Ah pensavo si parlasse di ciclismo qui...
Atletica, Russia e Kenya nel mirino. Sistema doping diffuso
Una talpa della Iaaf ha girato 5000 passaporti biologici che sono stati sottoposti al vaglio di due esperti dell'antidoping, secondo: un terzo delle medaglie 146 fra cui 55 ori) nelle gare di fondo sono state conquistate tra il 2001 e il 2012 alle Olimpiadi e ai mondiali da atleti sospetti. La Russia è l'epicentro del fenomeno con un 80% - secondo gli esaminatori – di medaglie "sospette"; 18 medagliati keniani hanno altresì valori border line
Una grande inchiesta condotta dal Sunday Times e dall’emittente tedesca ARD/WRD inchioda la Iaaf (la Federatletica mondiale) a due settimane dalle elezioni che promuoveranno il successore del discusso Lamine Diack, con il britannico Sebastian Coe – favorito – e Sergey Bubka a contendersi una delle poltrone più importanti del mondo dello sport: 12mila test del sangue, riguardanti 5mila atleti, mostrano infatti “la straordinaria volontà di barare da parte degli atleti dei maggiori eventi”. I dati appartengono alla Iaaf, ma sono stati passati da un informatore a due scienziati di levatura internazionale: gli australiani Robin Parisotto e Michael Ashenden. Secondo i due esperti dell'antidoping, questo enorme database rivela che un terzo delle medaglie - ben 146, compresi 55 ori – di Olimpiadi o Mondiali disputati tra il 2001 e il 2012 sono state conquistate da atleti con valori sospetti.
L'INCHIESTA — In particolare: i risultati delle analisi del sangue riguardanti oltre 800 atleti i risultati hanno evidenziato dati “altamente sospetti o quantomeno anomali”; dieci medaglie di Londra 2012 sono state vinte da atleti con valori “sospetti”; la Russia è l’epicentro del sistema, con oltre l’80% delle medaglie ottenute da atleti con test anomali, ma emerge anche il fenomeno Kenya, 18 medaglie con corridori border line; star come Mo Farah e Usain Bolt non hanno registrato anomalie; gli atleti utilizzano sempre di più trasfusioni di sangue e micro-dosi di Epo per incrementare il conteggio dei globuli rossi.
COME IL CICLISMO — Secondo Parisotto, questo dossier è mostruoso: “Mai visto un insieme di valori del sangue così spaventosamente anomalo. Molti atleti sembrano aver fatto uso di doping in piena impunità ed è evidente come la Iaaf non reagisca a questo fenomeno”. Secondo Ashenden “l’atletica è nella stessa posizione diabolica del ciclismo durante l’era-Armstrong”. La replica della Iaaf, che non contesta il database, è una difesa d’ufficio: “Noi siamo stati sempre all’avanguardia nella lotta contro il doping, impegnandoci nella ricerca e nello sviluppo di nuove tecniche di analisi”. L’inchiesta di Sunday Times e ARD/WRD dimostra però l’esatto contrario.
REAZIONE WADA — Il presidente della Wada, Craig Reedie, da Kuala Lumpur, ha commentato così la vicenda: «Son molto turbato, queste accuse richiedono subito un controllo e i dati in questione saranno subito consegnati alla Commissione indipendente per indagini più accurate». La Iaaf dal canto suo annuncia che "sta preparando una risposta dettagliata" alle "gravi accuse contro l'integrità e la competenza del suo programma anti-doping largamente basate su analisi del database Iaaf di privati e medici di fiducia ottenuto senza il dovuto consenso".
Ah pensavo si parlasse di ciclismo qui...
Roma, 3 ago. - Tom Danielson ha annunciato, sul suo account Twitter, di essere risultato positivo al testosterone sintetico in un test fuori competizione dello scorso 9 luglio.
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Strano Mo Farah non sia risultato
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L'avevo detto.
tutti puntano al ciclismo, ma gli altri hanno la rogna.
Sono l'OLDMOD, come "l'architetto" non rimango stupito di vederti, non è la prima volta.
Ci fu un Papclisma™, gli sticky sparirono ma Olorin riuscì a salvarne alcuni.
Ci fu un Papclisma2™ salutammo Fm Generale anche con il fiuuuuu cit., c'è stato anche il Papclisma3™,
ne usciremo, siamo pellacce.
Ride on a Scott Bike!
P+C = L²
Atletica, Farah e altri 7 rendono pubblici i valori del sangue
Dai dati sugli esami del sangue, emergerebbe che in 12 anni la maratona di Londra è stata vinta 7 volte da atleti con valori anomali. Raffrontando i successi delle 6 maratone più importanti del mondo, il S.Times rileva che una su 4 è stata vinta da atleti che potrebbero essere dopati. Il biolimpionico: "Voglio dimostrare che sono un atleta pulito"
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Atletica, a "casa Montalbano" farmaci sequestrati alla corsa antidoping
34 gli indagati. Vicenda incredibile perché la maratona, giunta all’ottava edizione, è organizzata da un’associazione sportiva dilettantistica che si chiama "No al doping e alla droga". Il motto della società organizzatrice è sempre stato: "Meglio ultimi da puri che primi da dopati"
E’ successo tutto davanti a casa del commissario Montalbano, ma non era un fiction. I poliziotti delle squadre mobili di Ragusa e Siracusa hanno proceduto ieri con discrezione ed efficacia a una serie di sequestri e denunce per alcuni degli atleti che tagliavano il traguardo della "Maratona alla Filippide", 42 chilometri per un viaggio sportivo nelle bellezze del ragusano, con partenza da Chiaromonte Gulfi e arrivo, appunto, nel comune di Santa Camerina, dove abita nello sceneggiato il personaggio interpretato da Luca Zingaretti. Una vicenda surreale perché la maratona, giunta all’ottava edizione, è organizzata da un’associazione sportiva dilettantistica che si chiama "No al doping e alla droga". "E' come entrare in Chiesa e bestemmiare", ci dice Guglielmo Causarano, che organizzava la gara.
NIENTE CRONOMETRO — Lui non si è accorto di niente, tutto preso da classifiche e ristori finali, mentre i poliziotti procedevano al sequestro di sostanze a un podista trentottenne, accompagnando a casa altri atleti dei 135 iscritti alla corsa, che prendeva il via nella notte, per evitare il gran caldo. Il paradosso dei paradossi è che la maratona mette in palio solo una corona di ulivo, non ci sono premi in denaro, fino al ventesimo chilometro c’è solo acqua ai rifornimenti prima di ristori a base di pane e marmellata, noci e miele, senza alcun tipo di interrogatori. Insomma, un atmosfera spartana, per dimostrarsi all’altezza del ricordo di Filippide. Altra regola: vietati orologi, cronometri, cardiofrequenzimetri e cartelli chilometrici, si corre come una volta. Evidentemente alcuni dei partecipanti hanno tradito pesantemente queste caratteristiche.Un’altra cosa, il motto della società organizzatrice è sempre stato: "Meglio ultimi da puri che primi da dopati".
PURE CICLISTI — La vicenda aveva avuto un lungo prologo fatto di intercettazioni in cui alcuni dei 34 indagati parlavano un linguaggio cifrato, una situazione che aveva portato le autorità di polizia a chiedere e ottenere la collaborazione della procura antidoping del Coni. Poi, il sabato, sotto un nubifragio, la prima parte dell’operazione, controlli antidoping e perquisizioni, questa volta sul versante ciclistico, con la Coppa San Salvatore, sempre con Chiaromonte Gulfi come quartier generale, anche se l’evento non aveva nulla a che fare con la maratona della notte. A cui ha partecipato anche il trentottenne già citato. Proprio nella sua casa e nella sua auto, sono stati trovate decine di medicine classificate come dopanti. I farmaci sono stati sequestrati e l’uomo è stato denunciato in stato di libertà. Adesso la Squadra Mobile indagherà anche sulla provenienza avendo già il sospetto di conoscere dove può aver prelevato i farmaci. Ancora da stabilire l’esito delle perquisizioni nelle case degli altri podisti e ciclisti, anche se sono state rinvenute siringhe e fiale. Soddisfatti gli investigatori: "La Polizia di Stato di Ragusa spera che questa importante operazione contro il doping, possa servire da monito per tutti gli altri atleti dilettanti e professionisti. La tutela della salute degli atleti è stato il primo obiettivo della Squadra Mobile, senza ovviamente tralasciare gli aspetti della lealtà sportiva e della frode in competizioni agonistiche"
E' una bella sfida capire se la percentuale di dopati è maggiore tra gli amatori o tra i professionisti
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