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non so da voi...ma qui vedo ancora tantissima gente a giro senza mascherina...e molti giovani che fanno assembramenti senza nessun tipo di protezione.
Qua nessuno gira senza mascherina, ad eccezione della fascia d'età delle superiori (generalizzando naturalmente). Non ho termini di paragone e chiedo a voi, mi sembra che dove la prima ondata abbia fatto male la gente sia più accorta mentre in altre parti, probabilmente anche per mancanza di lutti che ti coinvolgano più o meno direttamente, la si vive molto più alla leggera
io inizio un po' a dubitare di tutte queste misure onestamente... perché da quel poco che capisco allarmismi a parte mi pare in riassunto che:
fanno oltre 100.000 tamponi... di questi un 3,5% risulta positivo... di questo 3,5% un buon 90% è asintomatico... quindi su 100.000 gente che sta male a quanti siamo? 300 persone? e che stanno male quanto? come una normale influenza?
di quelli in terapia intensiva poi in quanti sono in terapia intensiva SOLO per covid? e quanti lo sono per problemi loro e poi aggravati da covid, come potrebbero essere stati aggravati da una qualsiasi influenza?
stesso dicasi per i morti... se uno è malato terminale di tumore e prende il covid... muore per tumore o per covid scondo le statistiche?
io la mascherina la metto rispetto il distanziamento ed evito il più possibile i posti chiusi e affollati... però veramente i dubbi continuano ad aumentare...
mah
Siamo in una fase di prevenzione, se non la attuiamo non si tornerà ai livelli del passato (è indubbio che ci sia più conoscenza della malattia, fermo restando che non esiste una cura) ma vi sono scenari possibili ritenuti critici, dove l'assistenza alla persone non può essere garantita secondo gli standard che si sono scelti.
D'altra parte, non condivido le modalità con cui si comunicano le notizie, scatenando troppa ansia e troppo allarmismo nelle persone. Non sopporto virologi in televisione h24, non tanto per me (non guardo la tv ormai), ma per via che moltissime fasce sono poi bombardate in continuazione da questi contenuti. Non sopporto questo spiattellare continuamente numeri, come se poi fossimo in grado di interpretarli.
Il problema del COVID è proprio l'asintomaticità diffusa, perché così facendo non avrai mai la situazione chiara di quanto e come si diffonda. Sui pazienti ormai si è capito che non fa decisamente i danni di una normale influenza, basta vedere i possibili danni a livello polmonare, sia nei decessi che nei guariti.
E' un virus con cui si può convivere, anzi lo si deve fare, per evitare che tante altre disgrazie avvengano: ora la questione sanitaria ed economica ad "alto livello" sono pressanti, siamo solo all'inizio tuttavia di una crisi che si sta configurando come globale e dagli effetti devastanti. In un mondo in costante crescita una diminuzione PIL del 9-10%, con la premessa di tornare ai valori previsti per quest'anno non prima di 2-3 annualità, significa che chi sopravvive lo fa a scapito altrui: la frasetta "ma abbiamo la possibilità di essere meglio di prima!" spero si sia capito non sia realizzabile in un contesto complesso.
Ultima modifica di smoldino; 12-10-2020 alle 12:48
per carità non sono un negazionista e posso capire che non si voglia tornare ai livelli di marzo e capisco le difficoltà per i più deboli... però a me resta netta l'impressione che stia diventando molto più grave la situazione economica rispetto a quella sanitaria...
che anzi alla fine si usi l'emergenza sanitaria per portare avanti ancora di più quella economica...
in tutto questo ci sono sempre più poveri e i ricchi son sempre quelli e sono sempre più ricchi da fare schifo...
e il terrorismo psicologico dei notiziari e tutto rischia di rovinare i più piccoli oltre ai più grandi più suggestionabili...
in GB ci sono già ricoveri superiori a quelli di marzo, qui per il momento siamo il paese UE che sta reggendo meglio, ma tutte le misure che prendono sono proprio allo scopo di evitare l'esplosione di focolai incontrollati
tutte misure per scongiurare un secondo lockdown nell'attesa di trovare un vaccino che ci permetta di tornare alla normalità
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