La lotta per la maglia rosa si concluderà con un'altra tappa di difficoltà massima sia per lunghezza (ben 214 chilometri) che per la complessità altimetrica. La prima metà gara però è molto semplice, 130 chilometri da Susa alla Val d'Aosta solo leggermente ondulati. Da Verrès in avanti però i corridori non incontreranno più un metro di pianura; si comincia con l'inedito Col Tsecore, una salita lunga (16 chilometri) e irregolare con una prima parte pedalabile ma un finale terribile al 15%. 23 chilometri di discesa riporteranno la carovana a fondovalle, a Chatillon per la precisione; qui neanche il tempo di riposare prima che la strada torni a inerpicarsi, stavolta verso il Col Saint-Pantaléon. Questa montagna fu scoperta dal Giro nel 2015 e come la precedente metterà tutti a dura prova per lunghezza (16.5 chilometri) e per durezza, con muri al 10% alternati a tratti pedalabili. La discesa seguente sarà breve e anche piuttosto tecnica e terminerà direttamente all'imbocco della salita finale verso Cervinia. Quest'ultima montagna del Giro 2018 è ormai una tradizione della Corsa Rosa; la lunghezza è importante (oltre 18 chilometri), le pendenze blande - la media è del 5% e solo occasionalmente si supera il 10% - ma le fatiche accumulate in precedenza e l'impellenza di stravolgere la classifica renderanno possibili attacchi, crisi e colpi di scena.