Visualizzazione Stampabile
-
Citazione:
Originariamente Scritto da
Mike Patton
Beh posso essere anche d'accordo ma su una cosa no; non ci sto a dare un alibi ai giocatori perche' si sentono di passaggio alla Roma, non puo' significare che per questo motivo non dai il 100%, anzi...dovresti dare il 200% perche' sai che la Roma potrebbe essere un trampolino di lancio verso i top club europei.
Qui a Roma si disegna invece una realta' parallela.
Dzeko, poverino, e' disorientato dal mercato? Metti dentro qualche gol cazzo, invece di andare in ciabatte a colpire i palloni.
Nainggolan non gli piace la posizione che ha adesso? A Cagliari, squadra che ti ha lanciato nel grande calcio, giocavi li', muovi il culo e bevi meno.
Manolas si lamenta della mancata copertura del centrocampo? Si addormentasse meno in campo che parecchi gol sono colpa sua!
Basta alibi ai giocatori...BASTA!
D'accordo sul 200% di impegno, teoricamente dovrebbe essere così.
Ma cambiando allenatore o mettendolo in discussione oppure lasciandolo solo davanti al fuoco di fila dei giornalisti di fatto si forniscono alibi ai giocatori i quali, mors tua vita mea, non devono far altro che assecondare questo scaricabarile nella direzione dell'allenatore visto che percepiscono come la pressione sia su di lui e non su di loro.
Se alla fine storicamente la società dimostra che l'anello debole è sempre l'allenatore alle prime difficoltà la squadra lo mollerà sempre, chiunque egli sia, infatti è quello che è successo ad Ancelotti a Monaco di Baviera.
Non è che la Roma al terzo posto giocasse tanto meglio di adesso, i giocatori si lamentavano lo stesso e le vittorie arrivavano a volte per episodi estemporanei.
Se un allenatore va a dire ai giornalisti quello che ha detto Di Francesco, su società e calciatori, vuol dire che la situazione nello spogliatoio è esplosiva.
Se l'allenatore non tiene in panchina i senatori ribelli o che non corrono, può darsi non abbia carattere ma potrebbe anche darsi che semplicemente non abbia alternative o non abbia l'appoggio della società per farlo e sappia che col muro contro muro non ci guadagna nessuno, soprattutto la società che lo stipendia.
-
la società mi sembra si sia già schierata dalla parte di Eusebio, parola di Monchi e Totti
-
Citazione:
Originariamente Scritto da
Mike Patton
la società mi sembra si sia già schierata dalla parte di Eusebio, parola di Monchi e Totti
ovviamente
-
Citazione:
Originariamente Scritto da
Mike Patton
la società mi sembra si sia già schierata dalla parte di Eusebio, parola di Monchi e Totti
In questa fase delicata della stagione non ha senso metterlo sulla graticola più di quanto già non lo sia. Fanno bene a spalleggiarlo.
-
Citazione:
Originariamente Scritto da
Mike Patton
la società mi sembra si sia già schierata dalla parte di Eusebio, parola di Monchi e Totti
Quello che viene detto non si sa se coincida con comportamenti adeguati all'interno dello spogliatoio e della società, le parole sono una cosa i fatti altro.
La speranza, per voi e per lui, è che alle parole seguano i fatti sì da parte di Monchi e Totti, che possono aiutare a fare da collante, ma soprattutto da parte del cosiddetto proprietario e della dirigenza che ha potere di decidere e di fare realmente la voce grossa con i giocatori.
Per me un allenatore a maggior ragione se nuovo, e che deve ancora finire la gavetta, va aiutato e protetto anche dalle domande/situazioni scomode creandogli attorno un muro di gomma che faccia rimbalzare tutto ciò che è potenzialmente problematico e può distrarre dalle questioni veramente importanti, cioè il campo. (Lasciamo stare che per me ci vorrebbero più allenatori alla Mazzone, o Sarri e meno modelle da passerella alla Mancini)
Però la storia parla chiaro, questa proprietà cambia in media un allenatore a stagione. E questo qualcosa vuol dire. Con ogni allenatore c'è una luna di miele di durata variabile e poi il rapporto si logora in fretta.
Sarà la gelosia, saranno le mignotte di via di Trigoria, sarà l'alcol, sarà l'ambiente, saranno le radio "amiche" di Pallotta, sarà Fantabuca che gufa ma alla fine la storia si ripete uguale.
-
-
Citazione:
Originariamente Scritto da
Oronzo Cana'
Quello che viene detto non si sa se coincida con comportamenti adeguati all'interno dello spogliatoio e della società, le parole sono una cosa i fatti altro.
La speranza, per voi e per lui, è che alle parole seguano i fatti sì da parte di Monchi e Totti, che possono aiutare a fare da collante, ma soprattutto da parte del cosiddetto proprietario e della dirigenza che ha potere di decidere e di fare realmente la voce grossa con i giocatori.
Per me un allenatore a maggior ragione se nuovo, e che deve ancora finire la gavetta, va aiutato e protetto anche dalle domande/situazioni scomode creandogli attorno un muro di gomma che faccia rimbalzare tutto ciò che è potenzialmente problematico e può distrarre dalle questioni veramente importanti, cioè il campo. (Lasciamo stare che per me ci vorrebbero più allenatori alla Mazzone, o Sarri e meno modelle da passerella alla Mancini)
Però la storia parla chiaro, questa proprietà cambia in media un allenatore a stagione. E questo qualcosa vuol dire. Con ogni allenatore c'è una luna di miele di durata variabile e poi il rapporto si logora in fretta.
Sarà la gelosia, saranno le mignotte di via di Trigoria, sarà l'alcol, sarà l'ambiente, saranno le radio "amiche" di Pallotta, sarà Fantabuca che gufa ma alla fine la storia si ripete uguale.
scusa ma:
Luis Enrique 1 anno ed e' lui che ha mollato
Zeman (scelta discutibile) era indifendibile 6 mesi
Andreazzoli un traghettatore 6 mesi
Garcia 2 anni e mezzo alla fine la squadra lo aveva mollato
Spalletti 1 anno e mezzo e' lui che e' andato via
Adesso Eusebio...a me sta societa' americana mi pare tutto tranne che una mangia allenatori, ha avuto 2 che sono andati via di loro spontanea volonta', un traghettatore ed uno che ha fallito miseramente; adesso c'e' Di Francesco
Poi se gli allenatori se ne vanno perche' non spalleggiati, perche' i giocatori sono stronzi, per le radio romane, per le cavallette...la verita' non la sappiamo, abbiamo i comunicati dei protagonisti
-
Citazione:
Originariamente Scritto da
Mike Patton
scusa ma:
Luis Enrique 1 anno ed e' lui che ha mollato
Zeman (scelta discutibile) era indifendibile 6 mesi
Andreazzoli un traghettatore 6 mesi
Garcia 2 anni e mezzo alla fine la squadra lo aveva mollato
Spalletti 1 anno e mezzo e' lui che e' andato via
Adesso Eusebio...a me sta societa' americana mi pare tutto tranne che una mangia allenatori, ha avuto 2 che sono andati via di loro spontanea volonta', un traghettatore ed uno che ha fallito miseramente; adesso c'e' Di Francesco
Poi se gli allenatori se ne vanno perche' non spalleggiati, perche' i giocatori sono stronzi, per le radio romane, per le cavallette...la verita' non la sappiamo, abbiamo i comunicati dei protagonisti
la tua analisi è precisa da un certo punto di vista, però:
- chi se n'è andato era stufo di non essere tutelato (errore della società) agli occhi dei tifosi e dei mass media
- la scelta di zeman era sbagliata (cmq errore della società)
rimangono i 18 mesi di Garcia abbandonato dal gruppo e il traghettatore... Se non è la società che mangia gli allenatori diciamo che non fa nulla perchè questi vengano mangiati, le responsabilità quindi non si discostano poi tanto
-
Citazione:
Originariamente Scritto da
bizio77
la tua analisi è precisa da un certo punto di vista, però:
- chi se n'è andato era stufo di non essere tutelato (errore della società) agli occhi dei tifosi e dei mass media
- la scelta di zeman era sbagliata (cmq errore della società)
rimangono i 18 mesi di Garcia abbandonato dal gruppo e il traghettatore... Se non è la società che mangia gli allenatori diciamo che non fa nulla perchè questi vengano mangiati, le responsabilità quindi non si discostano poi tanto
Insomma...
Luis Enrique venne ampiamente tutelato.
Ricordo benissimo che nel momento più difficile gli venne offerto il rinnovo proprio perché si voleva mandare un messaggio di sostegno incondizionato.
Spalletti aveva deciso già ad inizio stagione di andar via, tant'è che il rinnovo non l'ha mai firmato e probabilmente c'entra più la sua scelta di fare la guerra a tutti (media in primis) che non le politiche societarie.
-
Citazione:
Originariamente Scritto da
Mike Patton
scusa ma:
Luis Enrique 1 anno ed e' lui che ha mollato
Zeman (scelta discutibile) era indifendibile 6 mesi
Andreazzoli un traghettatore 6 mesi
Garcia 2 anni e mezzo alla fine la squadra lo aveva mollato
Spalletti 1 anno e mezzo e' lui che e' andato via
Adesso Eusebio...a me sta societa' americana mi pare tutto tranne che una mangia allenatori, ha avuto 2 che sono andati via di loro spontanea volonta', un traghettatore ed uno che ha fallito miseramente; adesso c'e' Di Francesco
Poi se gli allenatori se ne vanno perche' non spalleggiati, perche' i giocatori sono stronzi, per le radio romane, per le cavallette...la verita' non la sappiamo, abbiamo i comunicati dei protagonisti
Non mi riferivo al fatto che gli allenatori vengano esonerati. Nè ad un rapporto usurato per forza con la dirigenza. Il problema maggiore anzi è proprio per quelli che non vogliono restare.
Di fatto qualcosa si rompe se alcuni decidono di andarsene e sinceramente entro certi limiti sapere cosa è irrilevante, quello che fa il totale è il numero.
Possiamo anche analizzare le situazioni tutte come un caso a se stante, ma resta un dato oggettivo che secondo me ha il suo significato.
Prendiamo ad esempio Luis Enrique, se egli a fronte dell'offerta del rinnovo non è voluto restare un motivo ci sarà e non è certo stato per andare in un'altra squadra. Allora o sono motivi strettamente privati, oppure secondo lui non c'erano le condizioni per continuare a lavorare. Giusta o sbagliata che fosse la sua eventuale convinzione il problema non è se fosse giusta e condivisibile ma è la convizione in sè che si è generata per qualche motivo; lì bisogna intervenire, non sulla convinzione, ma su ciò che l'ha causata. Lo stesso vale per Spalletti. E per Garcia, la squadra perché l'ha mollato, per i GPS?
E Zeman, indifendile fin quando vogliamo, ma capitan futuro lo mollò prima ancora di subito.
Per me vedere la situazione non nell'insieme ma come singoli casi separati fornisce ai giocatori quegli alibi che vorreste non ci fossero più. Se ogni volta ognuno è andato via per un motivo diverso allora la colpa non è mai dei giocatori, almeno fin quando sarà possibile trovare un altro colpevole.
Poi, ricordiamoci che siamo in una discussione che chiede che Di Francesco se ne vada :)
-
Una buona decina di giocatori attualmente nell'organico della Roma sono giocatori di difficile gestione; unitamente alla questione radio-città (ovvero quanto si parli a vanvera e come si viva il calcio nella capitale) non rendono la squadra giallorossa particolarmente appetibile agli allenatori. Non sono delle mission impossible, ma per poter veramente cambiare le cose, occorre un allenatore cazzutissimo che abbia anche la possibilità di fare piazza pulita per qualche elemento, una dirigenza seria e qualche botta di fortuna. Ad oggi mi sembra che la Roma non abbia nessuna di queste componenti; salvo in parte Di Francesco dato che è colui da meno tempo a bordo
-
Citazione:
Originariamente Scritto da
Oronzo Cana'
Non mi riferivo al fatto che gli allenatori vengano esonerati. Nè ad un rapporto usurato per forza con la dirigenza. Il problema maggiore anzi è proprio per quelli che non vogliono restare.
Di fatto qualcosa si rompe se alcuni decidono di andarsene e sinceramente entro certi limiti sapere cosa è irrilevante, quello che fa il totale è il numero.
Possiamo anche analizzare le situazioni tutte come un caso a se stante, ma resta un dato oggettivo che secondo me ha il suo significato.
Prendiamo ad esempio Luis Enrique, se egli a fronte dell'offerta del rinnovo non è voluto restare un motivo ci sarà e non è certo stato per andare in un'altra squadra. Allora o sono motivi strettamente privati, oppure secondo lui non c'erano le condizioni per continuare a lavorare. Giusta o sbagliata che fosse la sua eventuale convinzione il problema non è se fosse giusta e condivisibile ma è la convizione in sè che si è generata per qualche motivo; lì bisogna intervenire, non sulla convinzione, ma su ciò che l'ha causata. Lo stesso vale per Spalletti. E per Garcia, la squadra perché l'ha mollato, per i GPS?
E Zeman, indifendile fin quando vogliamo, ma capitan futuro lo mollò prima ancora di subito.
Per me vedere la situazione non nell'insieme ma come singoli casi separati fornisce ai giocatori quegli alibi che vorreste non ci fossero più. Se ogni volta ognuno è andato via per un motivo diverso allora la colpa non è mai dei giocatori, almeno fin quando sarà possibile trovare un altro colpevole.
Poi, ricordiamoci che siamo in una discussione che chiede che Di Francesco se ne vada :)
il motivo per cui se ne sono andati o non hanno firmato e' privato, noi abbiamo solo le dichiarazioni ufficiali; non penso che altri di noi abbiano maggiori informazioni.
Poi quando vanno via (allenatori o giocatori) senza un comune accordo si creano tensioni in ogni squadra, faccio l'esempio di Conte e della Juventus perche' e' la squadra piu' vicina alla perfezione gestionale che c'e' nel calcio italiano.
Il fatto di estremizzare il processo e' dovuto ai...soldi! Oramai nel calcio, in questo calcio, si ragiona per soldi; non mi fai fruttare il giocattolo, vai via.
I giocatori hanno la fortuna di esseere considerati asset, quindi si possono anche comportare da stronzi ma portano guadagno.
Chi sono i giocatori trattati male? Quelli dove non vedi possibilita' di guadagno (Iturbe, Gerson, Peres, etc etc ).
Se un giocatore puo' portare ad un futuro guadagno (vedi Nainggolan) anche se non si comporta da professionista viene tollerato e coccolato.
Purtroppo e' il calcio di adesso.
Poi se volete assolvere tutti e dare la colpa a Pallotta e societa' fate pure...per me il grosso dei danni lo stanno facendo i giocatori! E Di Francesco sta affondando senza trovare il bandolo della matassa
-
Citazione:
Originariamente Scritto da
Mike Patton
........per me il grosso dei danni lo stanno facendo i giocatori! E Di Francesco sta affondando senza trovare il bandolo della matassa
Ma chi, se non la società, deve occuparsi dei giocatori?
Un allenatore al massimo può decidere se mandarli in campo oppure no, però poi dovrà pagare eventuali conseguenze all'interno dello spogliatoio. Se non va al braccio di ferro, o non insiste su quella strada, è possibile che sia per colpa sua o è pure possibile che non si senta sufficientemente appoggiato(indipendemente dal fatto che sia vero oppure no).
Quando Haessler arrivò alla Juve l'Avvocato gli fece togliere l'orecchino.
Lo stesso Avvocato telefonava a Tacconi la mattina alle 7.
E il Trap non scherza mica come sergente di ferro.
Ma se la società traccia la linea poi devono adeguarsi tutti, allenatore compreso.
Non è che quello che succede all'Inter sia tanto diverso; Moratti ha sborsato una quantita immensa di denaro per vincere ma ha le sue colpe perché viziava i giocatori indipendentemente dall'allenatore.
E al Milan Sacchi reggeva botta perché Galliani comunque è stato un signor dirigente, quando la situazione diventò inconciliabile lo hanno mandato in nazionale ed hanno preso Capello che però non scherzava tanto. E la dirigenza era con lui.
Per me non esiste allenatore, tantomeno il sognato Ancelotti, che possa mettere in riga una squadra senza avere la società alle spalle. E un Di Francesco che dice ai cronisti che non sapeva nulla della cessione di Dzeko non è uno che ha la società alle spalle.
Non è una questione calcistica o sportiva è una questione di organizzazione aziendale,puoi essere il dirigente che vuoi ma se l'AD non tiene botta quando si andranno a lamentare da lui non avrai vita lunga. E la calunnia è un venticello leggero...
-
quindi, tanto per capire, (e' solo una ipotesi fantasiosa) se la societa' mettesse fuori rosa Alisson perche' colpevole di comportamenti non consoni, con la porta difesa da Skorupski, che magari prende pure qualche quaglia...quello sarebbe accettato da tutti e sarebbe un segno di societa' forte?
Io ricordo un De Rossi escluso per un ritardo alla riunione tecnica e le polemiche che seguirono.
La posizione forte la societa' la deve avere dietro le quinte e nessuno sa cosa fanno nelle segrete stanze di Trigoria.
Questo non vuol dire che il tuo ragionamento sia fasullo, potrebbe anche rispecchiare la realta' , ma noi non lo possiamo sapere.
Al momento la fiducia nel tecnico e' stata confermata. Il fatto che giocatori come Nainggolan, Manolas, Strootman, etc vengano sovrastati da gente che guadagna la meta' di loro e che corre di piu' invece e' la normalita' ?
Non ricordo se l'ho detto qui o in un'altra discussione, per me Di Francesco deve essere cacciato (da colpevole o non colpevole e' uguale) se vuoi salvare il salvabile, altrimenti gli rinnovi il contratto adesso prolungandolo di un anno e fai capire ai giocatori che comandera' Di Francesco (la stagione probabilmente andrebbe a puttane in questo caso); sono scelte...e a me vanno bene entrambe basta che si abbia chiaro in testa cosa si voglia fare
-
Citazione:
Originariamente Scritto da
Mike Patton
.....La posizione forte la societa' la deve avere dietro le quinte e nessuno sa cosa fanno nelle segrete stanze di Trigoria....
Esattamente questo. I gesti di facciata ed una tantum(rinnovo del contratto, punizioni, etc )per me hanno poco valore se non sono accompagnati da un costante e giornaliero comportamento adeguato da parte di tutte le componenti nelle piccole cose che fanno una giornata intera.
Come dici tu, non possiamo sapere cosa accede a luci spente, ed io non lo so di sicuro.
Però quando un dipendente, un marito/moglie, socio etc tira una bordata in pubblico l'esperienza di vita mi dice che è sempre segno che lui/lei purtroppo non riesce più a controllare la pressione derivante dal rapporto.
-
Citazione:
Originariamente Scritto da
Oronzo Cana'
Esattamente questo. I gesti di facciata ed una tantum(rinnovo del contratto, punizioni, etc )per me hanno poco valore se non sono accompagnati da un costante e giornaliero comportamento adeguato da parte di tutte le componenti nelle piccole cose che fanno una giornata intera.
Come dici tu, non possiamo sapere cosa accede a luci spente, ed io non lo so di sicuro.
Però quando un dipendente, un marito/moglie, socio etc tira una bordata in pubblico l'esperienza di vita mi dice che è sempre segno che lui/lei purtroppo non riesce più a controllare la pressione derivante dal rapporto.
questo è vero
-
-