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Cmq l'anno scorso consideravo caxxate le voci su CR7, uno scenario con guardiola o Pochettino alla Juve ora non lo scarterei, con sarri come piano di emergenza
Dai che adesso che spalletti non è più il nostro allenatore potete ufficializzarlo...
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non esistono eroi, sono solo persone che fanno la differenza
Di Marzio continua a puntare forte su Sarri
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Se Guardiola dovesse andare alla Juve, sarebbe incredibile come SKY si sia lasciata sfuggire i due trasferimenti più importanti del calcio italiano negli ultimi 10 anni...
Addirittura mentre Agnelli stava andando in Grecia "simbolicamente" per andare a far firmare il contratto di Cristiano Ronaldo (che poi aveva già firmato a Maggio ma NESSUNO lo sapeva), Di Marzio continuava a smentire, e con lui tutta la sua combriccola...Gli inviati erano a Madrid per l'affare Modric - Inter, e alla fine si sono ritrovati a parlare di Juventus - Ronaldo, ma a giochi ormai fatti.
Sta avvenendo la stessa cosa...e allora io mi chiedo...che senso ha spacciarsi per esperti di calciomercato, quando rinneghi qualsiasi trattativa, in maniera categorica (senza nemmeno lasciarti una porticina aperta, nel caso dovesse....) per poi fare la figura di palta? Ok che la gente dimentica in fretta...ma ti sei fatto sfuggire lo scoop dell'anno...per il secondo anno di fila.
Comunque complimenti alla Juve se dovesse arrivare Pep...perchè dimostra che riesce a tenere a bada giornalisti...cosa difficile nel 2019 con tutte le talpe che ci sono in giro...e fino a 5-6 anni fa chiunque sapeva dei nostri movimenti di mercato. Credo che le cose siano cambiate da quella famosa trattativa Vucinic - Guarin, sbandierata da Di Marzio (e probabilmente notizia passata da Marotta, che era un gran chiaccherone) e poi fatta saltare.
Da lì in poi, SKY e altri giornalisti di prim'ordine non hanno avuto più modo di sapere nulla sulla Juventus, soprattutto sulle trattative estere.
In tutto questo discorso...la redazione di SKY è pronta a fare mea culpa nel caso dovesse arrivare Guardiola? O Caressa ha già la frase pronta? "Non potevamo parlare di Guardiola alla Juventus perchè è una società quotata in borsa"....
Allora, ieri sera avevo scritto 2 WOT in cui erano riportate un po' di notizie ed il perché di queste notizie (li posterò insieme dopo questo WOT iniziale). La risposta di @olivar mi ha dato fastidio, non perché non sappia scherzare, ma perché vedo che molti a cui scrivevo i PM non stanno nemmeno più scrivendo qui. Alla mia richiesta del motivo mi hanno risposto che non si divertono più se c'è gente che impunemente scrive "Juve merda" o "merda su qualsiasi cosa" e restano impuniti mentre altri non possono scrivere nulla che vengono jaillati di conseguenza.
Il fatto che io scriva molto di meno invece dipende dal lavoro principalmente. Sono oberato purtroppo (per fortuna che ce n'è tanto, purtroppo che economicamente a me non cambia nulla).
Seguo una pagina su Facebook che si chiama PostPartita. So perfettamente le notizie che dà. E so che sono tutte vere. Poi parliamoci chiaro. La notizia di mercato può non realizzarsi. Quando l'anno scorso scrisse di Marcelo a inizio giugno, la notizia era folle, ma era vera. Poi, che Alex Sandro non abbia accettato nessuna proposta rimanendo di fatto sul bilancio della Juve impediva di fatto questo arrivo. Da 10 giorni i giornali stanno sparando in prima pagina Sarri. Io dico SEMPRE Guardiola. La Juve ha in pugno Inzaghi perché ha già trovato un accordo con lui, ma arriverà Guardiola.
PRIMO ARTICOLO. 29 maggio
NON FARTI IMPRESSIONARE
Questo articolo racconta una storia di fantasia sul prossimo allenatore della Juve e quindi è da considerarsi totalmente privo di attinenza con la realtà.
Forse.
Tutti i personaggi citati sono necessari al racconto, anche se la storia è solo una storia.
Forse.
Febbraio 2019. Dopo la disfatta del Wanda Metropolitano, la Juve decide che così non possa andare avanti. Max Allegri è considerato un grande allenatore, ma senza (più) la capacità di dare alla squadra la spinta necessaria fuori dal confine. Il successore è già caldo. Zinedine Zidane. Nella settimana in cui si apparecchia il suo arrivo per giugno, a Madrid è il Real ad affondare sotto le lance dei giovani olandesi. Perez deve salvare squadra, faccia e poltrona, così sul sicuro richiama al volo Zizou, che di fronte a un'offerta ingente gira la questione alla Juve, della serie: "Che volete fare voi, subito?". La Juve non se la sente di cacciare via Allegri, così Zidane torna a Madrid. Il buco di fine stagione è riempibile solo da un big e il nome scelto è Guardiola, che si sa, dopo tre-quattro anni ha necessità viscerale di cambiare ambiente. Guardiola va fuori dalla Champions insieme alla Juve, intanto come la Juve in patria vince il titolo e, non contento, pure tutto il resto.
Si tratta, la Juve tratta con Allegri il modo migliore per dirsi addio e rispolvera nel confronto dei media una strategia comunicativa che non si vedeva dai tempi della Triade: ti butto facile la notizia facile, intanto lavoro su quella nascosta. Per questo i giornali seguono per giorni la pista del rinnovo, anche con grande convinzione. Ma c'è da fare il conto coi social: ambiente in cui ogni mattina un "cuggino" si sveglia e propaga al mondo con un click la verità, il racconto inedito. Come stiamo facendo noi, d'altra parte. Ma noi, inteso, stiamo solo scrivendo un racconto. Forse.
Si rumoreggia sul successore e prende pista l'ipotesi Conte. Affascinante, ma non ipotizzabile: chi si lascia male con LA famiglia, non rientra. E poi c'è Cattelan, che lo ospita e gli fa il gioco delle buste. Chiedete a lui se ci fosse scritto "Juve" in quella finale.
Si diceva, mentre Allegri va via, la Juve si cautela col successore "sicuro" scegliendo Simone Inzaghi - il quale chiude i rapporti con la stampa - e dando alla stampa in pasto esche di ogni tipo perché vengano fuori tutti gli allenatori possibili e immaginabili, con tanto di dettagli su incontri, segreti, spifferi. Contratti, addirittura. Gli alberi genealogici italiani si incrociano con quelli del resto del mondo, in un proliferare di "cuggini" mai visti prima, ognuno dei quali fornisce una verità inconfutabile, assoluta, eppure diversa. Alla Juve questo fa gioco, eccome. Non c'è da giustificare nulla a nessuno, perché il nome vero annega nell'oceano di boutade (in italiano: puttanate) degli altri. Anzi, di più, Guardiola diventa addirittura un bluff: missione compiuta. Gli unici che sembrano non abboccare alle finte sono i giornalisti legati all'ambito finance. Per loro, Guardiola e solo Guardiola. Come e più dell'insuperabile Luca Fausto Momblano, oracolo dell'informazione di mercato a tinte bianconere, che nel suo GuardiolaGuardiolaGuardiola mette anche una pausa con possibile alternativa. I giornalisti finance no: Guardiola lo dicono una volta sola e non si muovono. Chi non abbocca ai depistaggi, lavora sulla Maserati Ghibli grigia con interni rossi per trentasei mesi, sulla casa alla Mandria, sulle storie Instagram a tinte bianconere della moglie Cristina, vengono partoriti vocali che fanno dei giri immensi e poi ritornano sui telefonini di tutti i tifosi bianconeri italiani e il crescere anche di queste notizie non fa piacere all'entourage del tecnico catalano. Il fratello, infatti, chiama l'intermediario Fifa - avremmo anche il nome qui, ma poi pensano che diciamo sul serio, questo è solo un racconto di fantasia - e fa una sciacquata senza senso, perché sì andar via dal City, ma senza i clamori crescenti. Meglio allora aumentare, da questo lato, il caos, seguendo la massima: "Se non puoi convincerli, confondili". Dentro altri nomi - fino al Gattuso di oggi lanciato da un antijuventino doc - perché nel frattempo le analisi delle espressioni facciali di Paratici durante la smentita non convincono. E allora ben venga che sia lanciato anche il presidente a Baku per chiudere con Sarri. Tutto fa brodo, ma nel piatto arriva un pezzo solo da mangiare: Guardiola è il nuovo allenatore della Juve, punto. Forse.
Perché il ticchettio dell'orologio rimbalza i secondi e separa dal tassello mancante della questione: la sentenza UEFA. Se non ci si lascia con le buone, lo si fa con le cattive. Se tu come società hai una penalizzazione, automaticamente il tuo allenatore, al quale dai decine di milioni di euro all'anno, potrà sfruttare un cavillo del robusto contratto stipulato e rompere l'accordo. In questa nostra storia di fantasia, stiamo ancora capendo come scrivere quella parte lì di finale in terra d'Albione. Ma che debba finire con una separazione, è inevitabile. Rompe là, quindi viene qua. E la sentenza arriverà in questi giorni, affinché i media inglesi siano troppo distratti e impegnati da due storiche finali tutte nazionali in campo internazionale per dar troppo peso al resto. Poi, il resto verrà da sé.
Non sarà una scelta facile, ma non sarà una scelta di cuore. Le situazioni che coinvolgono il cuore sono quella di De Rossi, o di Gattuso. O il passaggio di bomber Mattia Piana, dopo anni in doppia cifra al Castellazzo, in direzione Derthona HSL. Se non ci credete, anche qui, chiedete a Cattelan.
Perché la nostra è solo una storia di fantasia.
Forse.
SECONDO ARTICOLO 31 maggio
NON FARTI IMPRESSIONARE
Questo articolo prosegue una storia di fantasia sul prossimo allenatore della Juve e quindi è da considerarsi totalmente privo di attinenza con la realtà.
Forse.
Tutti i personaggi citati sono necessari al racconto, anche se la storia è solo una storia.
Forse.
La parabola del figliol prodigo è tema sempre moderno, buono da tirare fuori in tutte le occasioni.
Torino, aprile 2019. Lo sponsor tecnico Adidas si presenta in sede bianconera e lamenta un mal di pancia sulle vendite delle magliette. Tolto l'inarrivabile Cristiano, il resto delle magliette della Juventus rimane negli stock e nel mondo non tira granché. Oltre l'Atlantico, poi, comprare una divisa che ricorda quella degli arbitri è davvero opera da sfigati. Serve cambiare il pattern della maglietta, fare in modo che le strisce siano solo quelle del marchio. In cambio, portafogli aperto per una pazza idea: portare Leo Messi in bianconero per comporre la coppia più bella del mondo di tutti i tempi. Si vocifera un bel 70% a spese dello sponsor, ma l'operazione è complicatissima. Dopo l'affaire-Ronaldo di un anno prima, la Juventus conosce il peso di tutto il contesto che non riguardi due calci a una palla, quando si parla di un giocatore del genere. Così si alza la posta in gioco. Perché il problema diventa trovare un gestore credibile per questi due fuoriclasse. Guardiola è ammirato da entrambi. In particolare, per Messi sarebbe ritrovare il proprio padre calcistico. La parabola del figliol prodigo rivisitata al contrario: è il padre ad aver girato il mondo, è il figlio che abbandona la casa per ricongiungersi col padre altrove. Adidas, che nelle due finali europee non ci ha portato mezza maglietta e ha uno straordinario desiderio di tornare sul trono, porterebbe sotto la stessa divisa il miglior rappresentante proprio (Messi), il miglior Nike (Ronaldo), il miglior Puma (Guardiola). Non ho calcolatrici a portata di mano con cifre sufficienti per fare i calcoli. Chi vivrà vedrà, direbbe qualcuno.
Cina, maggio 2019. In un intreccio di nomi e protagonisti dell'ultimo orgasmo azzurro (il mondiale 2006), tra gente che va e gente che viene, Fabio Cannavaro scende nelle proprie quotazioni, Marcello Lippi torna a sedersi sulla panchina della Nazionale, e il gigante rosso porta nel proprio campionato il numero uno dei numeri uno, Gigi Buffon. Pensare che fino a un anno fa fosse proibito in Cina tesserare un portiere straniero, alla faccia dei milioni sperperati per i Pellè di turno, fa sorridere. Non che vi sia diretta correlazione tra l'arrivo del portiere e il ritorno del mister, ma sicuramente in questo caso è stato il padre calcistico (Lippi) a essere "prodigo" dei consigli giusti per un proprio figliolo (Buffon) al fine di rassicurarlo verso il lungo viaggio. Che in futuro i due possano operare insieme? Per ora c'è Rampulla. Chi vivrà vedrà, direbbe qualcuno.
Borgaro, giugno 2019. La vera favola del figliol prodigo si consuma a un chilometro in linea d'aria dalla Continassa, ma non riguarda né la Juve né i professionisti, riguarda una squadra appena retrocessa dalla D all'Eccellenza. Il Borgaro, appunto. Il padre è mister Licio Russo. Il figliol prodigo è Beppe Cacciatore, quest'anno in Lombardia e prima ancora in Liguria, uno dei difensori più forti di tutto il pianeta dilettanti, fratello del più famoso Fabrizio, ma non per questo necessariamente meno forte. Semplice storia romantica irrealizzabile o incredibile colpo di mercato? Chi vivrà vedrà, direbbe qualcuno. Non noi: sarà proprio così.
Perché a volte le storie impossibili possono diventare realtà.
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