Son passati altri 3 mesi dall'ultimo mio segnale di vita ma forse è la volta buona che mi metto in pari con gli aggiornamenti. Ci vorrà un po' ma ci provo!
Iniziamo da dove eravamo rimasti, ovvero con la gara dell'anno!
Livorno e Firenze, cuore e ragione! Un derby fin qui mai banale, ricco di gol, emozioni e adesso anche di attesa per una società e la sua tifoseria che finalmente, per la prima volta nella loro secolare storia, possono sognare di alzare un trofeo!
Il gruppo è motivato e carico a pallettoni, la scelta degli 11 da mandare in campo praticamente obbligata. Quella più difficile, strano da dirsi, riguarda chi schierare in porta tra capitan Bardi e Adrian Semper. L'elemento più carismatico dello spogliatoio o il portiere “di coppa” che ci ha trascinato fin qui? Alla fine, con buona pace del croato, preferisco il primo, anche in funzione del fatto che la difesa titolare è già orfana di un leader come Angileri. Al suo posto è Calabresi che avrà il compito di comandare il reparto arretrato con il sostegno di Bogdan e Ariaudo. Sulle fasce ci sono Di Lorenzo e Dimarco mentre a metà campo Viviani da respiro a Tonali che ha giocato tutti i 90 minuti nella precedente gara contro il Torino. Bandinelli deve invece stringere i denti vista la condizione ancora precaria di Murgia (che va comunque in panchina), così come naturale è la scelta sulla trequarti di Mulattieri e Orsolini per la contemporanea indisponibilità di Gaetano e Joao Pedro. Davanti l'ormai insostituibile bomber Da Graca a cui ci aggrappiamo con tutte le nostre forze, come solo un polpo farebbe con il suo scoglio!
La Fiorentina di mister Pioli risponde con un 4-2-3-1 composto da elementi, al confronto nostro, decisamente più navigati come il croato Lovren, il terzino francese Mendy in prestito dal Manchester City o l'algerino Brahimi, trequartista giramondo. In porta può contare sul giovane talento di Lafont mentre davanti sceglie inizialmente Cutrone al posto del cholito Simeone. E purtroppo questa si rivelerà una scelta azzeccata... ma andiamo con ordine!
Noi partiamo forte - forse troppo?! - fin dai primissimi minuti grazie alla scelta di pressare alto e duro, mantenendo costantemente il possesso della palla nella loro metà campo. All'ottavo Lafont deve già intervenire sul colpo di testa - purtroppo debole! - di Da Graca servito da un traversone di un ottimo Dimarco. Le fasce funzionano alla grande e anche Di Lorenzo, dall'altra parte, si crea lo spazio per servire a centro area stavolta Mulattieri che però si scontra ancora contro i riflessi del francesino. La Fiorentina da canto suo non tira mai nella nostra porta e il primo tempo si chiude sullo 0-0. Rientriamo dall'intervallo con Murgia al posto di un claudicante Mulattieri, più prudenza tattica e soprattutto meno birra nelle gambe. La Fiorentina ne approfitta quasi subito, conquista metri e coraggio e dopo un'occasione capitata sui piedi del norvegese Odegaard ci punisce al quarto d'ora col più classico dei lanci lunghi a saltare il centrocampo: Lovren dalla propria metà campo indovina il passaggio per Cutrone che, sul filo del fuorigioco, brucia Bogdan sullo scatto e solo davanti a Bardi non sbaglia. Panico misto a frustrazione. Butto nella mischia Palombi al posto di Orsolini con l'intenzione di riempire maggiormente l'area di rigore avversaria e togliere un po' di pressione alla marcatura stretta riservata a Da Graca dai centrali viola e la mossa paga subito: Di Lorenzo dalla trequarti vede e serve sul movimento il nostro ragazzone di Palermo che stavolta conclude meravigliosamente a colpo sicuro! 1-1 al 68'.
La restante mezz'ora scarsa di gioco scorre via senza ulteriori emozioni, tra timori e falli da entrambe le parti. Mi gioco l'ultimo cambio nei regolamentari con l'ingresso di Tonali al posto dell'ammonito Viviani, mentre nei supplementari approfitto della sostituzione aggiuntiva per togliere uno stremato Di Lorenzo ed inserire Duffy sulla destra. Ed è proprio l'irlandese ad avere sui piedi l'occasione per fare la storia, riuscendo però solo nell'impresa di centrare ancora una volta Lafont calciando dal limite dell'area piccola...
Come da copione, ci perdiamo sul più bello e lasciamo i riflettori al portiere della Fiorentina, capace di neutralizzare anche ben due calci di rigore parando le conclusioni di Dimarco e Palombi. I viola invece non sprecano neanche un tentativo e con l'ultimo penalty di Brahimi si portano a casa la coppa.
Durante il mesto viaggio di ritorno da Roma abbiamo tutto il tempo per mettere in ordine alibi ed errori di una gara che avevamo iniziato dominando e che abbiamo concluso con il fiato corto. E soprattutto non ci resta che realizzare che adesso, per guadagnarci un posto al sole in Europa, l'unica strada passa dalle ultime 3 sfide di campionato.