...e poi un bel repulisti in società in cui sono stati fatti fuori chi era responsabile di quel mezzo disastro.
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a me pare che la politica di pallotta sia chiara, ti tolgo tutti i poteri, intorno a te si mettono persone che ho scelto io e che lavorano come dico io, tu devi solo finalizzare il tutto senza poter mettere bocca.
Ti va bene? Allora resti. Non ti va bene...quella e' la porta e si risparmia pure sul tuo stipendio.
Dopotutto e' Garcia che ha voluto lo scontro.
E cmq Pallotta ha detto quello che la maggioranza dei tifosi della Roma pensa, che la preparazione atletica e' stata pessima, il gioco e' mancato, etc
26 anni fa moriva Antonio De Falchi.
Permettetemi di copiare qui una cosa che ho trovato stamattina su Facebook.
4/6/1989 - 4/6/2015
VIVA ANTONIO DE FALCHI!
Non inizierò il ricordo di Antonio De Falchi, barbaramente assassinato a Milano, il 4 giugno di 26 anni fa da quella mattinata maledetta. Mi torna in mente quello che accadde una settimana più tardi l’11 giugno 1989. La Roma giocava allo stadio Flaminio contro la Fiorentina una partita fondamentale per l’accesso alla zona UEFA. La Roma doveva assolutamente vincere per insidiare alla Fiorentina la qualificazione europea.
L’atmosfera sugli spalti, però, era di tutt’altro indirizzo. Ricordo i cori, la rabbia della gente, il senso di stupore, un “perché ?” senza risposta che rimbombava di bocca in bocca. Il 7 giugno c’erano stati i funerali. Sebino Nela che era in campo aveva visto la sua maglia sul feretro di quel ragazzo di 19 anni. Era stato lo stesso Sebino a donargliela e in quel terremoto emotivo non aveva potuto trattenere le lacrime. Un ragazzino prima dell’inizio della gara scavalcò per deporre un mazzo di fiori a centrocampo. Correva, ma era piccolo e ci mise un’eternità, accompagnato dall’applauso di tutto il Flaminio. Anche Giuseppe Giannini depose dei fiori gialli e rossi, fu una cosa emozionante.
Altre due cose che mi tornano sempre alla mente quando penso ad Antonio De Falchi. La prima è il minuto di silenzio prima dell’inizio della gara con la panchina viola in cui Santarini, Eriksson e Pruzzo erano in piedi, impietriti nella buca della panchina. Dalla Curva li vedevo, fermi. Roberto aveva lo sguardo fisso, le mani dietro la schiena… la seconda immagine all’87’, tre minuti alla fine. Rudy Voller si gettò su un pallone a volo d’angelo rischiando di beccarsi un calcio in testa e mise in rete il pallone che decise la gara. Si rialzò ed esultò indicando con il dito il cielo, come per dire: “Questo è per te”. Fu una giornata bella e tremenda allo stesso modo, perché tutte le partite del mondo non valgono un minuto della vita di un ragazzo di 19 anni, un ragazzo che ha appena iniziato a spiegarsi alla vita. Questo penso ricordando Antonio De Falchi, ma la storia inizia alla stazione centrale di Milano la mattina del 4 giugno. Assieme ad alcuni amici De Falchi ha seguito la Roma in una trasferta tremenda a Milano. Ci aspetta il Milan di Sacchi, quello di Carlo Ancelotti: «Ma se po’ giocà contro Carletto?». Si pensano queste cose prima di una partita, non si può prevedere un’infamia come quella che si sta per verificare, non si può accettare che esistano individui che si recano allo stadio non per tifare per la propria squadra, qualunque essa sia, ma per fare del male, per assalire in branco e colpire con una furia ceca, bestiale. La gara inizia alle 16 ma alle 11:35, De Falchi è già allo stadio con il biglietto, ingresso numero 16, già nelle tasche. Per un ragazzo a cui piace fare il tifo, la partita inizia a quell’ora. Entri, osservi l’atmosfera, partecipi ai cori, scherzi con gli amici, giochi a carte. In quegli anni non c’era telefonino, non c’erano computer portatili, arrivavi sugli spalti dello stadio e per un po’ staccavi la spina da tutto. Ci si diverte con poco, si divideva la roba da mangiare che tutti hanno portato. «Ho due panini al prosciutto, ne vuoi uno?». Passavano così le ore allo stadio, a volte lunghissime, a volte rapide. Passavano così per i bravi ragazzi, per i tifosi veri. Il 4 giugno 1989, però, acquattati dietro ad una struttura di cemento, c’erano un gruppo di balordi in attesa di entrare in azione. Avvistano un gruppo di “romani”, verificano la loro intuizione con una semplice domanda: «Avete una sigaretta? ». I trenta entrano in azione inseguendo i 4 ragazzi romani. Antonio incespica, o forse viene fatto cadere, è difficile ricostruire l’esatta dinamica dell’agguato. Viene raggiunto e massacrato per una trentina di secondi mentre è a terra. Quando arriva la polizia cerca di rialzarsi, è cianotico e respira a fatica, cade nuovamente a terra. Un agente fa un disperato tentativo di rianimarlo con la respirazione bocca a bocca e il massaggio cardiaco. Arriva l’ambulanza ma la corsa al San Carlo si rivela inutile. Quando si diffonde la notizia il Milan decide immediatamente di annullare l’esposizione della Coppa dei Campioni vinta.
La stragrande maggioranza dei tifosi milanisti è basita, esattamente come quelli giallorossi. Qualche imbecille, però, si trova sempre. Gaetano Giuffrè, meglio conosciuto come “Coca Cola” raccontava: «Quando morì De Falchi stavo in Tribuna d’Onore dietro a Dino Viola, posto mio abituale in trasferta, su consiglio di Ettore Viola, da quando il senatore era stato preso a calci a Torino. Un signore in giacca e cravatta, alle mie spalle, saputa la notizia dell’annullamento dell’esposizione della Coppa, arrabbiatissimo disse: "Eh, per un cazzo di marocchino che è morto non ci fanno vedere la coppa". Quella fu l’ unica volta che persi il lume della ragione: presi quel signore per la cravatta e cercai di tirarlo giù, con un amico che mi teneva il braccio. Gli dissi: "Bastardo! Ma cosa gli insegni a tuo figlio che sta magari in curva! Ad ammazzare le persone?". L’amico mi convinse ad andarmene e mi misi su uno scalino da parte, con le mani che mi tramavano. Quando ebbi l’occasione di parlare con l’ingegner Viola, gli dissi: "Presidente, mi deve scusare, purtroppo ho perso la calma; stavo dietro di lei, avevo avuto il biglietto, ho sbagliato". «Si hai sbagliato due volte». «Purtroppo gli volevo menare … ». «E’ lì che hai sbagliato la seconda volta: non lo hai fatto!». Sono passati 23 anni ma quel “perché?” è sempre lì.
Massimo Izzi
http://www.asromaultras.org/8889dino...madefalchi.JPG
Inoltre io mi trovo d'accordo sulla scelta di creare uno staff medico e atletico fisso che sia indipendente dall'allenatore.
Altrimenti ogni volta che cambi allenatore devi cambiare tutto lo staff e ricominciare da capo e invece se si vuole creare una società forte e funzionale bisogna dare continuità e qualità.
Se l'idea è questa, così è emerso in questi giorni, è un idea sensata.
D'altronde l'anno scorso non c'erano stati problemi atletici e quindi non c'era davvero motivo di cambiare ma il cambio di preparatore c'è stato proprio perchè Garcia aveva deciso che voleva un suo uomo in quel settore e i risultati gli abbiamo visti tutti...
@Khabar sei un altro di quelli che crede di sapere cosa faccio io, quando e come e se rido. Eheheh dovresti rilassarti, io non sono qui a immaginarmi cosa fai tu dietro la tastiera, tu nemmeno dovresti provarci, e vivi felice. So solo che nel thread della Roma si leggono spessissimo ironie fuori luogo e fini a se stesse, provenienti nel 99% dei casi da tifosi avversari. Addirittura ci sono un paio di pagine di spam puro e semplice. Eppure ciò che conta non é la provocazione insita nelle suddette battute de sta ceppa ma se io mi faccio una risata o meno. LOL. Comodo così... Butti la pietra, nascondi la mano, e poi la colpa é mia se ti tiro addosso un po' di vetriolo. Pensa alla Champions, il mercato della Roma lo commenteremo a inizio Settembre, per adesso posto trattative aspettative sogni e speranze e stai sicuro che sto più IT delle minchiatelle sarcastiche che potreste postare voi gobbi da diporto.
Keep un the good work!!
e fattela na cazzo di risata (cit.) :baffo:
avete preso Ayeye Brazor e non ridi???
Fantaluca ti reporto per oscenità :esd:
E comunque non rido perché é scarso. L'ha detto Caprah :sisi:
Hai parlato troppo presto. Sabatini se n'è accorto leggendo il tuo post e mi sa che Ayew non arriva più (con la rima!)
:esd: