Uhhh... hanno cambiato la copertina?
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Uhhh... hanno cambiato la copertina?
Nuova edizione.
Dall'introduzione: "Questo libro assume come punto di partenza il precedente "L'occhio del fotografo" che avevo deliberatamente incentrato sul funzionamento dell'immagine anziché sul funzionamento della telecamera. Con quel libro e con i successivi mi sono però reso conto di quanto sarebbe stato più semplice, in molti casi, spiegare un concetto legato a composizione o colore rinunciando alle parole e ricorrendo a un'illustrazione. Ecco dunque un nuovo punto di partenza: parole ridotte allo stretto indispensabile e argomentazioni affidate soprattutto alle immagini"
http://www.clickblog.it/post/125624/...ntent=FaceBook
La storia dell'agenzia Magnum Photos arriva sul piccolo schermo
La Magnum Photos e i fotografi fondatori Robert Capa , Henri Cartier-Bresson , George Rodger e David Seymour arriveranno sul piccolo schermo in una serie televisiva della Carnival Films
Tutti gli amanti della fotografia conoscono Robert Capa e Henri Cartier Bresson, tutti conoscono l’agenzia Magnum Photos e la trafila che occorre per diventarne membri. La Magnum Photos ha annunciato che sta lavorando insieme alla Carnival Films (quelli dello show Downton Abbey) per creare una serie televisiva che racconta la vita e il lavoro dei fotografi che hanno dato il via a tutto nel 1947.
La serie si chiama semplicemente Magnum e racconta la vita privata e lavorativa dei quattro fotografi che hanno fondato l’agenzia ovvero Robert Capa , Henri Cartier-Bresson , George Rodger e David Seymour, le vicende personali, le dinamiche dell’epoca e di come abbiano sacrificato tutto per mettere in piedi un’agenzia di successo, credibile e seria.
La serie è seguita passo passo dal personale Magnum per fare in modo che tutto sia quanto più possibile attinente alla realtà dei fatti. Carnival Films ha definito questi fotografi
“uomini coraggiosi, passionali, idealisti e curiosi che sono andati a catturare il mondo che è sopravvissuto alla seconda Guerra Mondiale con fotocamere alla mano e una vita privata spesso in tumulto, hanno sacrificato tutto per catturare la storia attraverso la lente”.
David Kogan, il Direttore Esecutivo di Magnum, ha dichiarato al Time:
“Da moltissimo tempo Carnval ha parlato con la Magnum riguardo questo progetto. Normalmente veniamo avvicinati da persone che vogliono fare film, drama, documentari storici. Quando presi il posto di Direttore Esecutivo e con il mio background nel mondo della televisione (come direttore generale della Reuters Television) ero molto interessato all’idea (di Carnival)”. Speriamo che questo ricorderà alla gente cosa la Magnum rappresenta veramente. Chiunque lavori nel mondo degli affari sa che la Magnum porta con sé una grande storia e ad oggi è ancora molto attiva ed esegue un ottimo lavoro. In quest’era digitale, quindi, la gente dovrebbe ricordarsi che la Magnum rappresenta qualcosa d’importante”.
La serie è stata accettata ufficialmente nel luglio del 2014 ma arriverà sullo schermo solo nel 2017.
http://www.ilpost.it/2014/10/20/ricordi-tattili/
Ricordi tattili
Se fossi non vedente, come faresti a “guardare” una foto? Marco Aslan racconta la reazione di alcune persone non vedenti di diverse nazionalità, quando si trovano a poter “vedere” – grazie a una ricostruzione tridimensionale e “tattile” – foto e immagini a cui erano legati ricordi per loro molto cari.
http://vimeo.com/109041102
http://www.ilpost.it/2014/10/20/foodtone-cibo-colori/
Una fotografa bolognese trasforma i piatti in palette di colori, li scompone e li ricompone ordinatamente
Isabella Vacchi è una fotografa di 23 anni nata in Francia, cresciuta a Bologna e diplomata da poco in Fotografia all’Istituto Europeo di Design (IED) di Milano. La sua tesi di laurea è composta da alcuni progetti che approfondiscono il rapporto tra cibo e colori, in uno stile molto rigoroso e geometrico, attento all’equilibro tra le forme e la disposizione dei vari elementi.
In Deconstruct i piatti vengono scomposti nei loro ingredienti, disposti ordinatamente attorno: un rotondo dolce alla fragola è per esempio affiancato da una fila verticale di zollette di zucchero con due stecche di vaniglia parallele. In Monochrome il cibo, le posate, i contenitori e lo sfondo sono tutti dello stesso colore: un cestino bianco di meringhe bianche, con una bottiglia di latte su un tavolo di legno dipinto di bianco; o un piatto di funghi marroni, con pane integrale, castagne e nocciole. Infine in Foodtone i piatti vengono trattati come una mazzetta di palette Pantone – una delle classificazioni di colore più conosciute e importanti al mondo – con le sfumature prevalenti riprodotte ai lati dell’immagine.
http://www.ilpost.it/wp-content/uplo...o-colori_7.jpg
http://www.ilpost.it/wp-content/uplo...o-colori_5.jpg
Le altre immagini dei progetti insieme ad altri lavori di Vacchi si possono guardare sul suo sito e sulla sua pagina di Behance.
Le grandi fotografie esposte a Lodi
Reportage premiati e "impegnati" di importanti fotografi italiani e internazionali in mostra dal 17 ottobre al "Festival della fotografia etica"
Il 17 ottobre inizia la quinta edizione del Festival della Fotografia Etica a Lodi, con mostre, incontri, dibattiti, videoproiezioni e altri eventi che promuovono la fotografia come strumento per raccontare, documentare e riflettere su temi etici e sociali. L’edizione di quest’anno è in particolare dedicata alle donne, ai loro diritti e alla violenza che spesso subiscono in tutto il mondo. Del tema si occupano cinque mostre: Jeddah Diary dell’inglese Olivia Arthur, che racconta la vita di un gruppo di donne in Arabia Saudita; I Just want to Dunk del danese Jan Grarup, su una squadra di basket femminile a Mogadiscio, in Somalia, minacciata dal gruppo islamista al-Shabaab che ha definito il loro sport anti-islamico; Taken della finlandese Meeri Koutaniemi, sulle mutilazioni genitali femminili in Kenya; Beautiful Child della danese Laerke Posselt, che mostra i concorsi di bellezza a cui partecipano le bambine piccole – nate anche solo da una settimana – in Alabama, Georgia e South Carolina; e in/visibile dalla franco-tedesca Ann-Christine Woehrl che documenta le storie delle donne aggredite con l’acido o con il fuoco in India, Pakistan, Nepal e Uganda.
A questi reportage se ne aggiungono altri 15, tra cui quello della statunitense Krisanne Johnson sulla vita dei giovani nati dopo l’apartheid in Sudafrica; quello dello statunitense Marc Asnin dedicata a un suo zio depresso dopo una vita difficile, e quelli commissionati da svariate ONG a importanti fotoreporter.
Il Festival, che si terrà dal 17 al 19 ottobre e poi dal 24 al 26 ottobre, è organizzato dal “Gruppo fotografico progetto immagine”, che si propone come punto di riferimento per gli appassionati di fotografia. Nel 2011 il Gruppo ha anche fondato il World.ReportAward | Premio Italiano di Fotogiornalismo, destinato ai fotoreportage dedicati a temi di interesse sociale. Quest’anno il premio è stato vinto nella categoria Master, dall’iraniano Majid Saeedi per il lavoro Life in War, realizzato in Afghanistan negli ultimi quattro anni. Nella categoria Spot Light è stato premiato lo spagnolo Oriol Segon Torra con il reportage Young Patriots, che documenta la vita in un campo estivo militare per bambini e adolescenti in Ungheria. Infine per la categoria Short Story è stato scelto il francese Gwenn Dubouthoumieu per Child-Witches of Kinshasa, che con cinque immagini mostra efficacemente il fenomeno delle streghe-bambine di Kinshasa, nella Repubblica democratica del Congo, dove bambine che sono semplicemente malate vengono additate come streghe dalla popolazione e sottoposte a esorcismi.
http://www.ilpost.it/2014/10/17/fest...-etica-lodi-2/