bè ovvio che è solo la tua opinione. :asd:
Per la mia opinione, sbagli di grosso.
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bè ovvio che è solo la tua opinione. :asd:
Per la mia opinione, sbagli di grosso.
Ragazzi secondo me estremizzate troppo... tutti...chi da un lato chi dall'altro...
Ripeto quanto già detto, penso ci debba essere una norma che richieda aver vissuto almeno 10 anni in Italia.....capisco che in questo modo si danneggino quelle poche persone che effettivamente si sentono italiane a tutti gli effetti ma se non si da una regola rigida le nazionali saranno sempre più squadre di club che acquisiscono calciatori più forti pur di vincere. D'altra parte nel calcio penso ce ne siano davvero pochi di oriundi che si sentano davvero italiani.....mi fa ancora venire il nervoso la vicenda Amauri che aveva dato l'ultimatum al Brasile prima di accettare la convocazione.
Veramente è già così :look:
Citazione:
Acquisizione della cittadinanza italiana
La cittadinanza italiana si può variamente acquisire:
- automaticamente, secondo lo ius sanguinis (per nascita, riconoscimento o adozione, da anche un solo genitore cittadino italiano), oppure secondo lo ius soli (solo nati in Italia da genitori apolidi ovvero da genitori noti il cui ordinamento giuridico di origine non contempla lo "ius sanguinis");
- su domanda, secondo lo ius sanguinis (vedi sotto) o per aver prestato servizio militare di leva o servizio civile;
- su domanda, per essere residenti ininterrottamente in Italia per 10 anni (4 anni per cittadini dell'UE);
- per elezione se si nasce in Italia da genitori stranieri e ci si risiede legalmente ed ininterrottamente fino ai 18 anni; la dichiarazione dev'essere fatta entro un anno dal raggiungimento della maggiore età[1];
- per naturalizzazione, dopo dieci anni di residenza legale in Italia, a condizione di assenza di precedenti penali e di presenza di adeguate risorse economiche; il termine è più breve per ex cittadini italiani e loro immediati discendenti (ius sanguinis), stranieri nati in Italia (ius soli), cittadini di altri paesi dell'Unione europea, rifugiati e apolidi.
- per matrimonio con un cittadino italiano, dopo due anni di residenza legale in Italia o dopo tre anni di matrimonio se residenti all'estero (termini ridotti della metà in presenza di figli nati o adottati dai coniugi), a condizione di assenza di precedenti penali. Le donne straniere, sposandosi con cittadini italiani prima del 27 aprile 1983, acquisivano automaticamente la cittadinanza italiana.
- su domanda, per essere nati in territori già italiani.
- su domanda, per essere nati in territori già appartenenti al disciolto Impero austro-ungarico.
Il diritto alla cittadinanza per ius sanguinis non si prescrive, ma per poterlo esercitare occorre che si verifichi una delle seguenti condizioni:
- l'antenato italiano nato prima del 17 marzo 1861 (proclamazione del Regno d'Italia) deve essere morto dopo tale data ed essere morto in possesso della cittadinanza italiana;
- l'antenato donna trasmette il diritto alla cittadinanza ai discendenti nati prima del 1º gennaio 1948 (entrata in vigore della Costituzione della Repubblica Italiana) solo in ipotesi residua secondo l'articolo 1 comma 2, Legge 13 giugno 1912, n. 555, se il padre era ignoto, se il padre era apolide, se i figli non seguivano la cittadinanza del padre straniero secondo la legge dello Stato al quale questo apparteneva, ossia se il paese imponeva o concedeva la cittadinanza estera solo per ius soli e non per ius sanguinis.
Beh non mi pare...Vazquez sta in italia da poco più di due anni, Eder da circa otto anni,
Vazquez ha la mamma di Padova, Eder ha il bisnonno di della provincia di Trevso indi per cui....
Citazione:
Acquisizione della cittadinanza italiana
[*]per naturalizzazione, dopo dieci anni di residenza legale in Italia, a condizione di assenza di precedenti penali e di presenza di adeguate risorse economiche; il termine è più breve per ex cittadini italiani e loro immediati discendenti (ius sanguinis), stranieri nati in Italia (ius soli), cittadini di altri paesi dell'Unione europea, rifugiati e apolidi.