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il gene non credo che esista...però se fin da bebè tuo padre ti ha dato un pallone con cui giocare, e ti faceva provare qualche trucchetto/tocco/etc che i comuni mortali a quell'età non hanno modo di imparare, è logico che il bimbo "si porta avanti col lavoro". che poi riesca a sfondare in futuro o meno dipende da altri fattori.
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Citazione:
Originariamente Scritto da
Er Bimbo
Mah... non l'ho mai visto di persona, ma a sensazione direi che basta che abbia stoppato un pallone di piatto che per la stampa è già più forte del padre :facepalm:
:esd:
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Originariamente Scritto da
bizio77
boh io in un certo senso non lo ritengo così assurdo, nel senso che non è un dato scientifico però maldini padre e figlio (e pure nipote), i fratelli baresi, i fratelli inzaghi (ovvio che non tutti sono bravi allo stesso modo ma quello dipende da altri fattori)
a casa mio padre, un mio zio e io abbiamo tutti giocato a basket con discreti risultati, chi ha avuto più mezzi fisici e più "voglia" è arrivato anche a giocare stabilmente in campionati nazionali... non è che parliamo di fenomeni del basket però che qualche gene per il basket ci sia in famiglia io ci credo :look:
il gene però mica basta per fare carriera ovviamente
può essere vero, l'importante è che non lo riducono un novello "diego jr"
Citazione:
Originariamente Scritto da
DrSoul
nella prima metà del novecento era più usuale
perché dici così? :D
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speriamo non giochi troppo di prima
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Citazione:
Originariamente Scritto da
papclems
:esd:
può essere vero, l'importante è che non lo riducono un novello "diego jr"
perché dici così? :D
perchè gli esempi erano più comuni:ad esempio nel Torino negli anni 40 c'era Valentino Mazzola ed i figli Ferruccio e Sandro
negli anni 20 giocarono felice placido borel e aldo giuseppe borel figli di ernesto borel fonadatore della giuventus
nel genoa di stampo inglese ci furono diversi giocatori che successivamente videro giocari i propri figli nel genoa,a memoria mi sembra che uno fu agar.
ribadisco che secondo me a quei tempi era più facile perchè era un lavoro comunque appettibile e abbastanza accessibile.Oggi per i figli d'arte è più difficile emergere e mediamente vengono diretti verso altri campi lavorativi che esulano dal campo giocato
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IL TEMPO (A. SERAFINI) - In casa Roma si continua a lavorare per far quadrare i conti. Un altro tassello verrà posizionato oggi con il cda in programma a Trigoria: si approva il bilancio al 30 giugno scorso in passivo di circa 30 milioni, cifra praticamente dimezzata rispetto ai 59 milioni del 2012. E l’obiettivo per l’esercizio appena avviato è di chiudere i conti vicini al pareggio.
Durante la seduta odierna il consiglio romanista rassegnerà le dimissioni (terminato il mandato di 3 anni) aspettando la nuova composizione che verrà ratificata nell’assemblea dei soci azionisti programmata il 27 (o in seconda convocazione il 28) ottobre prossimo. Un ultimo atto formale, presenziato dal presidente Pallotta, prima di conoscere quindi i componenti che entreranno a far parte del nuovo board. Nella serata di ieri il club ha pubblicato una nota con la lista dei candidati per il rinnovo del Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale di A.S. Roma S.p.A.. Tredici nomi che sono stati scelti e poi successivamente proposti da Neep Roma Holding S.p.A (la società controllante di As Roma): in ordine non casuale James Pallotta, Italo Zanzi, Mauro Baldissoni, Brian Klein, Benedetta Navarra, Stanley Gold, John Galantic, Cameron Neely, Barry Sternlicht, Charlotte Beers, Gianluca Cambareri, Thomas DiBenedetto, Claudio Fenucci. L’assemblea straordinaria deciderà quanti dei presenti in lista verranno confermati o eletti per il nuovo incarico, anche se l’indirizzo sembra ben preciso: i membri dovrebbero scendere intorno ai dieci e in posizione più marginale sono stati posizionati l’ex presidente DiBenedetto e l’attuale ad Fenucci, in scadenza di contratto a fine mese e da tempo intenzionato nell’ascoltare le varie proposte avanzate da più club in Italia.
Non è passato certo inosservato invece il nome di John Galantic, presidente di Chanel Usa, storica casa di moda parigina diventata uno dei marchi più riconosciuti a livello mondiale. Amico di Pallotta e grande tifoso romanista, Galantic ha partecipato (con quote minori) al passaggio societario della Roma nelle mani degli americani e ha accompagnato spesso il presidente in tribuna. Figura diversa quella di Cameron Neely, attore, ex giocatore di hockey e attualmente presidente dei Boston Bruins, così come Charlotte Beers, manager statunitense diventata Sottosegretario di Stato durante l’amministrazione di George Bush. Dopo Gold della Disney entra Barry Sternlicht, fondatore e presidente della Starwood Capital Group, il colosso del settore immobiliare statunitense che ha supportato l’acquisto di Pallotta delle quote in mano ad Unicredit. Del gruppo bancario resta in cda solo Benedetta Navarra mentre non è più presente quello dell’ormai ex consigliere Pippo Marra. Tre i sindaci effettivi proposti – Claudia Cattani, Pietro Mastropasqua e Massimo Gambini – due i sindaci supplenti: Riccardo Gabrielli e Alberto Gambino. Una Roma quindi sempre più a stelle e strisce, stretta tra amicizia e il coinvolgimento di partner commerciali intenzionati ad investire nel marchio e nella realizzazione del nuovo stadio.
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Ai nuovi soci...datece li sordi per comprare i giocatori!!!!!!
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Citazione:
Originariamente Scritto da
Mike Patton
Thomas DiBenedetto
il figlio del Signor Burns (cit.) :rotfl2:
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Nun c'è più Pippo Marra!! Deo gratias!!
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comunque mi piace come si muove la Roma :sisi:
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Citazione:
Originariamente Scritto da
papclems
comunque mi piace come si muove la Roma :sisi:
e anvedi come balla Nando (cit.)
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Orgoglioso di fare il tifo per questa squadra, oggi ancora di più