Non conosco le carte processuali e quindi non entro nel merito, anche perché non ci è dato sapere come si è difeso il Napoli, ma ad ogni modo questa non è una prova, almeno non nel senso tecnico del termine.
Il problema non sta nella decisione della giustizia sportiva (che, come previsto, prevedibile e logico confermerà la sua linea fino al CONI), ma nella valutazione del giudice che, nella sentenza, getta delle ombre sulla condotta del Napoli al punto da spingere chi legge il testo ad immaginare una sorta di accordo tra l'ASL e il Napoli stesso. Siccome immagino che ciò sia falso e comunque non sia dimostrabile, il Napoli e l'ASL farebbero bene a tutelarsi anche in sede penale, perché come dicevo ci sono tutti gli estremi per la diffamazione e la calunnia.