Cookie Consent by Free Privacy Policy website FM17 // SFIDE // Ma Cosa Ci Faccio Qua? // Skiljebo SK - Pagina 2

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Discussione: FM17 // SFIDE // Ma Cosa Ci Faccio Qua? // Skiljebo SK

  1. #11
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    Questa storia è qualcosa di fantastico... dai, ora devi battere il Karlbergs!

  2. #12
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    i gemelli del gol là davanti fanno la differenza
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  3. #13
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    Citazione Originariamente Scritto da geofriFMITA Visualizza Messaggio
    i gemelli del gol là davanti fanno la differenza
    Nella prossima puntata, domani online, c'è una new entry davvero inaspettata!!

  4. #14
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    13 agosto 2016.
    Questo era IL GIORNO. Potevamo davvero dare un senso nuovo alla stagione, qualcosa che i ragazzi non avrebbero neanche immaginato di poter vivere: tentare di raggiungere un posto nei playoff.
    Per una squadra come la nostra, con obiettivo stagionale quello di rimanere nella serie, e per tutti nostri tifosi, era una sorpresa essere tutti cosi in alto; forse più che avere un allenatore italiano alla guida.
    Arrivammo cosi al Gamlis IP, il doppio della capienza del nostro piccolo Hamre IP.
    C'erano circa 100 nostri tifosi, che i miei ragazzi andarono subito a salutare sotto la curva. Si erano sobbarcati 100km di viaggio con un paio di pulmann e Station Wagon, ovviamente tutte Volvo.
    La tensione era altissima, ma la nostra preparazione era stata perfetta, soprattutto sotto l'aspetto psicologico. Dissi ai ragazzi di giocare come sapevano, non c'erano pressioni, dovevano solo giocare a calcio ed il risultato sarebbe venuto da solo.
    La partita fu molto equilibrata nel primo tempo, con un posesso palla al 50% da entrambe le parti. Purtroppo però eravamo sotto di 2 gol, l'ultimo di questi nato da una deviazione fortuita su calcio da fermo proprio quando eravamo vicini al pareggio. I nostri avversari erano davvero forti, questo lo sapevamo, meritavano pienamente la loro posizione in classifica, ma il secondo gol fu una brutta tegola per il morale.
    I miei gemelli del gol, come ormai erano soprannominati in città, Karlberg e Johansson, erano stati chiusi molto bene per tutta la partita, e non riuscimmo a trovare nessuno sbocco in area avversaria. Avevo bisogno di una "matrice pazza", di un giocatore che avrebbe potuto cambiare la partita nel giro di 15 minuti.
    Fuori Karlberg, dentro Abdisalam Hassan Ibrahim, un giovane 18enne arrivato durante la settimana precedente tramite accordo con l'IF Elfsborg, squadra di Premier Division Svedese. Ci eravamo affiliati con loro per ricevere tanti giovani promettenti a costo zero.
    Fu una manna dal cielo.
    85° minuto. Eravamo nella fase "Tutto per tutto". Pressavamo come non mai. Rinvio errato della difesa del Karlsberg, la palla arriva sui piedi di Partin che di prima mette il tipico cross d'oro da 30 metri per vie centrali sulla testa del giovane Ibrahim. 1 metro e 78 ma con un elevazione da giocatore NBA. Pallonnetto al portiere. GOL! 2-1!
    Partita riaperta? No, ci avevamo pensato un pò troppo tardi. Usciamo tra gli applausi dei nostri. Avevamo lottato come leoni, e loro lo sapevano. Al momento, questo era il massimo che potevamo dare. Lo sapevo io e lo sapevano i miei ragazzi, infatti li ringraziai per lo spettacolo offerto. Chiesi loro solo una cosa: di non togliere il piede dall'acceleratore fino al termine della stagione, c'erano ancora 6 partite e tante soddisfazioni da toglierci.
    7 giorni dopo giocavamo in casa contro il Varmdo, erano sotto di noi in classifica e la partita si presentava facile, almeno sulla carta. Fu la partita perfetta di Colo Halit, il mio primo acquisto ufficiale per la squadra, preso a costo zero dalla Premier Division Svedese. Forte centrocampista centrale iraniano; la mia scelta di usarlo però sulla sinistra fu premiata da 2 gol eccezionali, non prima però di andare sotto già al 4° minuto, con il nostro incolpevole Sunell preso alla sprovvista da un tiro della domenica del giovane Netteryd, che certo non si aspettava di segnare (vista anche la sua esultanza grazie alla quale perse l'uso delle corde vocali per il resto della partita).
    Dopo soli 3 minuti ci fu appunto il pareggio di Halit, con un sinitro imparabile. Solo al 75° andammo in vantaggio grazie a...già proprio grazie a Absilasam Hassan Ibrahim, con uno straordinario gol di testa (di nuovo!). Al 77° Halit, sempre dalla sinistra, con un fendente mette al sicuro il risultato. I ragazzi furono osannati dai nostri tifosi, e chiamarono anche il sottoscritto sotto la curva. Ero emozionatissimo ma fu bellissimo; certo non capii una parola di quello che mi urlavano contro, ma mi sentivo un DIO.
    Quella sera mi dissero che non avevano mai visto un italiano bere cosi tanto. Già, me lo dissero, la mattina dopo, dato che mi svegliai sul mio divano senza che io ricordassi nulla della sera precedente. Onestamente c'era poco da scherzare, tempo 7 giorni e c'era il derby contro il Vasteras, la seconda squadra della nostra città, che portava però il suo stesso nome!
    Non erano in buone condizioni, anzi erano il fanalino di coda con soli 11 punti al'attivo.
    Cominciammo attaccando molto bene, ma una decisione incredibile dell'arbitro assegnava un rigore ai nostri avversari realizzato da Johansson. Ci toccava recuperare anche contro di loro.
    Quel piedino vellutato di Partin serviva al 55° un pallone solo da mettere alle spalle del portiere avversario, e sappiamo come Karlberg era bravo in tutto ciò!
    Ma questa era una partita da vincere, anche senza convincere. Chi poteva aiutarci se non il nostro gioiellino Abdisalam Hassan Ibrahim? Per la terza volta entrato nel secondo tempo. Era il 66° quando un colpo sotto dopo una deviazione fortuita in area avversaria sanciva il 2-1 per noi.
    Buttammo un occhio alla classifica e con nostra sorpresa eravamo al 4° posto, a soli 4 punti dal Karlsberg che aveva pareggiato con una squadra di metà classifica.
    Nulla era perduto. Avanti cosi.


  5. #15
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    Davvero senza parole

    Cmq complimenti per la pronuncia di tutti quei nomi strani

  6. #16
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    è difficile, ma ci si deve provare...

  7. #17
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    Davvero senza parole

    Cmq complimenti per la pronuncia di tutti quei nomi strani

    Fra un pò cambierò anche il mio cognome, magari ci metterò un bel "sson" finale

  8. #18
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    Contro il Gamla Upsala ci giocavamo il futuro, una partita che avrebbe messo alla prova non tanto le nostre qualità perchè eravamo sicuramente superiori all'avversario, ma la nostra voglia di vincere. Era comunque una partita in trasferta, non doveva essere presa del tutto sottogamba.
    Vedevo i miei più sicuri che mai, altezzosi e su di giri. Nello spogliatoio detti solo dei consigli, cosi come farebbe un buon padre: la nostra sicurezza non mi piaceva, dovevamo comunque rispettare i nostri avversari, ed il nostro atteggiamento poteva solo compromettere le sorti di una partita alla nostra portata.
    I nostri avversari capirono il nostro atteggiamento, ed in campo dettero l'anima!
    Fu definita la partita più bella di tutto l'anno!
    Al 5° minuto eravamo già in vantaggio! Forse la rete più bella dell'anno da parte di Johansson che in mezza sforbiciata, servito benissimo dal suo gemello Karlberg, insaccava di potenza.
    Al 27° il nostro cattivo atteggiamento dette la possibilità a Anjou, lasciato del tutto solo, insaccare di punta il gol del pareggio. Le mie grida furono inutili, dato che la panchina era dalla parte opposta e c'era quel maledetto ventaccio svedese che si porta via tutto.
    La nostra risposta fu immediata! Karlberg serve Johansson per vie centrali che con uno stop a seguire si ritrova davanti al portiere ed insacca per il 2-1.
    Stavamo concedendo di nuovo spazi, e non ci perdonarono al 33°. Da fuori area tiro di Saidi che realizza il pareggio, 2-2.
    Fu la prima volta che mi incazzai davvero con i ragazzi, qui non si poteva più scherzare, dovevamo farlo per i nsotri tifosi e per i colori.
    51° punizione di Halit che serve il più forte di testa, come avevo preventivato, Klinton. Stacco di testa dopo una deviazione difensiva errata. Siamo di nuovo in vantaggio.
    Detti ovviamente l'ennesima chance di segnare alla mia perla nera, Hassan, che questa volta non realizzò gol. Ma sfornò un meraviglioso assist di prima che Johansson non poteva fare altro che mettere alla spalle del portiere. I miei ragazzi ce l'avevano fatta anche stavolta. Eravamo a 2 punti dal 2° posto.
    3 partite alla fine! Se rimanevamo concentrati sul nostro obiettivo, tutto era possibile, ovviamente se la 2° faceva un passo falso.
    La prossima partita era con la penultima in classifica, l'FC Gute, che doveva assolutamente vincere per non retrocedere. Chi aveva più voglia di portarsi a casa la vittoria?
    C'era una strana energia nell'aria, anche se giocavamo in casa. Non so spiegarlo, ma l'avvertivo. I miei ragazzi erano sicuri di portarsi a casa il bottino pieno, forse sbagliai nel buttarli un po' giu dicendogli che la partita era comunque complicata. Il fatto di non avere nello staff qualcuno con ottime doti psicologiche mi metteva sempre in prima linea, era la mia prima esperienza come allenatore, per loro era la prima esperienza cosi in alto, e si sa l'aria sulle montagne è sempre poca e si fa fatica a respirare. Ecco, i miei ragazzi erano affannati, distratti, quasi irriconoscibili.
    Al 40° subiamo la peggiore delle beffe, cross sbagliato dall'ala avversaria che Sunell non riesce a trattenere, poteva fare di meglio. Ma ci pensò Halit al 46° a mettere le cose apposto. Colpo di testa all'angolino, 1-1.
    Il mio discorso nello spogliatoio non servì a molto, non vedevo quella luce negli occhi dei ragazzi, vedevo invece timore, paura. Paura di vincere.
    Il secondo tempo fu un accozzaglia di tiri da fuori, occasioni mancate, e sicuramente anche la fortuna non ci aiutò! Per come stava andando la partita il pareggio era un punto d'oro, anche se la prossima partita era con la 1° in classifica.
    Poi la beffa, 92°, strattonata del nostro Shala, giovane difensore in prestito, l'arbitro è sicuro. Calcio di rigore. Ma come? Rovinare una partita in questo modo? Il pareggio andava bene ad entrambe le squadre, questo proprio non ci voleva.
    Gol, punti buttati nel cesso.
    Andai via direttamente, senza passare dagli spogliatoi. Non ero incazzato con i ragazzi, sapevo che era stata solo sfortuna, ma ero incazzato con me stesso, per non aver avuto polso in certe situazioni, per non aver azzardato in altre. Finalmente scoprivo quant'era difficile il compito dell'allenatore, fino a quel momento ne avevo sentito solo parlare.
    Il giorno dopo mi scusai con i ragazzi che capirono la mia amarezza, ed anzi si scusarono loro con me, promettendomi che avrebbero dato il 110% contro il Sollentuna, squadrone che ormai aveva vinto la serie da tempo e che quindi speravo potesse schierare le seconde linee.
    Al 34° eravamo in vantaggio di 2 gol, praticamente due segnature fotocopia. Continuavo a darmi pizziccotti, non stavo sognando, eravamo secondi in quel momento, eravamo ai playoff! In Svezia vigeva infatti la regola che a pari punti valeva come primo riferimento la differenza reti, e noi essendo la 2° squadra in campionato come realizzazioni avevamo un distacco di circa 5 lunghezze.
    Il contropiede stava funzionando alla grande, ma fu Gustafsson a farci scendere dal piedistallo. La prima classificata non poteva permettersi di fare figuracce davanti al suo pubblico nell'ultima partita stagionale. Si inventò cosi un tiro della domenica che mise fuori gioco Sunell, stavolta incolpevole.
    La partita era molto maschia, falli da una parte e dall'altra, molti ammoniti, ma stavolta fummo fortunati. Gli aversari rimasero in 10! Doppia ammonizione per il loro incontrista!
    Chi è che disse quella famosa frase, "SI GIOCA MEGLIO IN 10", Liedholm se non sbaglio, svedese anche lui, guarda un pò il destino beffardo.
    Giocarono meglio, avevano una luce negli occhi: aver ricevuto uno sgarbo dall'arbitro e farli restare in inferiorità numerica...beh volevano vendicarsi ...vincendo la partita. I miei ragazzi lo capirono, e la loro giovane età e l'inesperienza saltarono fuori come tonni lungo la risalita di un torrente.
    Finì 3-2 per loro, avevamo assaporato per un attimo la vetta, ma forse non eravamo ancora pronti per il salto.
    Ora eravamo quarti, ma c'erano 2 squadre con 3 punti di vantaggio, ed avevano partite abbastanza semplici.
    Il miracolo non avvenne. Vincemmo l'ultima partita in casa senza sudare, e questo mi fece incazzare ancora di più. Ma questo era il calcio, questo era essere allenatori. Furono dei mesi bellissimi, passati con dei ragazzi e staff formidabili, i nostri tifosi ci acclamarono come se avessimo vinto la Champions League. Fossimo stati in Italia, molto probabilmente, in quarta serie sarebbero piovute solo pietre ed ortaggi.
    Ma ero in Svezia, e qui contavano le persone, la passione, la sportività.
    Un bambino, avrà avuto 10 anni, mi fermò prima che entrassi negli spogliatoi, dopo l'ultimo saluto ai tifosi: "Mister, ma adesso torni in Italia?"
    "No piccolo, non prima di aver aver portato tutti voi in Prima Divisione"
    La sua espressione fu di un'incredibile meraviglia, tirò i pantaloni del padre come per dirgli se anche lui avesse sentito: "Certo che ho sentito figliolo, e stanne certo che lo farà!".


  9. #19
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    Citazione Originariamente Scritto da Halosofia Visualizza Messaggio
    Fra un pò cambierò anche il mio cognome, magari ci metterò un bel "sson" finale


    Che peccato per questa prima stagione, però considerando come eri partito... ottimo risultato

    Ma tipo si potrebbe avere uno screen della classifica finale?

  10. #20
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    Citazione Originariamente Scritto da GarviD Visualizza Messaggio


    Che peccato per questa prima stagione, però considerando come eri partito... ottimo risultato

    Ma tipo si potrebbe avere uno screen della classifica finale?

    https://i.imgsafe.org/fcfaad7a90.png

    Giustamente, facendo questo genere di video ho tralasciato gli screen più importanti, proprio per far immergervi ulteriormente in una video-storia =D

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