Queste parole tratte dalla frase nemo propheta acceptus est in patria sua «nessun profeta è gradito in patria», riferita dai Vangeli come pronunciata da Gesù in Nazareth per stigmatizzare la fredda accoglienza dei suoi conterranei; è di solito usata per significare che difficilmente si possono vedere riconosciuti i proprî meriti, o comunque i meriti di una persona, nel proprio paese, dove si è per lo più conosciuti come uomini comuni, e con le debolezze di questi, o per lamentare il fatto che spesso le invidie e l’incomprensione dei proprî conterranei costringono gli uomini di valore a cercare il successo lontano dal proprio paese.
Il lavoro mi ha portato ad allontanarmi dalla mia città e la passione per il calcio ha fatto sì che riuscissi sempre a trovare una squadra da allenare, sempre nei dilettanti perché si devono conciliare gli orari di allenamento con gli impegni del lavoro. Ho sempre cercato di dare agli atleti insegnamenti di vita e non solo quelli tattici o tecnici così quando sono stato avvicinato da un giornale locale la mia intervista è diventata virale, un marchio di fabbrica.
“Il rispetto e l’educazione sono alla base di tutto” questo è l’insegnamento dei genitori. “I sogni sono la scintilla che un uomo deve portare dentro di sé, perché le sfide più belle sono quelle che rendono i sogni realtà”.
Tranquillo, spesso silenzioso, ma questa, per l’allenatore, è solo una personale strategia: “Il nostro mondo è un mondo di urlatori. Ascoltare è una strategia, se ascolto so cosa pensa il mio interlocutore e capisco chi ho di fronte. Il tono della voce è una componente importante che va usata per rafforzare un concetto nello spogliatoio. Da allenatore non mi piace entrare sbattendo la porta, preferisco capire. Osservare spesso può essere sinonimo di timidezza o poca personalità ma secondo me è il contrario".
Un calciatore non deve perdere mai i suoi veri valori e le sue origini. Prima di dedicarsi completamente alla carriera di allenatore, gli piaceva solcare il mare con gli amici ma anche da solo, perché il mare e lo spogliatoio in fondo sono legate tra loro: “in mare, al timone hai la percezione che ci possono essere variabili improvvise e bisogna prendere decisioni così come quando alleni, ci sono dei momenti dove bisogna provare a prendere la giusta rotta, in mare come durante una stagione”
Ho imparato tanto da chi mi ha allenato; ricordo tanti, mi è rimasto impresso uno in particolare, il nome non lo dico, e dissi: “E’ un allenatore pazzesco, tirava fuori il meglio da ogni calciatore” “ricordo che in uno si è preso quindici giorni di squalifica per ingiurie ad un proprio giocatore, e quel giocatore ero io”.