io non riesco a dare torto ad Autostrade su quella clausola.
Autostrade non è una ONLUS.
Autostrade non è una azienda che ha scopi filantropici.
L'interesse di Autostrade è che le persone viaggino sulle loro strade e gli paghino un pedaggio.
Autostrade (così come le altre concessionarie) pagano lo stato per mantenere una concessione, che comunque gli da l'onere di spendere delle cifre in gestione e manutenzione delle infrastrutture in concessione. Tali spese non possono rivelarsi a fondo perduto nel caso di perdita della concessione, pertanto tale società non può permettersi di vedersi togliere tale concessione per puro capriccio politico. Da qui la clausola di revoca.
Voglio ricordare che gli investimenti fatti dai concessionari devono tutti essere ammortati prima di avere del profitto marginalmente utile. E mentre tali investimenti sono d'obbligo fino all'ultimo giorno di concessione, lo stesso vale per l'ammortamento. Quindi se domani scade la concessione, oggi l'azienda è tenuta comunque ad investire soldi che non avrà modo di ammortare in futuro, ma che deve aver già incassato per garantirsi profitto.