Originariamente Scritto da
Alnitak
La filastrocca buonista secondo cui l'arbitro è un uomo e può sbagliare la posso accettare, ma fino ad un certo punto; fino a quando l'errore non diventa così grossolano da sfiorare il ridicolo e/o fino a quando la condotta di gara non diventa scientificamente orientata, al punto che decisioni basate su interventi o azioni simili vengono giudicate in modo totalmente difforme.
Io vedo partite di calcio da quasi 30 anni e quello che ho visto stasera supera di gran lunga il limite di quello che il mio cervello classificherebbe come "mero errore", come tale facente parte di una logica che si può e si deve accettare.
Calvarese è un arbitro di Serie A, quindi ha avuto (ed ha costantemente) un addestramento, ha un curriculum sicuramente importante, ha fatto gavetta, quindi ha senza dubbio un metro di giudizio e dei fondamentali di arbitro ben definiti. Posso capire quando un guardalinee si perde un fuorigioco (o convalida un gol irregolare) per una questione di pochi centimetri, posso capire che un arbitro posizionato non correttamente possa valutare male un intervento, posso capire tutto, ma mi rifiuto di accettare quello che ho visto stasera.
Non mi frega del risultato, ma come utente pagante di una televisione satellitare pay per view, non accetto di essere preso in giro in questo modo. Nel calcio puoi vincere, puoi perdere, puoi gioire, puoi incavolarti, è il mio sport preferito e lo seguo con passione da sempre, ma l'idea di essere stato preso in giro davanti alla televisione è atrocemente deludente da poterla digerire.
Mi rifiuto di credere che quello che si è visto stasera sia il frutto degli errori di un arbitro scarso. Mi spiace, ma proprio il mio cervello non riesce ad accettarlo. Se il calcio dev'essere questo, la domenica preferisco andare a giocare a Scopa o a bocce in un circolo di pensionati, ma evitare di sentirmi offeso intellettualmente per aver assistito ad un deplorevole teatrino.