Thread dello sfogo quotidiano

[Khabar]

Non siete stanchi di lavorare tanto e non avere nulla? Di avere solo chi ti chiede, chi pretende doveri, impegni, scadenze, risultati ai limiti dell'impossibile e poi non ti riconosce i tuoi meriti? Non siete stufi di capi schizofrenici, irritanti, inadeguati, incapaci? Non ne avete abbastanza di persone che non si sa bene cosa vogliono da voi, che cambiano pareri e opinioni e non si come rivolgersi loro, alle volte?

A 30 anni non avere certezze è dura. A 30 anni uno dovrebbe guardare il proprio futuro e il proprio passato sapendo di aver gettato delle fondamenta, in un qualche modo. Non parlo per forza di famiglia, di casa, di figlio, di borghesia. Parlo di sapere cosa si è, e la libertà di poter essere quello che si è scelto di poter essere. Non è un inneggio all'anarchia, alla vita del cazzeggio, ma di rispetto delle scelte, della possibilità (POSSIBILITA', non diritto di farlo in modo categorico) di dimostrare di saper fare bene una cosa, di di farsi il culo a strisce per qualcosa in cui si crede.

Alle volte penso a cosa erano i miei, alla mia età. E pur non volendo essere praticamente per nulla come sono stati loro, ammiro la loro vita, la loro possibilità di scegliere, di essere e sbagliare.

Io mi sento inadeguato. Al mondo, alla vita, alle scelte. E mi sento inadeguato perché mi ci fanno sentire. E mi incazzo. Mi arrabbio perché da un lato continuo a gridarmi dentro che valgo di più. Molto di più. Dall'altro mi chiedo alle volte se non mi sia sempre invece sopravvalutato, e se alla fine non sia un mediocre uomo medio, e che forse devo semplicemente essere questo.

Però non riesco a smettere di dirmi basta con tutte queste cose, con tutti questi limiti, queste prevaricazioni da bambini delle elementari riportate nella via degli adulti, di queste insicurezze che mi stanno davvero scassando la minchia.

[Tigri]

Assolutamente *.


Ciò che fa incazzare è che a me sembra palese che ci sia qualcuno che una 15ina di anni fa ha deciso di cambiare le carte in tavola per avere una intera generazione, ormai, da sfruttare a piacimento. Cioè da una parte della scrivania ci sono persone che hanno sempre avuto il futuro chiaro e luminoso, non senza ostacoli, sia chiaro, ma dalla prospettiva assicurata; dall'altra parte c'è un mare di persone dai 20 ai 40 anni in competizione tra loro per la caramella, consapevoli che come sgarrino la caramella se la prende un altro. Zitti e al lavoro (alcuni).

[mark_lenders]

per quanto riguarda il lavoro: no, a me non frega niente. è il mio lavoro, non la mia vita
mi interessa solo di avere uno stipendio decente e di ricevere il minimo necessario del rispetto
se poi mi capita di divertirmi mentre lavoro, tanto meglio

mi sta molto più sulle palle di avere 35 anni e non avere una mia famiglia

[Khabar]

per quanto riguarda il lavoro: no, a me non frega niente. è il mio lavoro, non la mia vita
mi interessa solo di avere uno stipendio decente e di ricevere il minimo necessario del rispetto
se poi mi capita di divertirmi mentre lavoro, tanto meglio

mi sta molto più sulle palle di avere 35 anni e non avere una mia famiglia

Non parlo solo del lavoro. Se fosse come dici tu, lavoro e prendo il mio stipendio ok. Ma non è solo quello. E' una serie di cose, compresa il lavoro, che mi sta qui. E poi, se anche nel lavoro manca quel minimo di rispetto?

[Colin_n7]

c'è da mettere a posto la testa e quella non si mette a posto così... sto male, mia moglie sta male e staremo male ancora per un po' a quello non c'è rimedio è come dover affrontare un lutto

Capisco.

Ti auguro tutto il bene del mondo e ti ritrovare la giusta serenità.

Non parlo solo del lavoro. Se fosse come dici tu, lavoro e prendo il mio stipendio ok. Ma non è solo quello. E' una serie di cose, compresa il lavoro, che mi sta qui. E poi, se anche nel lavoro manca quel minimo di rispetto?

Probabilmente è una questione più intima che generale. Nel senso che ognuno ha una sua personalità, un senso di orgoglio personale, che molto spesso entra in collisione con ciò che la vita ti mette davanti. C'è chi, come mark, subisce meno questo scontro e tira avanti per raccogliere semplicemente i frutti ottenibili dalle varie situazioni, per quanto fastidiose e opinabili esse siano (il lavoro in questo caso), e c'è chi, come te, richiede invece maggiore soddisfazione personale e non si accontenta di un mero riconoscimento materiale (come è lo stipendio), perchè non accetta le condizioni che la vita ha posto.

Ovviamente non si può consigliare, in questi casi, di azzerare tutto e di ricominciare, perchè sappiamo che non è così facile. E' pur vero che si è scontenti della propria condizione attuale, bisogna impegnarsi per darle una svolta. Le svolte non piovono dal cielo, a meno di clamorose botte di culo, ma bisogna lavorare e andarsela a ricercare, sperando anche in botte di culo. Sono sicuro che lo stai già facendo e non posso che consigliarti di continuare a farlo. La ruota gira, arriverà il tuo momento.

[Dave86]

Non parlo solo del lavoro. Se fosse come dici tu, lavoro e prendo il mio stipendio ok. Ma non è solo quello. E' una serie di cose, compresa il lavoro, che mi sta qui. E poi, se anche nel lavoro manca quel minimo di rispetto?

Presente.

Ieri ho preso l'ultima parte dello stipendio. Di giugno. L'azienda non so se arriverà nel 2015. Il tutto mi preoccupa relativamente, anche perché non è esattamente il lavoro che farei per tutta la vita. Lavorando nel commercio la situazione è diventata insostenibile, le richieste dei clienti non possono essere sempre soddisfatte perché la gran parte dei fornitori non ti fa più credito. E in tutto questo il rispetto da parte di chi comanda è: "I clienti sono incazzati, siete tutti dei coglioni".

A me frega un cazzo perché ogni giorno dalle 18.31 la mia testa è totalmente concentrata su altro. Ma quell' "altro" sono progetti che, senza una sicurezza lavorativa, rischiano di andare in fumo.

Sì, mi sento anche io insicuro, inadeguato, impossibilitato ad esprimere le mie capacità. E mi sono bellamente rotto il cazzo.

Oggi sono uscito di casa, tempo 5 minuti e mi sono trovato incolonnato senza nemmeno uscire dalla città. 200 metri in 10 minuti, ho fatto inversione e me ne sono tornato a casa. Fanculo.

[salento87]

Presente.

Ieri ho preso l'ultima parte dello stipendio. Di giugno. L'azienda non so se arriverà nel 2015. Il tutto mi preoccupa relativamente, anche perché non è esattamente il lavoro che farei per tutta la vita. Lavorando nel commercio la situazione è diventata insostenibile, le richieste dei clienti non possono essere sempre soddisfatte perché la gran parte dei fornitori non ti fa più credito. E in tutto questo il rispetto da parte di chi comanda è: "I clienti sono incazzati, siete tutti dei coglioni".

A me frega un cazzo perché ogni giorno dalle 18.31 la mia testa è totalmente concentrata su altro. Ma quell' "altro" sono progetti che, senza una sicurezza lavorativa, rischiano di andare in fumo.

Sì, mi sento anche io insicuro, inadeguato, impossibilitato ad esprimere le mie capacità. E mi sono bellamente rotto il cazzo.

Oggi sono uscito di casa, tempo 5 minuti e mi sono trovato incolonnato senza nemmeno uscire dalla città. 200 metri in 10 minuti, ho fatto inversione e me ne sono tornato a casa. Fanculo.

Con 3 mesi di arretrati puoi dare le dimissioni per giusta causa e prendere indennità di disoccupazione.

[papclems]

Vorrei poter tornare anche solo a 10 anni fa, quando a scegliere potevi essere tu.

[Khabar]

Io non parlo solo di lavoro. Parlo di un generale mio senso di smarrimento. Non avere il controllo della propria vita. E a 30 anni quando per motivi fisiologici i tuoi invecchiano...è qualcosa di non bello. Mi chiedo se loro avranno bisogno di me, cosa potrò dare loro in questa situazione? La risposta mi spaventa

[Er Bimbo]

Mi chiedo se loro avranno bisogno di me, cosa potrò dare loro in questa situazione?

L'unica cosa che vorranno avere, cioè l'amore del loro figlio.