Tristezza infinita.
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Tristezza infinita.
Che tristezza guardare video e foto prima della partenza..spero ci sia un senso, una spiegazione, a tutto questo
L'Atletico Nacional ha chiesto alla CONMEBOL di non disputare la finale e di eleggere la Chape campione della Sudamericana 2016, richiesta che verrà accolta senza dubbio (a meno che non si accordino per giocare sostanzialmente due amichevoli celebrative, ma immagino che cuori pesanti ci sarebbero).
Più o meno tutti i club del mondo hanno scritto qualcosa su twitter, tanti ex della squadra hanno indossato il lutto in varie partite nel mondo (il Liverpool ha un ex che ha chiesto di poterlo fare e Klopp l'ha fatto mettere a tutti).
Dai dettagli sembra davvero che abbiano finito il carburante, il viaggio era pochi km oltre il limite operativo di quell'aereo. Hanno chiesto priorità di atterraggio ma li hanno messi in stand-by perchè c'era nel frattempo un altro volo in difficoltà. L'assenza di carburante dopo lo schianto è stata confermata (come detto, altrimenti sarebbe stato un rogo), sembra anche che le pale dei motori non siano danneggiate come ci si aspetterebbe se fossero state in movimento (ergo: forse erano ferme e stavano planando). In ogni caso hanno trovato le scatole nere. In un tweet ho letto che il pilota in qualche modo era il proprietario dell'aereo (che era lo stesso usato dall'Argentina per andare in Brasile secondo alcune foto). La prima parte del viaggio in ogni caso NON era stata fatta sullo stesso volo, hanno cambiato aereo a Santa Cruz in Bolivia.
Quelli che hanno tirato fuori sono tutti in condizioni più o meno gravi: leggo che sono state amputate gambe e qualcuno rischia la paralisi. Il portiere Danilo è morto dopo essere stato estratto vivo dall'aereo: in finale ce li aveva portati lui con un miracolo al 94° della partita di ritorno col San Lorenzo.
Le cifre finali delle autorità colombiane sono 71 morti, 6 sopravvissuti (al momento) e 4 che non si sono imbarcati rispetto agli 81 elencati qualche ora fa.
mamma mia, che è finita la benzina è agghiacciante! :|
posso capire un guasto, che è casualità, sfiga, ma questo è omicidio volontario premeditato!
Terribile
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Un bel pezzo di Stefano Borghi
http://www.contra-ataque.it/2016/11/...no-borghi.html
ad uno dei sopravvissuti, Follmann il portiere, è stata amputata la gamba destra
ma in questo caso è il male minore
il terzino Ruschel ha una lesione spinale oltra alla frattura di una vertebra
il difensore Neto ha trauma cerebrale e diverse fratture esposte agli arti
Il PSG ha donato 40 milioni di euro alla società per rifare la squadra.
Ovvio che il patron se lo può permettere e non gli pesa, ma resta cmq un bel gesto. :sisi:
José Nivaldo, 42 anni, portiere di riserva della Chapecoense, ha annunciato in lacrime il suo ritiro immediato dal calcio giocato: "Le cose non accadono per caso, non giocherò più". Nivaldo sarebbe dovuto essere sull'aereo maledetto. Nivaldo vanta 299 presenze con la maglia della Chape e, di concerto con l'allenatore, aveva deciso che la sua ultima partita avrebbe coinciso con la 300esima presenza e si sarebbe consumata in casa, davanti ai propri tifosi. Per questa ragione non aveva partecipato all'ultima trasferta e, di conseguenza, non si trovava sul volo "maledetto".
Siamo in fase di avvicinamento, sollecitiamo la priorità di avvicinamento. E' stato riscontrato un problema di carburante". Inizia così, con questa comunicazione alla torre di controllo dell'aeroporto di Rionegro, a 40 km da Medellin, il dramma del volo di linea Lamia che trasportava 75 passeggeri ta cui i giocatori della Chapecoense. Il carburante scarseggia e in più, come comunicherà il pilota poco prima dello schianto, il velivolo presenta altri problemi. "Signora, il volo Lamia è senza elettricità e senza carburante". Le comunicazioni si interrompono pochi istanti dopo. Il drammatico audio rintracciato nella serata di ieri conferma dunque l'ipotesi che una mancanza di carburante - ora si scopre unito a una avaria elettrica - dovrebbe essere la causa della caduta dell'aereo.
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tra l'altro è una compagnia che proprio fa questo di mestiere (cioè affitta aerei per le varie squadre sportive che volano nel sud america, vedi la stessa Argentina che ha volato 15gg fa con lo stesso aereo)... chissà quante altre volte hanno volato col carburante giusto giusto per risparmiare e gli è andata bene, fino a quando la corda si è rotta :|
ma più che col carburante giusto il problema è che ha un'autonomia minore rispetto al tragitto che doveva fare, non si tratta nemmeno di voler risparmiare.. qui è il serbatoio che non era abbastanza capiente per poter fare quella tratta... un errore veramente da dilettanti
Chi ha proposto e chi ha autorizzato quel piano di volo è un criminale.
da quello che ho capito il pilota era anche il proprietario
sapeva del carburante e non ha avvisato subito per evitare di avere problemi in aeroporto allo sbarco
ha lanciato l'allarme alla torre di controllo soltanto all'ultimo momento quando si è reso conto che all'aeroporto non ci sarebbe mai arrivato
La Conmebol ha assegnato la Copa Sudamericana alla Chapecoense, che così si ritrova qualificata alla prossima Libertadores.
Chapecoense, Neto si sveglia e chiede: "Com'è finita la partita?"
Il difensore del piccolo club brasiliano vittima della tragedia aerea di fine novembre, ha ripreso i sensi ma non ricorda: "Perché sono in ospedale coperto di ferite?"
ROMA - La storia sua e dei suoi compagni ha commosso il mondo, non solo quello del calcio. L'unico a non conoscerla, paradossalmente, era proprio lui. E così, svegliandosi dal coma, il difensore della Chapecoense, Neto, s'è guardato intorno, sconvolto, e ha chiesto: "Com'è finita la partita contro l'Atletico Nacional? E perché mi trovo in un letto di ospedale con tutte queste ferite?". Il 24enne è uno dei pochissimi superstiti della tragedia aerea in Colombia in cui hanno perso la vita 71 persone, tra cui la stragrande maggioranza della squadra. Cancellando il sogno di quel club brasiliano di provincia, di andarsi a prendere la Coppa Sudamericana: l'aereo avrebbe dovuto portare la "Chape" A Medellin per la finale di andata: una finale che non ha mai potuto giocare. Ma Neto non poteva saperlo: di quel viaggio finito nel dramma non ricorda nulla. E ora che è di nuovo cosciente (anche se la vertebra lombare fratturata rende ancora complicata la sua situazione) e ha ripreso anche a respirare da solo, senza l'ausilio di macchinari, si guarda intorno sconcertato, continuando a ripetere quelle domande. A cui nessuno ha il coraggio di rispondere. Nemmeno quando, invaso dai dolori, chiede: "Cosa mi sono fatto? Perché sono in ospedale?". Come dirgli che il trofeo è finito nella bacheca della società per volontà degli avversari, l'Atlético Nacional, senza che però nessuno di loro potesse giocare quella partita tanto attesa.
A monitorare quotidianamente la sua situazione, oltre allo staff dell'ospedale di Medellin, è uno dei medici della Chapecoense, Carlos Mendonca, che si è trasferito in Colombia e assiste anche gli altri superstiti. E' a lui, uno dei colleghi con cui ha diviso le gioie del cammino nella Coppa, che Neto rivolge i suoi quesiti. Ma la psicologa che segue il recupero del portiere, soprattutto quello della sfera emotiva e psicologica, ha chiesto di prendere tempo, di aspettare a comunicare che della Chapecoense oggi resta soltanto la leggenda, oltre a pochissimi fortunati sopravvissuti. E così Mendoca, ai cronisti di mezzo mondo che gli chiedono perché nessuno risponda a Neto raccontandogli la tragedia che s'è portata via i suoi compagni, i suoi amici, risponde: "L'esperta si è raccomandata di non dire nulla, per evitare che possa generarsi uno choc emozionale che in questo momento potrebbe pregiudicare il recupero clinico del ragazzo. Io devo darle retta, è una cosa troppo delicata e lei ha più elementi di me per giudicare".
Se Neto non riesce a ricordare nulla, ma sta lentamente uscendo dal tunnel, c'è chi continua a lottare. E' il secondo portiere, Jackson Follmann, a cui è già stata amputata una parte della gamba destra: in queste ore è stata scongiurata la necessità di un nuovo intervento chirurgico nei suoi confronti. Migliora anche un altro dei sopravvissuti, il giornalista Rafael Henzel: ha lasciato il reparto di terapia intensiva e si sta sottoponendo a una serie di controlli perché presto potrebbe tornare a Chapecò, per continuare la riabilitazione in patria.
Intanto la Chapecoense deve anche asciugarsi le lacrime e pensare al futuro: la società sta formando la squadra per la prossima stagione, con i nove giocatori rimasti a casa e scampati alla tragedia perché infortunati, le migliori promesse del vivaio - che verranno promosse in blocco - e i calciatori che arriveranno dalle altre squadre e che si stanno proponendo. Alcuni anche a titolo gratuito, come l'ex Barcellona Gudjohnsen, e pure Ronaldinho (lo ha confermato il fratello-agente Assis) sta valutando se proporsi ufficialmente. La nuova dirigenza ha già scelto Vagner Mancini come nuovo allenatore e Rui Costa, omonimo dell'ex viola, come direttore generale. E' tornato a casa il preparatore fisico Marcos Chezar, che mesi fa aveva lasciato la 'Chape' per trasferirsi al Bahia, "ma ora non potevo far altro che ritornare".
Chissà se anche Neto potrà far parte della squadra della prossima stagione: presto per dirlo. Lui, probabilmente, nemmeno ci pensa. Ma solo, nella sua stanza, continua a chiedersi perché. Senza nessuno che sappia cosa dirgli.
Chapecoense punita per non aver giocato l'ultima gara
La giustizia sportiva brasiliana ha inflitto una multa di 30mila euro e due punti di penalizzazione alla Chape e all'Atletico Mineiro per il forfait annunciato
ROMA - Decisione assurda in Brasile. La giustizia sportiva ha punito la Chapecoense con una multa di 30mila euro, più due punti di penalizzazione in classifica, per non essersi presentata nell'ultima giornata del campionato Brasilerao. La stessa sanzione è stata inflitta anche agli avversari dell'Atletico Mineiro. Dopo la tragedia aerea in Colombia, che è costata la vita a 19 giocatori della Chapecoense, entrambi i club avevano comunicato la loro rinuncia a disputare l'ultima gara del torneo.
La federazione brasiliana ha deciso comunque di applicare il regolamento, sanzionando i due club in accordo con l'articolo 203 del codice di giustizia sportiva. Sui social network sono arrivate migliaia di proteste per la decisione. La penalizzazione è del tutto inutile perché non influisce per niente sui risultati dei due club in campionato: l'Atletico Mineiro era già classificato per la prima fase della Copa Libertadores, e anche la Chapecoense, in quanto vincitrice della Coppa Sudamericana.
eeeeee superscandalooooo
Voglio sperare sia solo un'inevitabile applicazione del regolamento e che ovviamente la sanzione venga sospesa.
Brasile, tragedia Chapecoense: muore d'infarto cronista sopravvissuto a schianto
Rafael Henzel, 45 anni, ucciso da un infarto mentre giocava a calcetto. Fu tra i sei superstiti del disastro aereo in cui nel 2016 persero la vita 71 persone tra giocatori, equipaggio, staff e rappresentanti dei media della squadra brasiliana
Uno strano scherzo del destino, sopravvivere allo schianto di un aereo dove hanno perso la vita 71 persone e morire d'infarto su un campo di calcio. E' quanto avvenuto al giornalista e conduttore radiofonico Rafael Henzel, 45 anni, ucciso da un arresto cardiaco mentre giocava a calcetto con gli amici. Nel 2016 fu tra i sei superstiti del disastro aereo in cui persero la vita 71 persone tra giocatori, equipaggio, staff e rappresentanti dei media della Chapecoense.
Commosso il ricordo del club brasiliano per Henzel, che lascia la moglie e un figlio: "La Chapecoense esprime il profondo cordoglio e tutta la costernazione per la notizia della morte del giornalista Rafael Henzel, avvenuta la notte di questo martedì". Il club inoltre "ha prontamente richiesto alla CBF di posticipare la partita contro il Criciúma, prevista per le 19.15 di mercoledì, non essendoci il clima per giocare la partita in considerazione di tutto ciò che Henzel ha rappresentato per la Chapecoense, e per il rispetto per la famiglia e gli amici".
Durante la sua brillante carriera, Rafael ha raccontato, in modo eccezionale, la storia della Chapecoense. Era diventato un simbolo della ricostruzione del club e sarà sempre ricordato nelle pagine verdi e bianche di questa istituzione. Ci sarà sempre il ricordo del suo esempio di superamento e di tutto ciò che ha fatto, con amore, per la squadra, per la città di Chapecó e per tutti coloro che amano il calcio", ha aggiunto il club brasiliano su twitter.
vabbè prima o poi bisogna pur morire
Alla Final Destination
Chapecoense, arrestata una donna ritenuta la responsabile del disastro aereo
Dopo quasi cinque anni dal disastro aereo della Chapecoense – un terribile schianto a 17 chilometri dall’aeroporto José Maria Cordova di Medellin, in Colombia, quando il velivolo finì il carburante – c’è una svolta nelle indagini. La polizia federale brasiliana ha arrestato una donna, cittadina boliviana, che adesso è indagata per la catastrofe.
«La donna era una specialista in sicurezza del volo e all’epoca, in maniera fraudolenta, non avrebbe fatto rispettare i requisiti procedurali minimi per l’approvazione del piano di volo dell’aereo, in quanto nel programma presentato l’autonomia di volo non era adatta al viaggio», la spiegazione in una nota degli investigatori. Una responsabilità non da poco. Le indagini subito dopo la tragedia accertarono, come detto, che la causa dello schianto fu proprio la fine del carburante. Secondo quanto riporta la stampa brasiliana, la donna si chiama Celia Castedo Monastero, ed era latitante e ricercata in Bolivia: è stata trovata nello stato brasiliano del Mato Grosso do Sul, vicino al confine con il suo Paese. Adesso resterà detenuta nella città di Corumbà fino al termine delle procedure legali per la sua consegna alle autorità boliviane.
Mi domando il perché