La stagione cominciò con gli impegni europei. Nel secondo turno preliminare i Cove Rangers non ebbero enormi difficoltà a disfarsi degli olandesi del De Graafschap, e riuscirono a superare i ciprioti dell’Anorthosis Famagosta solo grazie ai gol in trasferta.
I playoff videro gli scozzesi di Cove Bay contro il Twente. Fu necessario spostare la partita al nuovissimo Sportspark per ospitare i quasi 40.000 tifosi che si assieparono sulle gradinate del nuovo stadio comunale. I 2500 posti, tutti in piedi, dell’Allen Park erano decisamente pochi.
I Cove Rangers giocarono una partita guardinga, coperti e compatti dietro, con poche velleità di far gioco. D’altra parte sulla carta il Twente avrebbe dovuto far un sol boccone dei poveri scozzesi, che sapevano che prendere gol in casa avrebbe voluto dire complicare le cose. L’andata finì con uno 0-0 che lasciò un po’ di amaro in bocca a chi sperava nel miracolo.
Al ritorno Vittorio abbandonò il 4-3-3 a cui era tanto affezionato, e impostò la partita sul tradizionale catenaccio e contropiede. Successe così che da una palla persa dagli olandesi a centrocampo, Kolev lanciò nello spazio Dieng, che segnò il gol dell’1-0. Toccava mantenere il risultato per 70 minuti, o comunque impegnarsi a non perdere, e così il pareggio del Twente al 50’ mise sulle spine i Cove Rangers, che per gli ultimi 40 minuti si difesero con le unghie e con i denti e riuscirono a portare a casa il risultato che gli garantiva la qualificazione alla fase a gruppi
Il sorteggio assegnò ai Cove Rangers un gruppo davvero proibitivo… ma a ben vedere lo sarebbero stati un po’ tutti.
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