Citazione Originariamente Scritto da salento87 Visualizza Messaggio
Dopo un periodo di "zero stimoli" riaggiorno la mia carriera.

Ricapitolando: ho portato lo scudetto a Lecce ma perso due finali di Champions. Settore giovanile eccezionale, finanze floride e squadra stellare. Decido che il mio compito è finito e vado oltre.

Real Madrid: una sfida nonostante il grande nome. Squadra vecchia, finanze non poi così "galactiche"...rivoluziono la squadra portando gente giovane ma forse non ancora pronta. Mi dimetto dopo un paio di mesi e risultati non certo esaltanti.

A gennaio arriva la chiamata del Southampton: un passo indietro, ma penso che forse mi trovo meglio in squadre piccole da far crescere lentamente. Presi al 9° posto, chiudo il campionato 7° qualificandoli per la successiva Europa League. Non scatta la scintilla però tra me e il club e a fine stagioni mi dimetto.

Adesso il telefono squilla giorno e notte, godo comunque di una reputazione Mondiale. Mi chiama il Tottenham, ma non voglio un campionato top. Cerco un campionato minore ma con una squadra solida e delle strutture adeguate. La chiamata del Benifica mi incuriosisce, mentre attendo sviluppi sulla situazione in casa Ajax con Zidane che pare destinato ad un top club europeo. Potrei inserirmi.
La stagione 2026/27 mi porta a Lisbona, allenerò il Benfica. Bella città, lontano dalle pressioni, qui posso cercare di allenare con tranquillità e magari tornare a vincere qualche titolo.

Passiamo i preliminari di Champions abbastanza agilmente facendo fuori i Rangers.

Sul mercato rivoluziono un po' la squadra e progetto un 4-1-2-1-2 stretto molto fantasioso, pressing alto e ripartenze veloci.
In pochi mesi ci trasformiamo in una macchina semi-perfetta, travolgendo tutti nella Liga e lasciando presto il Porto a -10. Vantaggio che gestiremo lungo tutta la stagione.

In Champions siamo sfortunati, becco Chelsea e Milan nel girone...finiamo 3°, andiamo in Europa League. Ma non sarà un male...arriviamo in finale, la mia terza finale in una rassegna europea.

In Portogallo è una passeggiata, è triplete...campionato + 2 coppe nazionali.

Ma mi resta l'amaro in bocca...perdo la finale 2-1 contro il Besiktas, tutt'altro che irresistibile. E' la mia terza sconfitta su tre in una finale europea, dopo le due Champions perse contro Bayern e Milan.

Un anno a Lisbona è stato comunque sufficiente per ritrovare gli stimoli giusti, non posso restare solo per giocarmi la Champions (troppo superiori in madrepatria). E' ora di tornare in campionati più competitivi. Libero la mia scrivania, saluto tutti e aspetto...c'è qualche panchina libera, la Germania mi strizza l'occhio ma non è tempo...capisco che è solo una la chiamata che vorrei, che ho lasciato Lecce senza aver concluso del tutto il mio compito...devo portare la Champions nel Salento.

E così, dopo un 2° posto in Serie A, a sorpresa va in pensione l'allenatore. Mando il curriculum, mi chiamano per un colloquio...al mio arrivo il pres neanche saluta, sorride e basta...sappiamo già come andrà a finire. C'è già il mio nome sulla porta dell'ufficio del manager. 3 anni dopo, rieccomi alla base di partenza. Obiettivo Europa, a tutti i costi.