Esenzioni mediche per reali problemi di salute o tentativi di coprire pratiche illecite in fatto di doping? È la grande domanda che solleva la pubblicazione da parte dei pirati informatici russi di Fancy Bears di continue liste contenenti nomi di campioni che, autorizzati, hanno fatto o fanno ricorso a farmaci vietati (TUEs)
La Gran Bretagna, nel 2015, ha concesso l'esenzione a 88 atleti, diventati 100 quest'anno, 53 dei quali olimpici a Rio (su 366, il 14,5%). Gli Stati Uniti, dopo i 136 del 2015, ai Giochi brasiliani ne hanno spediti "solo" 15 (su 558, il 2,6%). In Spagna nel 2015 ben 409 richieste, 179 approvate. Sono le federazioni internazionali ad autorizzare i TUEs. La Itf (tennis), annualmente, su circa 100 richieste, dà l'ok per una cinquantina. La Fina (nuoto), nel 2015, ne ha concesse 29. E l'Uci (ciclismo), nello stesso anno, 15, ma addirittura 239 nel 2009.




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