La clausola di Guardiola parla di rescissione a zero in caso di mancata qualificazione alla CL, anche in caso di sanzione pesante dell'UEFA al City dovrebbe comunque passare da un'azione legale per liberarsi
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La clausola di Guardiola parla di rescissione a zero in caso di mancata qualificazione alla CL, anche in caso di sanzione pesante dell'UEFA al City dovrebbe comunque passare da un'azione legale per liberarsi
A volte si scende a compromessi Tossi, soprattutto nel business; si fa il fattibile e anche di più e poi si tirano le somme
Con un anno di Guardiola ci paghi 4 anni di Sarri :esd:
Poi probabilmente son tutti soldi che recuperi, ma andresti ulteriormente ad appesantire il debito nel breve termine e non è detto che sia la mossa migliore da fare
Come può una sanzione attivare una clausola? O c'è scritto nella clausola, o non si attiva
Anche perché il City si è qualificato regolarmente alla CL, una sua esclusione non preclude il fatto che la qualificazione fosse avvenuta (qualificazione è diverso da partecipazione)
La conseguenza sarebbe, sempre che stiamo parlando di eventualità che possano avvenire, una causa legale tra Guardiola e il City per il riconoscimento dell'opzione all'allenatore di recedere il contratto in caso di sanzione
la fonte è giornalistica, quindi tutta da comprovare, ma dicono che la Juve ha interpellato 2 studi legali specializzati in diritto sportivo (uno italiano e uno inglese) ottenendo la stessa risposta. La squalifica dalla CL è di fatto una mancata qualificazione alla competizione (che non si ottiene solo sul campo, ma anche rispettando ad esempio il FPF e altri vincoli societari) che quindi attiva la clausola.
Citazione:
La clausola di uscita – a zero – del tecnico catalano non comprende esplicitamente la casistica delle sanzioni amministrative Uefa o Fifa ai danni del club. Guardiola avrebbe invece una clausola di uscita – reciproca – in caso di mancata qualificazione (strettamente parlando, dal lato sportivo) alla successiva edizione della Champions League, esercitabile da ambo le parti entro il 15 giugno. Sarebbero stati chiesti due pareri pro-veritate ad altrettanti studi legali inglesi e italiani. Con convinzione ferrea (e parere positivo: la mancata partecipazione per esclusione sarebbe interpretabile come un‘aggravante) di andare fino in fondo con il lieto fine.
Mi sembrano purtroppo solo parole, se la Juve ha interpellato studi legali è perché senza azioni legali non pensano neanche loro che si possa giungere a nessun compromesso... E in quel caso la situazione verrebbe lunga.
Potrebbe anche verificarsi un caso Milan-bis, con un ricorso che permette di accedere alle coppe il primo anno ma con una grossa lente di ingrandimento dal secondo anno (e, in caso di ulteriore condanna, nessun ricorso disponibile).
Penso inoltre che la qualificazione alle coppe sia determinata dai criteri nazionali che, unitamente alla concessione della licenza UEFA, ammetta o meno le squadre alle varie competizioni: in questo caso, cosa si intende per "qualificazione"?
Senza leggere la clausola purtroppo non se ne esce :esd:
Inoltre, il FPF è in piena revisione e l'idea è di renderlo sempre di più una tassa che un vincolo; questo potrebbe inficiare sui giudizi che verranno emessi:
E' una proposta demenziale che parte da un principio sbagliato (ovvero l'applicazione di un meccanismo di redistribuzione su un sistema chiuso piuttosto che su un sistema "aperto"), ma sono pur sempre le parole del capo UEFA :dead:Citazione:
Il Fair Play Finanziario è cruciale per il calcio europeo, ma nel corso degli anni potrebbe certamente cambiare”, così ha esordito il presidente dell'Uefa, Aleksander Ceferin, in una lunga intervista rilasciata al Daily Mail. Il FFP è una delle norme più controverse emanate dal governo del calcio europeo, e ogni anno crea contenziosi con diversi club. La sfida per l'Uefa, secondo Ceferin, è quella di fronteggiare i grandi cambiamenti – soprattutto a livello economico – che nel corso degli anni colpiranno tutto il sistema calcio, senza creare sproporzioni tra i club o enormi indebitamenti. L'ultima idea del numero 1 dell'associazione è quella di creare una sorta di “tassa di lusso” per le società che vorranno sforare i limiti imposti dal FFP: “Se un club investe 100 milioni in più rispetto a quanto previsto dal FFP, allora pagherà una luxury tax pari a 100 milioni all'Uefa, che ridistribuirà quella cifra a tutti i club che avranno rispettato le norme”. Un'innovazione che si ispira a ciò che già avviene nella Major League Baseball negli USA, e che consentirebbe alle società di agire liberamente sul mercato, pur dovendo pagare questa specie di “penale”. Nel caso in cui venisse applicata, però, la volontà dell'Uefa sarebbe anche quella di limitare le spese folli, creando un maggiore equilibrio tra i club europei.