la loro posizione.
In uno dei controlli a sorpresa non si sono fatti trovare (che può anche significare che hanno compilato male il sito o che non l'hanno compilato affatto)
a livello mondiale sono inutili, a livello nazionale, universiadi, mondiali militari, europei no
anche europei insomma insomma.. però si ..universiadi, militari etc.. sono ad un certo livello.
non e' che ci siano tante competizioni da vincere :D
Mondiali, Olimpiadi, mondiale indoor, poi, molto piu' in piccolo, ma tanto tanto, il resto :D
Per le tappe del circuito di atletica Diampind league non so tutti i risultati ma li' si va ad inviti credo, sopratutto in base ai risultati personali
Dal profilo FB di Silvia Salis (lancio del martello, oro giochi mediterraneo)
Innanzitutto ci tengo profondamente a precisare che quella di cui vengo accusata non è una vicenda di doping ma di problemi di ricezione della reperibilità da parte del sistema Whereabout, con il quale il Coni monitora lo spostamento di ogni atleta. Chi mi conosce sa che in 15 anni di carriera mi son sempre battuta contro il doping e contro chi ha sporcato il nostro sport, prendendo anche parte a campagne di sensibilizzazione tra i giovani.
Per quello che riguarda l'accusa, l'unica cosa che mi sento di dire è che il sistema aveva falle tecniche. Fino a qualche anno fa il sistema era cartaceo: la Fidal mediava i nostri rapporti con il coni, noi mandavamo reperibilità via fax (nel 2011!!) e loro la comunicavano al Coni. Sono in possesso di documenti email provenienti dalla Fidal nei quali io, sorpresa che non avessero ricevuto la reperibilità, chiedevo spiegazioni. La giustificazione (che ancora conservo) è stata data al malfunzionamento del fax che è durata qualche giorno nell'inverno tra il 2010 ed il 2011. Basterebbe solo questo per spiegare in che situazione fosse lo stato della comunicazione della reperibilità all'epoca. Successivamente dal fax si passò ad una piattaforma informatica, che presentò da subito problemi di funzionamento: anche in questo caso ho prodotto documenti riguardo all''immissione della password ed alla generazione calendario. Vi faccio un esempio: a Londra appena arrivata mi ero registrata al villaggio olimpico, ma il responsabile sanitario del Coni, mi disse che non risultavo al villaggio. Insistendo sul sistema, aiutata dai sanitari Fidal, sono riuscita ad aggiornarlo, ma è un altro esempio eclatante per capire cosa è successo. Oltretutto, nel caso ci siano inadempimenti, mancate comunicazioni di reperibilità o mancati controlli, la procura è tenuta a mandare all'atleta una raccomandata con ricevuta di ritorno che rappresenta un'ammonizione, ed alla terza scattano le sanzioni. Nella mia vita non ho mai ricevuto ammonizioni riguardo alla mancata comunicazione reperibilità, la mia unica ammonizione ricevuta è stata nell'estate 2014 per un supposto mancato controllo. Ho fatto subito ricorso producendo documenti e dimostrando la negligenza delle altre parti in questione nel reperirmi, e il ricorso l'ho vinto: questo rappresenta il mio unico contatto con la Procura Antidoping in 15 anni di nazionale. Posso parlare solo per me perché conosco la mia situazione, ma nei corridoi della procura ho potuto riscontrare nei giorni delle audizioni di altri atleti che il mio era un sentimento comune di grande frustrazione per esser stati coinvolti in un malfunzionamento delle strutture e dei sistemi preposti. Certa che la vicenda sarà risolta positivamente per me, ribadisco la mia assoluta estraneità a quello di cui sono accusata e confido nel buonsenso della giustizia sportiva, augurandomi che in futuro vicende del genere non accadano più, specie in un periodo molto buio per l'atletica leggera.
Fred, centrocampista del Brasile, squalificato per un anno
Trovato positivo a un diuretico (un agente mascherante di sostanze dopanti) durante l'ultima Copa America, al centrocampista dello Shakhtar Donetsk e della nazionale verdeoro è stata inflitta una squalifica di 12 mesi. Il calciatore farà ricorso
Il centrocampista dello Shakhtar Donetsk e della nazionale brasiliana Fred è stato squalificato un anno per doping. Lo ha annunciato la Conmebol, la Confederazione del calcio sudamericano. Il giocatore 22enne è risultato positivo a un diuretico, l'idroclorotiazide, lo scorso giugno durante la Copa America in Cile.
Normalmente utilizzato per controllare l'ipertensione e i problemi cardiovascolari, idroclorotiazide viene spesso usato come agente mascherante di altre sostanze dopanti. La squalifica ha effetto retroattivo al 26 luglio, ed è valida solo per tutte le partite legate alla Conmebol. Fred quindi potrà ancora giocare con lo Shakhtar. Sempre che la Fifa non decida di estendere la squalifica a tutte le competizioni. Il calciatore si è sempre dichiarato innocente. E vuole presentare ricorso contro la decisione.
celeri questi esami... immagina se il brasile vinceva la coppa con tripletta di fred :gha:
taggatemi @bubbadj
Certo che se ti metti a barare a 19 anni significa che sei proprio senza speranza
"sport di fatica" :esd:
ma per carità, il gusto è pedalare, altrimenti vai a fare spinning.
Atletica, Schwazer: «Più forte ora di quando mi dopavo»
Il maratoneta: «Con Donati ho riscoperto il piacere di allenarmi»
ROMA - Dalla vergogna del doping alla rinascita, dalla voglia di dire addio all'obiettivo di un nuovo sogno olimpico. Alex Schwazer, in un'intervista a RaiSport, torna sulla vicenda del doping e sulla rinascita sportiva a cui aspira. "È stato determinante l'incontro col professor Sandro Donati. Con lui ho riscoperto il piacere di allenarmi, prima lo consideravo un peso - le parole di Schwazer - Ho scoperto di andare più forte adesso rispetto a quando mi aiutavo con sostanze proibite". L'atleta altoatesino dopo aver sconfitto i fantasmi del passato deve affrontare oggi un nemico insidioso: la diffidenza o addirittura l'ostilità del suo ambiente e di molti compagni della Nazionale di atletica, come Rubino e De Luca, in vista del suo ritorno alle gare e dell'obiettivo dei Giochi di Rio. "Ma sono convinto - dice Schwazer - che la mia dedizione e il lavoro contribuiranno a convincere anche i più diffidenti". Quanto al futuro, il desiderio è quello di avere una famiglia e dei figli. "A loro racconterò tutto di me, se me lo chiederanno: nel bene e nel male". Da quando si è trasferito a Roma, Schwazer confessa anche di aver scoperto il calcio. "Il mio allenatore preferito è Maurizio Sarri, ma tra le squadre simpatizzo per i colori granata del Torino".
Un mio conoscente l'ha incontrato a correre tranquillamente sulla ciclabile a Roma :esd: