Giraudo, ex ad della Juventus, dovrà risarcire le parti civili come il Bologna nonostante la prescrizione
Calciopoli, la Cassazione conferma: "Sistema illecitamente alterato"

La Corte di Cassazione si è così espressa nella giornata di oggi sullo scandalo Calciopoli: "Sono proprio i diretti contatti tra gli emissari della società che avevano concorso a predisporre le griglie arbitrali e l'arbitro definitivamente sorteggiato, a costituire la prova dell'inquinamento complessivo del sistema" iniziato con la predisposizione delle griglie e dunque, "della piena operatività di un sistema ben organizzato costituito da soggetti a vario titolo e con vari ruoli, intenzionati a porre in essere condotte penalmente illecite dirette a influire sul campionato di calcio di serie A 2004-2005". Questa la sentenza della Cassazione riportata dall'Ansa.



L'associazione a delinquere, finalizzata all'inquinamento complessivo del sistema è esistita eccome, nonostante la prescrizione. La sentenza ha respinto i 13 motivi di ricorso di Giraudo, confermando il risarcimento dei danni a favore delle parti civili, come quella dell'ex ad della Juventus in favore del Bologna, rappresentato dall'avvocato Bruno Catalanotti, che ha commentato sarcasticamente: "Serve altro per indurre i responsabili a risarcire le società ed a chiudere questa triste vicenda?"

La Corte ha dunque confermato "l'intraneità di Giraudo nel sistema illecito facente capo a detta struttura", come dimostrato "dalle schede estere comprate in Svizzera e in grado di neutralizzare tentativi di intrusione da parte di estranei da distribuire a quei soggetti con i quali avrebbe dovuto, di volta in volta, interfacciarsi per il perseguimento di determinate esigenze (...) ponendosi al riparo di occhi ed orecchie indiscrete: tale sistema, inusitato e per certi versi ingegnoso, costituisce la base fondante del funzionamento dell'associazione come esattamente ritenuto dalla Corte di appello".

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