Non ciuelo dikonooo
Puoi fare il mio nome, non mi offendo.
Statistiche, visione religiosa... Ma di cosa parli?
È stato stimato che i primi 20 anni di vaccinazione contro il morbillo negli Stati Uniti abbiano impedito il verificarsi di circa 52 milioni di casi di malattia, 17.400 casi di deficit intellettivo e 5.200 decessi (wikipedia con fonte). Da su, wikipedia non è attendibile e bla bla...
C'è l'OMS, ci sono fior di medici, scienziati, sperimentazioni che vanno avanti per anni... e ora vengono fuori cialtroni in seguito radiati con dietro una schiera di ignoranti.
Ma basta, davvero.
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E comunque basta leggere il gran lavoro del dott.Burioni, o quantomeno cercare di capire quello che con grande impegno e sforzo scrive per garantire una massima informazione in tema di vaccini.
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E visto che si parlava di vaccini e adulti....
https://m.facebook.com/story.php?sto...45450802346759
Perché vaccinare solo i bambini? Tra le tante domande che le persone contrarie ai vaccini (non prendiamoci in giro con il termine "free vax") questa è una di quelle ragionevoli. Oggi, prendendo spunto dal bellissimo blog del prof. Pier Luigi Lopalco, ordinario all'Università di Pisa, spieghiamo perché "prima i bambini".
Sarete forse familiari con i bollettini (ben fatti) dell'Istituto Superiore di Sanità riguardanti il morbillo; a guardare la distribuzione del numero dei casi nelle varie fasce di età (grafico sulla sinistra) sembra che il morbillo circoli particolarmente tra gli adulti, ed è istintiva l'obiezione "ma allora vacciniamo gli adulti prima dei bambini!".
In realtà i dati bisogna saperli leggere, e il Prof. Lopalco lo fa in maniera impeccabile, andando a calcolare il tasso di incidenza nelle varie fasce di età. In altre parole mentre nella torta a sinistra c'è semplicemente il numero dei casi per fascia di età, nella figura sulla destra c'è il numero dei casi rapportato al numero di persone presenti nella fascia di età. Questo calcolo ci fornisce il cosiddetto "tasso di incidenza", ovvero i casi ogni 100.000 persone, che vedete nella figura a destra (presa dal blog di Pierluigi) che indica quanto circola il virus in quella fascia di popolazione.
Ebbene, il quadro appare completamente diverso. Il tasso di incidenza (e quindi la circolazione del virus) è massima tra i bambini che hanno meno di un anno (quelli non ancora vaccinati perché troppo piccoli per il vaccino) ed è ancora altissima tra 1 e 4 anni (i bambini che frequentano gli asili nido), per poi scendere dai 5 anni in poi.
Il dato è allarmante, perché i bambini con meno di un anno sono quelli che più frequentemente sviluppano gravissime complicazioni a seguito del morbillo, tra le quali anche la terribile panencefalite subacuta sclerosante che insorge dopo molti anni dall'infezione, ed è mortale. Ma i bambini con meno di un anno sono allo stesso i più vulnerabili ma anche quelli che non possiamo vaccinare perché troppo piccoli! Come proteggerli?
La risposta è semplice, ed è nell'alta incidenza del morbillo nella fascia tra 1 e 4 anni, quella che frequenta l'asilo nido: quelli che prendono il morbillo in questa fascia di età sono in grandissima parte dei bambini che deliberatamente non sono stati vaccinati (l'efficacia della dose di vaccino che dovrebbe essere somministrata a 13 mesi è intorno al 93%): come ho ripetuto fino alla nausea l'unico modo che abbiamo per proteggere i bambini troppo piccoli per essere vaccinati (o quelli più grandi che non si possono vaccinare) è impedire la circolazione del morbillo, ed è evidente da questi dati che la cosa più urgente da fare per interrompere la circolazione è innalzare la copertura vaccinale dei bambini che cominciano a frequentare asili e scuole.
Per cui per fronteggiare questa epidemia di morbillo (perché siamo in presenza di un'epidemia, punto e basta), la ricetta è quella che vi suggerisce nel suo blog il Prof. Lopalco; bisogna tenere alte, anzi altissime le coperture dell’infanzia e in aggiunta vaccinare adolescenti e adulti suscettibili.
Insomma, prima i bambini, però poi tutti gli altri.
PS: scusate ma proprio non posso rispondere alle vostre centinaia di mail, soprattutto non posso darvi consigli clinici e non ho alcuna intenzione di passare il mio tempo a smentire balle che girano su internet.
Fonti:
I dati sono tratti dal bollettino ISS del 27 giugno scorso
http://www.epicentro.iss.it/problemi...Report_N14.pdf
Il resto è tratto dal bellissimo blog del Prof. Pier Luigi Lopalco che è una risorsa magnifica e davvero irrinunciabile. Vorrei ringraziarlo pubblicamente per il contributo che sta offrendo in questo campo.
http://www.adultievaccinati.it/2017/...o-sconosciuto/
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E sul perché dell'inutilità dei monovalenti
https://m.facebook.com/story.php?sto...45450802346759
Vaccini monovalenti. Ieri in Senato si è discusso di vaccini monovalenti e della possiiblità che gli individui che già hanno avuto una malattia debbao evitare di vaccinarsi essendo già immuni. Non ha senso e vediamo il perché.
Il vaccino trivalente (morbillo, parotite, rosolia) contiene dei virus vivi, ma attenuati. Infettano il paziente ma non causano la malattia, pur rendendolo immune. Quando questo vaccino viene iniettato in un paziente che è già immune, per esempio, contro la rosolia cosa succede? Il virus attenuato della rosolia viene neutralizzato dagli anticorpi presenti, e non infetterà, senza nessun effetto indesiderato. Infetteranno gli altri due che immunizzeranno, come desiderato, il paziente Quindi non esiste nessun motivo per separare i tre vaccini (vaccinare chi è già immune non comporta nessun rischio) mentre ne esistono diversi per tenerli insieme.
Prima di tutto invece che una singola puntura bisogna farne tre, e questo non solo espone a rischi legati all'iniezione (ascessi e via dicendo), ma lascia i bambini scoperti più a lungo; in secondo luogo si è visto che la disponibilità di vaccini monovalenti non aumenta l'adesione alle vaccinazioni. In altre parole, chi non vuole vaccinare, non vaccina nè con il trivalente nè con il monovalente.
Per ultimo, cosa più importante, per i motivi sopra descritti i vaccini monocomponenti dovrebbero essere prodotti su piccola scala e questo porterebbe non solo a costi molto alti (e ingiustificati) ma anche a vaccini meno sicuri, perché dovremmo o farli produrre a chi non ha esperienza specifica o acquistarli in paesi esotici con controlli meno stringenti. Per nulla al mondo vaccinerei mia figlia con un vaccino prodotto in un'officina farmaceutica o chissà dove!
Per cui, adulti che non sapete se avete preso il morbillo o la rosolia o la parotite, vaccinatevi tranquillamente. Dopo la vaccinazione non sarete infettivi e il vaccino non è controindicato durante l'allattamento (ma è controindicato in gravidanza).
Spiace dovere notare che la scienza viene falsificata e piegata alla lotta politica più spiccola, ma oramai personalmente ci ho fatto le abitudini e non ci faccio più caso. Basterebbe, come al solito, guardare oltre frontiera e capire che stiamo parlando del nulla facendo brutte figure davanti al mondo.
Fonti
Factors associated with uptake of measles, mumps, and rubella vaccine (MMR) and use of single antigen vaccines in a contemporary UK cohort: prospective cohort study
BMJ 2008; 336
https://www.gov.uk/government/public...spelling-myths
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