Non siete stanchi di lavorare tanto e non avere nulla? Di avere solo chi ti chiede, chi pretende doveri, impegni, scadenze, risultati ai limiti dell'impossibile e poi non ti riconosce i tuoi meriti? Non siete stufi di capi schizofrenici, irritanti, inadeguati, incapaci? Non ne avete abbastanza di persone che non si sa bene cosa vogliono da voi, che cambiano pareri e opinioni e non si come rivolgersi loro, alle volte?

A 30 anni non avere certezze è dura. A 30 anni uno dovrebbe guardare il proprio futuro e il proprio passato sapendo di aver gettato delle fondamenta, in un qualche modo. Non parlo per forza di famiglia, di casa, di figlio, di borghesia. Parlo di sapere cosa si è, e la libertà di poter essere quello che si è scelto di poter essere. Non è un inneggio all'anarchia, alla vita del cazzeggio, ma di rispetto delle scelte, della possibilità (POSSIBILITA', non diritto di farlo in modo categorico) di dimostrare di saper fare bene una cosa, di di farsi il culo a strisce per qualcosa in cui si crede.

Alle volte penso a cosa erano i miei, alla mia età. E pur non volendo essere praticamente per nulla come sono stati loro, ammiro la loro vita, la loro possibilità di scegliere, di essere e sbagliare.

Io mi sento inadeguato. Al mondo, alla vita, alle scelte. E mi sento inadeguato perché mi ci fanno sentire. E mi incazzo. Mi arrabbio perché da un lato continuo a gridarmi dentro che valgo di più. Molto di più. Dall'altro mi chiedo alle volte se non mi sia sempre invece sopravvalutato, e se alla fine non sia un mediocre uomo medio, e che forse devo semplicemente essere questo.

Però non riesco a smettere di dirmi basta con tutte queste cose, con tutti questi limiti, queste prevaricazioni da bambini delle elementari riportate nella via degli adulti, di queste insicurezze che mi stanno davvero scassando la minchia.