Alluvione a Genova

[bizio77]

Bizio qui per buttare giù un palazzo, nemmeno grosso (quello famoso sul torrente), ci sono voluti anni di battaglie...Ma giustamente eh, uno che ha comprato un appartamento (o magari ereditato) non è che dice "massì buttate giù tutto e datemi una casetta di merda chissadove..."

ma infatti non parlo di casa di merda... va fatto in modo che la casa sia costruita seriamente, il privato cittadino che legittimante si è indebitato per comprare quella casa non ci deve rimettere, anche se poi se il rischio è che mi ritrovo l'acqua dentro un anno si e l'altro quasi io andrei via di corsa più che fare battaglie per restare le farei per ricevere un degno cambio piuttosto

[Wolves85]

tanto per sparare due cifre (ho ritrovato dei vecchi appunti in cui facevo il punto della questione per motivi didattici):

considerando il ventennio 1990-2010, la spesa per i danni causati dal dissesto idrogeologico (quindi solo frane e alluvioni) ammontavano a 22Mld€. Oltre un miliardo di euro l'anno. Estendendo il calcolo a tutti gli eventi calamitosi, si sale a 78Mld€ nello stesso ventennio (al 2010 il solo terremoto di L'Aquila costò quasi 12 Mld). La spesa è pari a non più di un terzo dei danni rilevati/richiesti.

Altro dato: Degli interventi di urgenti pianificati nello stesso periodo, meno della metà sono stati conclusi, un 5% viene revocato dopo averne stanziato i fondi, di un 15% non si hanno informazioni sullo stato degli interventi (n.b. gli interventi urgenti sono quelli che si pianificano subito dopo una calamità per evitare che questa possa ripetersi/causare gli stessi danni nel caso possa ripetersi). Per dare dei numeri anche in questo caso, nel solo anno 1998 sono stati stanziati oltre 2.6mld€ solo per interventi urgenti a seguito del terremoto in Umbria. A distanza di 10 anni, 150mln sono finiti in lavori che si sono fermati non oltre lo stato di progettazione (esistono solo su carta), circa 430 mln erano investiti in lavori che erano ancora in fase di progettazione, 1.6Mld in lavori conclusi o ancora in esecuzione. Di tutto il resto si è persa ogni traccia.

Per concludere, nel 2009, il MATTM (Ministero Ambiente Tutela del Territorio e del Mare), dopo consultazioni con esperti e tecnici, proponeva un programma di interventi mirati, che avrebbero messo in sicurezza, per quanto possibile, più o meno tutto il paese. Il costo stimato era di 230Mln€ annui... ovviamente non si riuscì a cavar un ragno dal buco.

Purtroppo ho perso le fonti di questi dati, ma sono quasi tutti provenienti da documenti parlamentari, commissione nazionale geologi, cnr et similia. Io ce li ho tra gli appunti universitari, in quanto facevano parte di una serie di seminari a cui avevo partecipato, credo che dati analoghi si possano trovare facilmente in giro.

[papclems]

lo spreco è chiaro.

come evitarlo e mettere in atto procedure diverse, quello è il problema.

[Alnitak]

A questi è andata meglio:

Cazzarola...

[Bel Vale]

ma quella roba di cemento lì sotto cosa voleva essere? un muro di contenimento?

[papclems]

ma quella roba di cemento lì sotto cosa voleva essere? un muro di contenimento?

si a parte quello vale.. così ad occhio, manca quanto.. un metro forse due al muro esterno della casa e nella terra li sotto non si notano mica tutte ste grosse fondazioni

qui da noi si fanno certi catafalchi di cemento armato come fondazioni che si sarebbero viste, sarà che siamo in regime di antisismico...

[Red&BlueFan]

ma quella roba di cemento lì sotto cosa voleva essere? un muro di contenimento?

Non lo so non conosco quei posti, credo potesse essere il muro che faceva da argine al rio li davanti.

X Pap: vero qui non è zona sismica.

[Wolves85]

lo spreco è chiaro.

come evitarlo e mettere in atto procedure diverse, quello è il problema.

Il problema non sono le procedure da mettere in atto. Gli interventi da fare nel 90% dei casi sono chiari, le proposte fattibili esistono, solo che investire in quel modo non porta soldi in tasca nell'immediato. Non c'è interesse a risolvere questi problemi né da parte del mondo politico né da parte dei singoli. Quindi il risultato è che vince la speculazione edilizia (vedi come esempio lampante tutta l'area vesuviana, dove nonostante il divieto di costruire imposto nel 1600 è venuta su l'area più densamente popolata d'Europa). Il singolo da parte sua è maggiormente interessato ai problemi immediati che riguardano se stesso o la propria famiglia. Di conseguenza gli interventi rimangono come proposte su un pezzo di carta.

Infine fa sempre comodo, in termini di ritorno di immagine, impegnarsi a ricostruire dopo una calamità (vedi Berlusconi a L'Aquila) mentre mettere in sicurezza comprende una serie di interventi che non verrebbero apprezzati dall'opinione pubblica (riduzioni delle aree edificabili, sgombero di edifici pericolanti, vincoli seri alle nuove costruzioni ecc.)

[Bel Vale]

si a parte quello vale.. così ad occhio, manca quanto.. un metro forse due al muro esterno della casa e nella terra li sotto non si notano mica tutte ste grosse fondazioni

qui da noi si fanno certi catafalchi di cemento armato come fondazioni che si sarebbero viste, sarà che siamo in regime di antisismico...

ma figurati è una casa degli anni '50-'60 penso, i pilastri ci sono, sotto ci saranno dei plinti ridicoli