Le controanalisi hanno confermato la positività di Schwazer, ciaone
Le controanalisi hanno confermato la positività di Schwazer, ciaone
Doping, la Russia ha coperto il doping dei suoi atleti. Bach: "Saremo durissimi"
Presentata a Toronto la relazione Wada sulle violazioni antidoping dai Giochi di Vancouver 2010 ai Mondiali di nuoto del 2015. Provata l'assistenza e la partecipazione attiva dei servizi segreti nell'opera di copertura. Martedì conference call del Cio per decidere la partecipazione a Rio
Il doping dello sport russo era coperto e favorito dallo Stato, e non solo per l'atletica leggera. Il laboratorio antidoping di Mosca ha coperto una serie di atleti russi risultati positivi al doping durante i Giochi olimpici invernali di Sochi nel 2014 e non solo. E' la pesante accusa della Wada, confermata oltre ogni ragionevole dubbio, contenuta nelle 97 pagine del report di una Commissione indipendente chiamata ad indagare sulle accuse di doping di stato in Russia. Il rapporto certifica quindi le denunce dell'ex direttore del laboratorio antidoping russo, Grigory Rodchenkov, fuggito negli Usa dopo la morte in circostanze poco chiare di due colleghi. E prova una vera e propria metodologia di "sparizione" delle provette positive, a cui il personale dei due laboratori (Sochi e Mosca) non aveva possibilità di opporsi. In pratica se tutti gli altri sistemi per promuovere e consentire il doping tra gli atleti russi mostravano delle falle, l'intervento finale spettava ai due laboratori che intervenivano direttamente sulle provette. Il presidente del Cio, il tedesco Thomas Bach ha detto che il comitato olimpico "non esiterà ad adottare le misure più severe possibili nei confronti di quanti sono stati implicati nel doping di stato russo". L'esecutivo del Cio si riunirà domani con una conference call convocata d'urgenza che "potrebbe adottare misure provvisorie e sanzioni relative ai Giochi olimpici di Rio 2016".
La manipolazione dei test antidoping nello sport russo ha riguardato almeno 312 casi: secondo la commissione Wada il sistema messo in piedi dal ministero dello Sport a partire dai Giochi invernali di Vancouver 2010, coinvolse "in pratica tutti gli sport", ed ebbe effetto anche a Londra 2012, ai mondiali di atletica di Mosca 2013 ed a quelli di nuoto di Kazan 2015.
L'avvocato canadese Richard McLaren, capo della commissione indipendente della Wada, presentando il rapporto ha detto che il programma è stato organizzato dal ministero dello Sport russo con "l'assistenza e la partecipazione attiva" dei servizi segreti (l'Fsb, ex Kgb) e del centro nazionale di preparazione del Team Russia. Per la Wada, si trattava di un "sistema di falsificazione" dei test ordinato dalle autorità politiche. Il laboratorio di Sochi in particolare operò per consentire ad atleti russi dopati di competere ai Giochi 2014, e tutto sotto indicazione del ministro dello sport di Mosca, con il controllo dei servizi segreti.
METODOLOGIA — McLaren garantisce che le principali conclusioni del suo rapporto «sono supportate da prove» e sostiene che della sparizione delle provette veniva costantemente informato, in occasione dei Giochi di Sochi, il viceministro dello Sport, Yuri Nagornykh e sottolinea il fatto che, a suo dire «il ministro dello Sport non potesse non essere a conoscenza della cosa, viste le dimensioni del fenomeno». "Dopo i Mondiali di atletica 2013, il laboratorio di Mosca custodiva diverse provette positive che vennero aperte e riempite con urina "pulita" prima che la federatletica internazinale (Iaaf) potesse recuperarli per ulteriori indagini in un altro laboratorio", si legge nel rapporto di McLaren.
SANZIONI — Il consulente della Wada Richard McLaren, che ha stilato il rapporto sul doping di Stato in Russia dice alla conclusione del suo lavoro di «aver considerato» l'ipotesi di raccomandare l'esclusione totale della Russia dai Giochi di Rio, ma poi di aver deciso di non farlo. Ora chiede con urgenza al Cio di «elaborare e prendere conoscenza delle informazioni e di regolarsi come riterrà più opportuno». Il presidente del Comitato olimpico russo Alexander Zhukov, riferisce la Tass, si è detto soddisfatto che la Wada non abbia fatto alcuna richiesta di provvedimenti. Diverse agenzie antidoping, però, comprese quelle di Stati Uniti e Canada, hanno chiesto uno stop tutti gli atleti della Russia alle Olimpiadi di Rio.
le provette suddivise per sport, fatte sparire dalla Russia
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football = ad occhio una decina
LOL! e pensate se non si fossero dopati cosa combinavano agli europei![]()
ricontrollate circa 1.000 provette relative a Pechino 2008 e Londra 2012
sono state riscontrate 45 positività e di queste ben 23 sono di atleti andati a medaglia
coinvolte 4 nazionalità e 8 sport diversi
Perché bisogna far sparire la provetta di uno che fa curling?cioè se fai curling e ti dopi hai ben altri problemi
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il CIO si lava le mani e lascia la decisione di squalificare la Russia alle singole federazioni
a questo punto la Russia ci sarà ma senza gli atleti...
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