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IL NAPOLI SI AGITA, MA CON GLI ARBITRI
1 La replica del designatore ' Non sono turbato' FERLAINO CONTRO CASARIN ' NON MI è SIMPATICO' NAPOLI - Come un anno fa, e come tanti altri anni. La Juve arriva e passa, lasciando polemiche e rimpianti. Le paure di Ferlaino, stavolta, erano cominciate prima. Di fronte alla designazione del livornese Ceccarini, il Napoli non era riuscito a sorridere, anzi. Poi la partita, persa dagli azzurri, e qualche episodio da moviola (fallo di Carrera su Ferrara, rigore non fischiato) hanno aumentato i rimpianti già numerosi del presidente. Così, il nemico da puntare il lunedì è ancora una volta Paolo Casarin, il designatore. "A noi non è mai piaciuto - ha detto il presidente napoletano ai microfoni del GR1 ieri mattina -. D' accordo, non deve piacere a me il designatore arbitrale, ma al presidente federale Matarrese e al consiglio. Ma insistiamo: a noi dirigenti del Napoli, Casarin non piace e non è simpatico. Lui designa, orienta, rappresenta gli arbitri: davanti alla ripetitività di certe situazioni, e di fronte ad episodi che succedono sempre con la stessa squadra, lui stesso deve riconoscere le proprie responsabilità". Ferlaino ha ricordato un episodio dello scorso campionato. Anche allora si giocava una partita tra Napoli e Juventus: "Casarin fu richiamato da Matarrese per il comportamento che alcuni arbitri avevano avuto nei confronti del Napoli, ma mi pare che quest' anno le cose non siano cambiate. Anzi, hanno lo stesso andazzo di sempre". Una specie di persecuzione contro la squadra napoletana, secondo Ferlaino. Già una volta il presidente del Napoli, nel corso del "Processo del lunedì", schiumò rabbia contro Casarin. Arrivò a minacciare perfino le dimissioni da consigliere federale, rientrate soltanto dopo un lungo, rassicurante colloquio con Matarrese. "Oggi - ha continuato Ferlaino - nella politica calcistica italiana si sono verificati dei cambiamenti nei nostri confronti. Molte volte non dipende dall' arbitro, tutti possiamo sbagliare. Ma se i casi si ripetono nel tempo, allora beh... bisogna pensare ad altro. E questo senza fare del facile vittimismo. Il Napoli è accusato molto spesso di farne, e senza ragione. E' almeno singolare che certe cose debbano capitarci sempre dopo aver affrontato la Juve. Il Napoli ha perso la partita, d' accordo. Forse il pareggio non l' avremmo nemmeno meritato. Ma la televisione ha dimostrato che il rigore su Ferrara c' era. C' è qualche persona che si lamenta puntualmente prima delle partite, poi viene accontentata dalla fortuna, mentre noi siamo puniti da errori che non sono della squadra". Raggiunto a Berna, dove è impegnato in una riunione della commissione arbitri dell' Uefa, Paolo Casarin non ha voluto entrare nel merito delle dichiarazioni di Ferlaino: "Non ho niente da dire - ha replicato il designatore - Non è problema per me, la cosa non mi turba affatto". La Figc ha difeso l' opera di Casarin: il suo lavoro viene definito "prezioso" dai dirigenti di via Allegri. Nessun correttivo. Escluso comunque che il consigliere federale Ferlaino (già squalificato in passato per accuse a Matarrese e al Palazzo) stavolta venga deferito. "Che possiamo farci se Casarin non gli è simpatico? A noi sta benissimo così com' è" fanno sapere dalla Figc. Il deferimento invece è arrivato puntuale per Massimo Mauro (' quando ero alla Juve questi rigori ce li davano' ) e il dirigente Dino Celentano del Napoli per "giudizi gravemente offensivi" nei confronti dell' arbitro Ceccarini. "Cambio per non affondare". Fuori Zola o Careca? RANIERI ' BASTA TRIDENTE' NAPOLI - Lo sguardo sempre rassicurante, il sorriso ostentato anche nei momenti difficili, la faccia da ex ragazzo pulito: così è stato Ranieri fino a ieri. Mascherava ogni timore, tutte le incertezze, riusciva a nascondere errori e difetti, sorprendeva per imperturbabilità giustificando il sospetto che spesso la finzione sostituisse la realtà. Poi, dopo la sconfitta con la Juve, ecco il Ranieri inedito, arrabbiato, con qualche ruga di sofferenza: "Sì, è vero, questo è il momento più difficile dei miei due anni napoletani". Non bastano a consolarlo la qualificazione in Coppa Uefa e le prodezze di Fonseca, fanno troppo male i quattro punti in classifica dopo cinque giornate, l' involuzione del gioco azzurro, quel punticino raccolto al San Paolo prima del passaggio funesto di Inter e Juve. "Cambio, sono costretto a cambiare. Per non affondare", frasi che non avrebbe mai immaginato di dire. "Nelle partite più delicate, contro avversari difficili, rinuncerò al tridente". Il nuovo corso comincia dall' attacco, dall' unico reparto che funziona, e toccherà Zola o Careca, perché Fonseca - per ora - è un intoccabile. Una scelta coraggiosa, sicuramente impopolare, piena di dubbi. Servirà indebolire il reparto offensivo per colmare le lacune del centrocampo o le distrazioni della difesa? "Trapattoni ha dato l' esempio", prova a difendersi Ranieri "se non offriamo spettacolo e non conquistiamo punti, bisogna fare qualche sacrificio. Non è un ripensamento, ma una necessità". L' allenatore aveva chiesto tempo fino a domani, alla partita di Coppa Italia con il Verona, ma il count down è finito prima. Con i gol di Baggio, Moeller e Vialli. Con la constatazione che questa squadra deve far ricorso a Mauro, un uomo di panchina, per avere quello che i nuovi (Pari, Thern, Carbone, Policano) non riescono a dare. Nonostante Fonseca che segna con straordinaria frequenza e fa autocritica ("la colpa è nostra, non abbiamo gioco"), questo Napoli sempre piccolo davanti alle grandi, sconta ancora una volta i peccati d' estate, gli acquisti sbagliati, le decisioni azzardate (Corradini libero, ad esempio). A gennaio tornerà Moggi, perché qui il passato ha sempre un futuro. 3 Il bianconero resterà fermo per quattro mesi JULIO CESAR COLPITO, SCUSE ALLA JUVENTUS TORINO - Poche righe per manifestare un' amarezza sincera e profonda. Il Napoli ha così stigmatizzato il comportamento di parte dei suoi tifosi, inviando a Boniperti un telegramma di scuse firmato da Corrado Ferlaino. Ma la Juventus non serba rancore: "Il pubblico partenopeo è caldo e sportivo - afferma Trapattoni - e difatti sul 3-0 ci ha applaudito. Forse qualcuno non si è subito reso conto di quanto accaduto a Julio Cesar, comunque non è giusto fare altri commenti. Si rischia di parlare di cose antipatiche, di razzismo, mentre in uno stadio la gente è calda al nord come al sud. Bisogna sdrammatizzare, sempre". Atteggiamento saggio, ma c' è chi non riesce a nascondere lo stupore. E' il caso di Andreas Moeller: "In Germania non ho mai visto nulla di simile. Il pubblico del San Paolo ha dimostrato di non avere sensibilità: del resto anch' io sono stato colpito da una bottiglietta e da una moneta dopo il secondo gol". Julio Cesar starà lontano dai campi di gioco per almeno tre-quattro mesi. Gli esami effettuati a Torino hanno confermato la prima diagnosi: frattura composta della tibia destra. Ieri il brasiliano è rimasto tutto il giorno in clinica. "Si tratta di uno dei peggiori incidenti che possano capitare ad un calciatore - afferma il dottor Pasquale Bergamo, responsabile dello staff sanitario bianconero - e sarebbe bello che gli arbitri cominciassero a credere ai medici anzichè considerarli dei simulatori. Invece veniamo regolarmente cacciati in malo modo, come se i direttori di gara fossero in grado di valutare da soli l' effettiva gravità di un infortunio. Ma su quali basi scientifiche giudicano? Ceccarini ci ha costretto a trasportare Julio Cesar a bordo campo prima dell' arrivo della barella. E anche sull' efficienza di questo servizio ci sarebbe molto da dire, lanci del pubblico a parte". m c
Per inciso. Scontro fra Thern e Julio Cesar. Julio Cesar si ruppe la gamba, fu sommerso di buu razzisti e lancio di bottiglie, frutta e ortaggi mentre piangeva ed era sulla barella fuori dal campo. Leggete le dichiarazioni di Ferlaino all'inizio dell'articolo di Repubblica...