Cookie Consent by Free Privacy Policy website [FM 2020] Il Nizzardo - Pagina 2

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Discussione: [FM 2020] Il Nizzardo

  1. #11
    FMITA.it Super Mod L'avatar di Garlic
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    Mi dispiace che questo forum sia ormai morto. Era un bel gruppo di lavoro, ora è un cimitero degli elefanti
    Lo so....ci proviamo ma agli utenti pare non freghi nulla del gioco...riempiono le altre sezioni e qui passano di rado.
    Ho visto nostri utenti postare su altri gruppi facebook cose che di solito avrebbero postato qui...
    Nel gruppo FB abbiamo più di 2000 iscritti e nessuno proferisce verbo..
    Dal canto nostro, abbiamo tutti lavoro e famiglia, si cerca di fare qualcosa ma se poi non c'è riscontro da parte degli utenti ti passa anche la voglia si usare quel poco tempo libero per animare le sezioni.
    Niente toglie che si possa tirare di nuovo su, ma serve la partecipazione di più gente possibile...

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    Ultima modifica di Garlic; 16-03-2020 alle 20:18
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  2. #12
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    Sto giocando molto a FM in questi anni, non come quando era CM ma comunque molto.
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  3. #13
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    Col lavoro da casa riesco a leggere ancora meno. Ma un occhio ce lo butto sempre. Mi sta piacendo lo stile di questa storia. Ma lasci fare tutto al secondo?

  4. #14
    Riserva L'avatar di maimau
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    Il mese d novembre porta sempre cupezza nel Nizzardo, tornare a Nizza per fare un passaggio là dove riposa il suo cuore lo porta ad amare riflessioni. Questa volta ad accompagnarlo c’è Veronique che parla per tutto il viaggio di scuola, di alunni e di prospettive. Ogni tanto chiede della squadra, l’ha vista giocare una volta e le è sembrato che non abbia ancora una identità, anzi vede una squadra slegata e senza il sacro furore. AL rientro c’è una riunione di spogliatoio dove, con sua sorpresa Ivan è stato inviato con un orario diverso per consentire ai ragazzi di dire qualcosa. Allenamenti troppo pesanti, gambe che non girano e troppi vuoti di concentrazione. La squadra non è contenta, il sospetto che dietro ci possa essere il Ds è palese.
    In ogni caso il lavoro continua, questa volta Ivan ha voluto che il Nizzardo vada ad osservare ler squadre avversarie e quindi il resoconto delle partita è parziale.
    Fatto sta che arrivano tre sconfitte consecutive in campionato intervallate dalla vittoria a rigori in coppa. Non è un buon momento, Ivan lo sa e nonostante tutto continua a seguire una strada che non sembra dare nessuna prospettiva.
    Fortunatamente arriva una vittoria con l’Arezzo e la sconfitta in coppa.
    Solo tre punti, la caduta è libera.
    Quando la testata “La Prealpina”, testata storica chiama il Nizzardo al telefono per un appuntamento per una intevista, il Nizzardo ci pensa un po’ su ma alla fine acccetta, un po’ per un sano narcisismo, un po’ per deviare l’attenzione dalla squadra e dal mister Ivan che è sotto i reflettori per il momento nero che sta attraversanso la squadra.
    Oggi osipte dell’intervista del giorno è Mavrikios Kouros, più conosciuto come il Nizzardo
    Buongiorno Mavrikos. Lei è il secondo dall’inizo della stagione come sta andando finora l’annata?
    Buongiorno. Ritengo la stagione fin qui particolare; i nostri ragazzi si approcciavano ad un campionato difficle come impegnoivo. Viviamo un momento dove purtroppo abbiamo molte difficoltà, quindi i ragazzi devono continuamente adattarsi per affrontare al meglio un campionato che non concede un attimo di tregua.
    Che tipo di squadra ha trovato all’inizio di questo percorso e a che punto siete arrivati ora? Qual è il prossimo step di miglioramento?
    Ho trovato un gruppo ancora in fase di definizione, sia a livello di singoli sia a livello di collettivo, come credo sia normale per una squadra che oggni annno si deve confrontare con un mercato con tanti svincolati. Credo che ora la situazione sia piuttosto delineata per tutti i componenti della rosa, sia in termini di capacità tecniche, tattiche e atletiche individuali, sia in termini di specializzazione del ruolo. L’ultimo step, il più difficile da raggiungere, è quello della continuità, dell’applicazione ossessiva nel lavoro di tutti i giorni, requisito fondamentale se si vuole fare calcio ad alto livello. In questo aspetto siamo ancora carenti, ma ci stiamo lavorando sodo.
    Come si affronta una situazione del genere? Quali sono gli ultimi passi che un ragazzo dovrebbe compiere per farsi trovare pronto?
    Mi ricollego giust’appunto alla risposta precedente. Il passo è di estrema difficoltà e delicatezza. Nonostante non passi giorno in cui non gli venga descritta la realtà del calcio di “Serie Ci”, i ragazzi spesso sono confusi, la testa, l’attitudine al sacrificio e soprattutto l’umiltà giocano un ruolo decisivo.
    In serie C o Lega Pro si ha un alto livello sia di qualità che di fisicità. Quale aspetto dovrebbe prevalere in una categoria come questa?
    E’ innegabile che la fisicità giochi un ruolo fondamentale nel nostro campionato, specialmente in alcuni ruoli, non tanto intesa come stazza fisica, quanto come passo, intensità e aggressività. E’ altrettanto ovvio che da sola la fisicità non basta, se non abbinata ad una buona tecnica. Non a caso, le squadre che stanno nelle parti alte della classifica sono quelle in grado di mixare al meglio queste caratteristiche.
    Anche se, devo essere onesto, ho visto tante partite e ciò che indirizza le partite è la tattica individuale. E’ un pilastro fondamentale che ti fa leggere le situazioni in anticipo, sia in fase di possesso palla che in fase di non possesso, e se non sviluppata a dovere rischia di vanificare qualsiasi progresso di tecnica individuale o di tattica collettiva.
    Qual è il Suo credo tattico? A quale allenatore si ispira?
    Avendo sempre lavorato nel Settore Giovanile, non ho mai avuto un sistema di gioco prediletto, anzi… ho sempre pensato che “formare” un giocatore significhi insegnargli a giocare in diversi sistemi di gioco, in modo da farsi trovare pronto a qualsiasi cosa possa accadere una volta arrivato in Prima Squadra. Ho sempre considerato i sistemi di gioco dei semplici numeri statici e poco espressivi di quello che si vede in campo e di come i giocatori interpretano poi tale sistema. In conseguenza di ciò, ho sempre cercato di allenare per “principi di gioco”.
    Tra gli allenatori famosi, ho sempre avuto grande ammirazione per coloro che sanno trasmettere i loro “principi” ai propri giocatori, ad esempio Mondonico, Scopigno, Bernardini, ma soprattutto Orrico, ma potrei citarne molti altri.
    Come si è avvicinato al mondo Pro Patria? Che aspettative aveva quando arrivò in società?
    Era l’estate, avevo deciso di chiudere la mia parentesi per diversità di vedute ed ero libero; fui contattato da Ivan Javorcic con cui feci il primo colloquio di persona. Dopo una decina di giorni ci rivedemmo per la seconda volta ed era presente anche la Presidente e definimmo il tutto. Apprezzai molto il fatto che la Società mi affidasse fin dall’inizio i giovani la sentii come un’enorme iniezione di fiducia. Spero di non averli fatti ricredere!
    Cosa rappresenta per Lei la possibilità di vivere una realtà come quella biancoblu? In cosa la società potrebbe migliorare, vedendola dall’interno?
    Per me è sicuramente un privilegio poter lavorare in una società di questo livello. Ho conosciuto e lavorato in realtà di tutti i livelli e raramente ho trovato una società seria, organizzata, professionale, ma allo stesso umana e accogliente come questa con strutture di prim’ordine e con grande attenzione al Settore Giovanile.
    Migliorare quando si è già ad un livello medio è molto difficile; tuttavia si è obbligati a crescere se si vuole rimanere a un tale livello. Intorno a noi ci sono realtà che stanno crescendo in fretta e che si organizzano in maniera maniacale sul progetto tecnico e sullo scouting. Ecco, credo che questi ultimi due aspetti possano essere il focus su cui dovremo migliorare ancora di più in futuro.
    Ultima domanda, come vede il futuro della squadra in questa Serie C?
    E’ innegabile che stiamo trovando delle difficoltà, siamo partiti bene e poi abbiamo avuto un calo vistoso, ma confido nelle capacità dei ragazzi e del mister Javorcic, lui ha in mano la squadra e lui sa come e dove intervenire, per conto mio, massimo appoggio e lealtà. Sappiamo bene che il lavoro dell’allenatore è sempre a rischio e che se l’annata non dovesse avere una svolta la panchina è a rischio.
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  5. #15
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    Ho un dubbio...stai facendo fare tutto all'allenatore in seconda e usi tu le giovanili?

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  6. #16
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    "Se non riprendiamo la marcia e facciamo un buon dicembre siamo messi male”, questo è l’argomento della colazione di lavoro. Ivan e il Nizzardo si confrontano spesso sui giocatori, molto meno sulle tattiche, forse è un bene o forse no, di certo non sta andando come vorrebbero.
    Comincia male, uno 3-0 ad Alessandria e subito dopo 1-2 contro il Giana. La crisi è aperta e a nulla valgono le correzioni in corsa che spesso fanno solo danni.Uno stiracchiato 0-0 a Siena e poi sconfitta in casa col Gozzano. Difendere Ivan è impresa ardua, direi impossibile. Il mister chiede tempo e qualche rinforza nel mercato di gennaio, la squadra si sta sfaldando e i giocatori sono abulici.
    Il Nizzardo è più volte sull’orlo di lasciare il suo incarico ma tutta la squadra lo sostiene, certo che così è difficile andare avanti.
    Javorcic al capolinea? Questo è il titolo dai giornali.


    Arriva il periodo del calciomercato, le richieste di Ivan sono chiare, un centrocampista che detti i tempi e un rinforzo di qualità in difesa. Il Nizzardo azzarda un “e se invece si cambiasse modo di giocare?” Intanto la società si muove testa, chiede, ma le risposte non soddisfano nessuno.
    La squadra cede fra i fischi alla Carraresee con un sussulto di orgoglio vince a Pistoia èer perdere in casa contro l’Olbia. In sede di mercato vengono ceduti Parker a Foggia e Molnar al Sibenik e dopo una riunione fiume con toni accessi il paventato esonero arriva.
    Laconico il testo della comunicazione:
    L’Aurora Pro Patria 1919 comunica l'esonero del Signor Ivan Javorcic dall'incarico di allenatore della Prima Squadra. Al Signor Javorcic vanno i più sentiti ringraziamenti per l'attività fin qui svolta con il suo staff per l'impegno, la serietà, la correttezza professionale. La conduzione tecnica della Squadra è affidata al Signor Mavrikios Kouros, che lascia il suo incarico di allenatore di supporto, e al quale l’Aurora Pro Patria 1919 rivolge i più calorosi auguri di buon lavoro.


    Accettare l’incarico non è stato facile, il senso di lealtà del Nizzardo ha fatto subito capolino nella volontà di declinare l’invito. Ma da una parte Ivan e dall’altra la squadra hanno chiesto di riflettere e di non lasciare affondare la nave. Il Nizzardo, chiamato ala timone non lascerebbe mai i suoi ragazzi, questo ha detto la figlia e incredibilmente pure Ronnie, provaci, quanto meno, questo è l’invito e alla fine ha prevalso la voglia di fare.
    Per pima cosa richiamo atletico, due settimane di sosta sono utili, nessun innesto, non si può sbagliare e poi tanto lavoro tattico.
    L’idea viene da una dispensa di Mazzarri, il 3-5-2 è la forma di densità a centrocampo che consente a chi è meno forte di compensare con la corsa e con la chiusura degli spazi
    La prima partita è in casa contro la Pianese, il gioco sembra latitare ma quanto meno non si soffre in difesa. Azioni poche ma alla fine tanto ci sbatti finche su una mischione in area l’arbitro vede un rigore che Le Noci trasforma in tre punti

    La trasferta di Lecco è la prova del nove, di solito le squadre che cambiano il mister hanno un sussulto, ma è molto temporaneo, poi si ritorna alla normale routine. Così non sembra perché la squadra reagisce e sul finire del primo tempo dapprima Galli con una punizione perfetta e poi Mastroianni su corner mettono le distanze. La squadra gestisce le poche ideaa degli avversarie la difesa blinda il risultato
    La partita contro la Juventus under-23, è una di quelle strane, loro giocano bene e in classifica sono secondi. Forte delle due prestazioni precedenti la squadra entra in campo solida. La partita è abbastanza bloccata e non vi sono grandi occasioni. Fra l’altro la Juve presenta in porta Buffon e lo 0-0 finale è un risultato giusto.
    In effetti la partita importante è quella contro l’Albinoleffe, in casa, bisogna giocarla con attenzione per non ricedere negli errori che sono costati la panchina a Ivan. Il 3-5-2 funziona e si vede, al 5’ Ghioldi su azione manovrata segna il vantaggio che per tutto il primo tempo viene gestito con calma. Nella ripresa nel momento del massimo sforzo degli avversari il rigore trasformato da Le Noci chiude il amtch che termina con la rete in pieno recupero di Masetti
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  7. #17
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    Continuità, voglia di giocarsela con tutti, arrivare primi sul pallone e avere seconde chance, questo è il calcio del Nizzardo. Pochi fronzoli e tanta corsa, densità e contropiede, dare poche possibilità a gli avversari sentire il match in mano
    Con questo atteggiamento tattico la squadra gioca contro la Pergolettese, squadra da bassa classifica ma non per questo poco insidiosa. Atteggiamento più prudente perché giocando col TC si rischia l’imbarcata a centrocampo, per il resto tutto invariato.
    La partita si mette bene, Battistini giganteggia dietro e non da spazio. Su corner è proprio il migliore in camp che da due passi di testa mette in porta. Partita da gestire m asu un’azione rocambolesca arriva il pareggio sul finire del tempo. Nella ripresa non accade nulal di particolare, la sensazione è di due punti gettati.

    Il Nizzardo non fa pesare un momento di flessione, almeno dal punto di vista del gioco e nella settimana che precede il match con Renate, concentra il lavoro sugli automatismi. Il Renate subisce la forza fisica della Pro Patria, a nulla vale il tentativo di mettere la partita in corrida.
    “Renate travolto” così recita il sito per commentare un 5-0 che non lascia dubbi, Pro Patria rullo compressore


    La squadra sta rispondendo bene alle sollecitazioni del Nizzardo, difesa blindata e attacco che sfrutta le occasioni che si presentano. A circa due mesi dal cambio in panchina la situazione classifica appare ottimale. Anche lo spogliatoio sembra tranquillo, le capacità di dialogo del mister danno il loro effetto e tutti remano dalla stessa parte.
    La partita contro il Como può essere un momento importante perché si potrebbe consolidare la rincorsa ai play off.
    Squadra confermata con qualche variante dovuta a piccoli problemi fisici. Il primo tempo scorre senza particolari sussulti, qualche corner, qualche azione manovrata che si infrange sulle difese ben organizzate. La sensazione è di una partita destinata allo 0-0. La ripresa continui sulla falsa riga del primo tempo, Verso l’ora di gioco mischia in area e colpo di testa vincente di Bernardini.
    Il Nizzardo tenta qualche cambio e mentalità offensiva ma non produce granché. Arriva la sconfitta, meritata per come la squadra non ha saputo reagire alla rete subita.


    E’ solo un incidente di percorso? La squadra è in salute fisicamente? Queste sono le considerazione che lo staff tecnico si pone dopo la partita contro i lariani, il secondo del Nizzardo, Massimo Sala pone la possibilità di na stanchezza fisica, oltre al fatto che gli avversari conoscono la tattica. SI pensa ad una modifica passando, quando in difficoltà magari un canonico 4-4-2. Intanto c’è da affrontare il Novara, nobile decaduta staziona nella parte lata della classifica e sta giocando un bel calcio. Pablo Gonzales è un lusso per la categoria, ma è tutta la squadra che gira bene. Il Novara tiene bene il campo, anzi domina e in due minuti mette ko la Pro Patria. Non c’è reazione, an<i rischia il tris più volte, non c’è im campo e arriva a salvare la squadra l’intervallo. Spogliatoio furente, il Nizzardo cerca di scuotere la squadra, passa al 4-4-2 e cerca di essere aggressivo ma subisce il palleggio di un Novara ben strutturato. Galli dimezza il vantaggio, ma poi non accade nulla. Seconda sconfitta consecutiva e questa fa molto male.

    E' crisi, senza usare termini similari, la squadra sta avendo una involuzione rapida, bisogna intervenire. Purtroppo però la prossima partita è contro il Monza, squadra che sta dominando al categoria e che è in un momento splendido. Giocare con calma e cercare di reggere l’urto della corazzata, magari giocarcela fino alla fine e sperare.
    Modulo tattico identico, con un po' di prudenza e magari forza fisica da distribuire in campo.
    La partita però comincia male e già al 3’ la Pro Patria è sotto, ma non si scompone, sale di intensità e di ritmo tenendo bene il campo almeno fino al rigore che però viene parato da uno splendido Tornaghi, poi per tutto il primo tempo la partita è in equilibrio. Ripresa di fuore, la squadra si ritrova e mette alle corde il Monza. Poi come spesso accade, nel momento del massimo sforzo arriva il raddoppio che taglia le gambe e sul finire il tris, immeritato e che punisce troppo i biancoblu.

    Passano solo tre giorni e subito in campo, da un aparte è anche meglio, al voglia di rivincita e il non dover pensare troppo potrebbero aiutare questi ragazzi a trovare il bandolo di una intricata matassa. In effetti inizio partita molto bello dei ragazzi, tant’è che il vantaggio con un colpo di testa di Cottarelli è la logica conseguenza. Poi avviene in patatrac, Battistini con una entrara sconsiderata a centrocampo dsi fa buttare fuori e in dieci diventa dura, nonostante tutto il vantaggio regge. Nell ripresa la Pro Vercelli si fa sotto e arriva la pari con una mischia in area. Galli riporta avanti i suoi con un bolide ad incrociare ma dura poco perché il pareggio per quanto rocambolesco è cosa fatta. Cambi per tenere alta la tensione e fino al termine la squadra regge bene. Ultimo assalto della Pro Vercelli, ben oltre il recupero e sun pallone lungo sul secondo palo arriva la rete che mette ko una Pro Patria che esce sconfitta e demoralizzata.
    Dopo partita caldissimo, il Nizzardo invoca la prova Tv per un recupero senza alcun motivo ed è la fotografia di un momentaccio.
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  8. #18
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    Il mister ha fatto pure una riunione di spogliatoio, ma la situazione non si è modificata. Certo con la Pro Vercelli se si fosse rimasti in undici la partita sarebbe stata vinta, ma con i se ed i ma non si vince. Bisogna invertire la rotta. L'idea è quella di giocare con il 4-4-2, classico, un occhio alla difesa e qualche chance in attacco. Le punte sono poco servite e il centrcampo sembra soffrire la dinamicità degli avversari. Credo che la prossima sarà quindi la partita con cambio di modulo e mentalità
    Si accettano confronti"


    Arriva puntuale la diffida da parte della federa<zione, non c’erano dubbi, ma forse il Nizzardo ha voluto far sentire la sua voce anche alla squadra. Tattica modificata, questa è la conclusione a cui arriva lo staff, si passa ad un canonico 4-4-2. Certo la squadra deve assorbire le modifiche, ma che diamine, sono professionisti, sapranno adattarsi.
    Partita in casa contro il Pontedera che precede la squadra di pochi punti, una vittoria e si riaggancia il treno play off. Pronti e via e al minuto numero 2 Mastroianni nell’inseguire un contropiede aggancia Pavan, rosso diretto, in dieci per tutto il match. Già la squadra affanna ora è in pieno marasma. Difende bene le fasce e cerca ogni tanto una sortita, dove Acia di a solo porta la croce. Praticamente il gioco non c’è. Seconda frazione di gioco come la prima, il Pontedere tanta, la Pro Patria rintuzza ma non punge, qualche cambio per tentare un blitz ma lal fine è pareggio a reti bianche.

    Il mese di apile porta subito la partita di Arezzo, squadra tonica quella degli aretini e poi non è che il Nizzardo abbia chissà quali fecce da utilizzare. Si mantiene lo stesso schieramento tattico sperando che stavolta si possa quanto meno giocare alla pari. Non è una bella partita e si vede, le squadre non giocano calciano il pallone avanti, chi segna vince in questi casi, e a segnare sono sempre gli avversari, lo fa Belloni alla fine del primo tempo. Non si riesce a ripartire e il secondo tempo è senza sussulti o non ci sono le capacità, sconfitta che fa riflettere.


    Rush finale per evitare i play out, iin effetti non c’è da stare allegri la squadra appare sulle gambe e confusa, anche il Nizzardo sta pagando lo scotto di dover fronteggiare una crisi inaspettata.
    SI torna al 3-5-2, qualche modifica tattica per tentare di invertire la rotta e a sorpresa il mister mette in campo Mangano e Ferri due giovani che stanno fando allenamenti molto positivi.
    L’Alessandria è una squadra pericolosa oltre che forte in tutti i reparti. LA squadra è nervosa ma anche concentrata in campo, dura e forte nei contrasti tanto che fioccano i cartellini gialli. Punizione sulla sinistra che Galli mette sul secondo palo dove appostato c’è Battistini che mette in rete. Il Vantaggio scuote i grigi ma la squadra regge bene l’urto. Ripresa tutto nervi e l’Alessandria tenta in tutti i modi di pareggiare ma alla fine arrivano tre punti liberatori.

    Partita decisiva quella contro il Giana, uscire indenni potrebbe dare la matematica della salvezza diretta, alla fine ciò che pè stato chiesto al mister.
    Squadra, quindi sott pressione e a nulla vale la pizza insieme del giovedì, l’argomento è lo stesso uscirne indenni e togliersi di dosso l’alone del nervosismo.
    Meno male che rriva subito la partita, la tensione è palpabile per i ragazzi. In campo il due in vanati Mastroianni eCAcia e in difesa confermati tutti. Partita brutta, ci si mette anche Colombo che nonostante l’esperienza al 21’ provoca un rigore atterrando Duguet,
    Si incarica Cortesi ma Mangano si supera con un tuffo sulla sinistra, pericolo evitato. Si gioca sul filo del nervosismo. A metà del secondo tempo dopo azione da corner il colpo di testa di Boffelli danza sulla linea e Cacia in spaccata mette in rete. Si difende con forza e si porta a casa una vittoria che sa di salvezza.

    Ultima di campionato contro la Robur Siena, da gestir ei vantaggio per accedere ai play off. Il Nizzardo sa che la squadra l’ho meritato e arrivare ad un passo e non raggiungerlo sarebbe una disdetta. Squadra concentrata, giocatori con la consapevolezza che tutto dipende da loro.
    Partita che viene preparata con raziocinio, la formazione non si tocca così come la tattica. In effetti è una partita bloccata, le squadre si conoscono ed il pareggio è un buon risultato, Un orecchio alle altre partite e alla fine il predominio con tanti tentativi non serve che alle statistiche. Pareggio a reti inviolate e play off raggiunti.
    Il tabellone prevede scontro in trasferta contro al Pro Vercelli.
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  9. #19
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    Partita di play off che ha iun solo risultato possibile, bisogna vincere e francamente il Nizzardo è arrivato alla fine molto perplesso. Settimana di preparazione molto tranquilla quel che verrà sarà solo di guadagnato. Squadra confermata con i giovani in campo, Ferri fra l'altro è seguito dalla serie B, magari si racimola qualche soldone. In campo le squadre si fronteggiano con molto acume tattico, ad una mossa ne segue una uguale e contraria e il primo tempo scivola via senza sussulti. Nella ripresa bisogna dare il tutto per tutto e al 70' le mosse del mister intendono dare qualità e verve. Nel momento del tutti avanti arriva la mazzata con due reti in tre minuti che sanciscono a fine del campionato per la Pro PAtria.
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  10. #20
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    Dai, almeno i PlayOff li avete raggiunti!
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