A.S. Roma 1927 - Stagione 2015/2016

[marc089]

Pure qui è colpa di Pallotta?

Gli atti?il primo, tra i tanti, che mi viene in mente, "appoggiare" un assassino e aver trasformato la curva sud in una succursale di forza nuova e casapound

cosa sta facendo la società per cercare di tutelare chi ha subito i disagi venerdì e che li subisce da quasi un anno? è mai possibile che il ricorso contro le due chiusure contro l'empoli l'ha dovuto fare un'associazione esterna spendendo un sacco di soldi per ricorrere al tar che ha dato ragione ai tifosi dicendo che le chiusure erano illegittime?

i meno colpiti da questi disagi sono quelli di curva che sono più abituati a queste situazioni (a me poi della presentazione dei giocatori fregava quasi niente ma ho pagato un biglietto che non ho potuto sfruttare appieno non per causa mia), ma c'erano migliaia di ragazzini venerdì, le cosiddette famiglie da riportare allo stadio, quanto pensi che vorranno tornarci dopo gli enormi disagi che hanno subito? io ci torno, loro no, chi è che li allontana? la curva o chi gestisce le cose in questa maniera?

la politica non c'entra nulla con questo clima di contestazione che si è creato in curva, pensate che circa 8000 persone in curva siano al 100% di estrema destra? unite in questo clima di contestazione ho visto persone di ogni estrazione sociale e ogni schieramento politico, la differenza tra chi contesta e chi no è solo nel buon senso e nell'apertura mentale, intesa come accorgersi e voler capire realmente come stanno le cose e andare oltre quello che dicono quei terroristi con la penna in mano che scrivono su repubblica &co. che sono sicari veri e propri che manipolano e inventano le cose artatamente. ancora devo trovare qualcuno che ha visto la famosa macchina-arsenale del derby di gennaio scorso, uno dei derby più tranquilli mai visti. se uno non frequenta lo stadio pensa sia un luogo pericoloso ma ormai la curva stessa è diventata quasi come un distinto, non è minimamente paragonabile a quanto poteva realmente essere pericoloso in passato. andando allo stadio qualche volta si nota subito che tutta la tensione che c'è (perchè ce n'è a palate) parte sempre dalle autorità, sembrava un fronte di guerra venerdì scorso, provocazioni continue da parte di chi dovrebbe mantenere l'ordine e la tranquillità. era evidente il tentativo di far capitare qualcosa per chiudere tutto con la juve, il pubblico romanista (non solo la curva) si è dimostrato molto più maturo di come viene rappresentato.

questo clima è stato creato ad arte e mediaticamente si è creata questa situazione per cui tutto viene scaricato sulla curva quando i motivi della contestazione erano e sono sacrosanti imho, e cmq non pretestuosi nè politici come andate dicendo qua. sia chiaro, la curva ha fatto e fa anche i suoi errori, sicuramente ci sono stati e ci saranno comportamenti censurabili (di certo tra questi non ci va lo striscione per la mamma di ciro), ma in questa partita chi gioca scorrettamente non sta in curva. la società era anche fin troppo sostenuta dalla curva fino a circa 2 anni fa, poi hanno cominciato con lo stemma, e coi prezzi, e coi mancati ricorsi che sarebbero dovuti essere sacrosanti. si è creato un clima in cui ci hanno diviso tra romanisti ma è una guerra tra poveri, non vince nessuno se eliminano la curva come vogliono, non vincete nemmeno voi pure se siete convinti del contrario. ce lo stanno mettendo al culo a tutti solo che alcuni se ne accorgono e alcuni invece si fidano di quello che viene mostrato e non di quello che è realmente, e arrivano anche a fare discorsi del tipo "speriamo che aumentano i prezzi così ci leviamo dai coglioni quei cattivoni che stanno in curva". poi però non so quanto vi piacerà uno stadio sempre come quello di venerdì (perchè così sarà).
poi se la vedete solo in tv e di tutto questo non vi importa niente amen. noi, intesi come roma, ci siamo distinti da sempre non per le vittorie o il blasone, ma per il modo viscerale di vivere la squadra e di sostenerla (negli anni 80 tutto il mondo guardava la sud come un punto di riferimento). diventermo (e ci siamo già molto vicini) tali e quali ai tifosi delle strisciate o a quelli del real che sputano su casillas, cambia solo il colore, ma saremo identici, contenti voi.

[fantaluca]

si risolverà tutto una volta costruito lo "Stadio di Pallotta"

100 euro a biglietto e passa tutta la paura

[Mark Silver]

la politica non c'entra nulla con questo clima di contestazione che si è creato in curva, ...

Ma ci credi veramente a questa cosa?

Quindi i fasci di Casapound e forza nuova non centrano nulla?

Personalmente con questa marmaglia che si nasconde dietro la sana passione per i colori della mia ROMA non ho nulla a che spartire

[marc089]

Spoiler:  

Il marcio, il putrido ed il fetido non aspettano a palesarsi. Non sono mascherati e non si nascondono dietro falsi nomi e situazione equivoche. Lo schifo, dietro la regia Gabrielli-Pallotta, ci ha messo ben poco ad andare in onda allo stadio Olimpico di Roma.

E’ una giornata di metà agosto, che oltre a portarsi dietro i suoi 34 gradi con il 70% di umidità, dovrebbe aprire le danze della stagione romanista. Ricordo, tempo addietro, queste occasioni come il nonplusultra della rilassatezza, con settori venduti a 5 Euro e pochissimi controlli agli ingressi. Ma siamo in un’era differente, quella della sicurezza a tutti i costi, anche laddove non serve. Ci sono i vari Repubblica e Corriere della Sera da sfamare, e presidenti ingordi e despoti da assecondare. Per il piacere di tutti. Perché il tifo, non solo gli ultras, va eliminato quanto prima. Come ogni spazio aggregativo che si rispetti nella nostra penisola.

Ore 18,10: un lunga fila si snoda fuori a tutti i prefiltraggi di quello che dovrebbe essere uno stadio a cinque stelle. La presentazione della squadra dovrebbe aver inizio da lì a venti minuti, eppure la fantomatica macchina organizzativa non vuol sentir ragione di aprire quelle cancellate. Fa caldo e in tanti si accalcano perdendo quasi il respiro, in una delle tante situazioni create ad hoc da chi dice di agire per il bene collettivo, quando in realtà parole come “buon senso” e “rispetto” non sa neanche dove siano di casa. Ci sono bambini che piangono, signore incinta che decidono di arretrare per sedersi sul prato ed attendere miglior sorte e anziani che oscillano storditi dall’afa, quasi fossero capitati in un girone dantesco anziché in un luogo che, paradossalmente, dovrebbe essere sinonimo di svago e divertimento. Qualcuno prova a chiedere spiegazioni alle pettorine gialle, ricevendo indietro la sgarbata risposta: “Ma che volete da noi, potevate venì prima!”. E in fondo non è neanche colpa loro, del resto da chi fa dell’inadeguatezza e dell’impreparazione i propri cavalli di battaglia, non ci si possono attendere reazioni migliori.

Ancora ci vengono ad imboccare la favoletta delle famiglie allo stadio. Oggi, come mille altre volte, è tutto uno spot per non farcele venire mai più. E non solo le famiglie, ma anche il settantenne che all’Olimpico ci viene da una vita. La tortura infatti non finisce qui, dove si consuma soltanto il preambolo di questa assurda serata. Mentre dal cielo un elicottero della questura sorveglia e vigila, affinché non ci siano chissà quali problemi in un’amichevole senza tifosi ospiti, le porticine gialle si aprono e la fila si sposta dai filtraggi ai tornelli. Il tutto sotto gli occhi di centinaia di celerini, poliziotti, carabinieri e finanzieri. Tutti rigorosamente schierati in assetto anti-sommossa, coadiuvati da agenti in borghese che con le loro telecamere riprendono l’afflusso del pubblico. Giuro, una roba del genere da queste parti non l’avevo mai vista.

Sono frastornato e incredulo. Oltre che incazzato nero nel vedere cosa hanno architettato questi fenomeni e come trovano modo di spendere danaro pubblico in un Paese che di certo non è privo di problemi e campi dove meglio investire questi fondi. Comunque voglio vederci ancora più chiaro, passo tra la selva di gendarmi e mi porto al prefiltraggio dell’Obelisco, il più grande. Mi si ripropone lo scenario da check-in di guerra, con persone che offendono palesemente steward e poliziotti per l’attesa lunghissima. Poi si chiedono perché queste figure siano invise a molta gente. Di certo ciò non rappresenta un buono spot ne’ per le divise, ne’ per le istituzioni.

Scatto qualche foto e poi torno indietro, non prima però di essere fermato da un Robocop con accento piemontese. Con fare tracotante mi chiede biglietto e documento oltre a mostrargli cosa ci sia nella borsa. Non gli rispondo, mi limito a “eseguire gli ordini”, capisco che non è giornata per fare polemica. E qui mi si ripropone la stessa scena vissuta ad Avellino qualche giorno prima: appena l’agente vede la mia tessera stampa cambia espressione in volto, più rilassato, e mi lascia andare quasi senza perquisirmi. Come già detto, per loro i criminali si annidano soltanto nei settori popolari; se fai parte di qualche casta, al loro pari, puoi anche portare dentro una bomba atomica, sei giustificato.

Mi avvicino alla Sud, perché manco a dirlo, è lei l’obiettivo di tutto questo spiegamento. Lorsignori ragionano da carcerieri, e come tali provocano, umiliano ed offendono in attesa di una reazione utile a scatenare l’inferno e, ovviamente, a incolpare il loro bersaglio. Da un pertugio osservo attentamente cosa sta accadendo dopo i tornelli: il fitto cordone ferma minuziosamente chiunque oltrepassi l’entrata, costringendo tutti a togliersi le scarpe. Noto ben due camionette della polizia stazionare a pochi metri dagli accessi. Mi chiedo come si faccia ancora a frequentare gli stadi. Trattati come camorristi, manco fossimo a Regina Coeli, dove probabilmente i controlli sono più blandi. Sono immagini che sbatterei in faccia a chi in questi anni ci è venuto a parlare di “civilizzazione delle curve”, oppure a chi, venuto d’oltreoceano, ha osannato in maniera ipocrita il settore popolare del tifo romanista, lavorando dietro le quinte per sbarazzarsene quanto prima.

La Capitale d’Italia, quella degli scandali a macchia d’olio (e lo ripeterò in ogni articolo, a costo di risultare stucchevole), dei posti assegnati ad honorem, delle aziende farcite da parenti entrati con falsi concorsi, delle mazzette, della corruzione, del degrado costante e continuo, sì proprio lei, non trova la forza e la voglia per riparare le buche dell’asfalto o far funzionare una metropolitana, ma mostra i muscoli per reprimere e maltrattare 32.000 persone, con un’occhio di riguardo alla Curva Sud. Come lo spieghiamo ai bimbi che avete fatto piangere, che fate schifo? Dal primo all’ultimo. Bisognerebbe spiegargli che il calcio è uno sport da non seguire mai più, anzi da boicottare e distruggere ove possibile.

Mi cominciano ad arrivare messaggi e foto su Whatsapp. La cosa, a quanto sembra, è anche peggio di come la immaginavo. Il muro che dovrebbe dividere la curva non c’è, in compenso qualcuno ha assoldato un’agenzia di sicurezza privata, con veri e propri buttafuori posti sulla scalinata centrale. Rimane da capire chi li abbia pagati. In caso fosse stata la questura, ognuno tragga le sue conclusioni sulla ridicolezza della stessa; in caso fosse stata la società, sarebbe soltanto la conferma di quanto essa stia concorrendo in questo scempio. Inoltre ogni angolo della curva è stato riempito di agenti in borghese, dal piazzale esterno, alle scalinate, alla balaustra. Un monito, come per dire: “Provate solo ad alzare un dito e vi apriamo il culo”. Comportamento consono ad uno stato di polizia. E pensare che per anni ci hanno imbottito di fandonie su quanto sia importante togliere la polizia dagli stadi. Situazioni del genere credo che neanche nella più pericolosa e remota zona di guerra si possano vedere.

Intanto, sempre per la serie “rispetto dei tifosi”, le file non si sono certamente diradate ma la presentazione dei giocatori è iniziata. A scapito di chi per un’amichevole ha sborsato ben 16 Euro (32.000 Lire per un’amichevole in uno stadio da terzo mondo, ancora parlate di famiglie allo stadio?). Vane sono le lamentele della gente, il pugno di ferro voluto dall’ineffabile Gabrielli deve fare il suo corso, cascasse il cielo.

Sento lo speaker introdurre i giocatori: “Con il numero 16 Daniele De Rossi”. Mi sembra di vedere uno spettacolo sotto una dittatura militare. Tutto è finto e preconfezionato. Entro in tribuna stampa, lo scenario è desolante. Non c’è uno striscione, una bandiera e un minimo di colore. Entrano Dzeko e Salah, vengono osannati, ma è chiaro che più di qualcosa non va. Anch’io, da una posizione privilegiata, non mi sento più a casa. Anzi, come i ragazzi che stanno subendo soprusi per entrare in un luogo pubblico, mi sento defraudato e indesiderato. Non nego che vorrei andar via.

Inizia la partita, ed ovviamente il consueto “Quando l’inno s’alzerà” appare solo un ricordo lontano dei bei tempi andati. Azzittito ed assassinato dal modello italiano. Sembra di assistere a una partita di tennis, con qualche sussulto alle azioni più belle o ai gol che la Roma realizzerà a grappoli. Ma stasera di quanto accade sul manto verde mi interessa davvero poco. Probabilmente bisognerà farci il callo ed essere coscienti che questo è lo stadio del futuro prossimo. Un futuro che ha visto la propria alba a Roma.

La Sud marca la propria presenza al 30′ con qualche coro per i diffidati e contro il Prefetto. Qualcuno dietro me vocifera: “Per questi possiamo anche vincere 3-0, ma non cambieranno mai. Così facendo danneggiano la Roma”. Bene, vedo che avete capito proprio tutto. E forse è inutile anche perdere tempo a scrivere articoli come questo. Le battaglie sono perse, resta solo la “tigna” di dire le cose come stanno, senza fingere che tutto vada normalmente. Per il resto è una serata amara, e con la morte nel cuore alle 22,30 lascio l’Olimpico con un solo pensiero nella mente: “Fate schifo!”.

Simone Meloni

http://www.sportpeople.net/fate-schi...ia-amichevole/

Roma-Siviglia, prove generali di militarizzazione dello stadio Olimpico

"Roma-Siviglia giocata ieri sera allo stadio Olimpico sta facendo discutere, oltre che per i tanti gol e lo spettacolo offerto dai nuovi acquisti giallorossi, anche per un altro aspetto poco piacevole per chi vive la passione del calcio in curva e non solo.

Un tifoso romanista presente ieri sera in Curva Sud ci ha raccontato com’è andata:

Ore 17:30 – I cancelli principali per l’accesso al piazzale dello stadio e all’ingresso dei vari settori sono aperti, la fila, già ingrossata da numerosi famiglie e molti bambini, procede lentamente, causa i prefiltraggi degli steward, biglietto e documento alla mano, perquisizioni… il tutto sotto un Sole cocente.

Ore 19:00 – Decidiamo di entrare, la fila ai cancelli principali non accenna a diminuire, anzi, così tentiamo di aggirarla e optiamo per un ingresso secondario, ma anche qui fila e tempi interminabili. Passa una quarantina di minuti e finalmente ci siamo: dopo il controllo documenti e la perquisizione, la nuova stravagante richiesta di togliersi le scarpe. Già era successo in paio di occasioni anche lo scorso anno, ma questa è un’amichevole, con assenza totale di tifoseria ospite e poco più di 300000 spettatori. Vabbe’…sarà il caldo.

Ore 20 – Il piazzale della Curva Sud è pieno di blindati e camionette, carabinieri e polizia ovunque, vado ai bagni,e all’ingresso, in cima alla prima rampa di scale, un capannello di agenti in borghese con casco e manganello in bella vista …una curva militarizzata e occupata dalle forze dell’ordine.

La tanto declamata divisione delle curva per il momento non c’è, ma, viste le premesse di questa insignificante partita di inizio stagione, non penso che tarderà ad arrivare.

Il clima all’interno della curva è surreale, la balaustra, dove dovrebbero esserci i ragazzi che di solito lanciano i cori è occupata da un folto gruppo di stewart, così come la scalinata centrale che arriva alle rampe di scale per il deflusso. Non un coro, non una nota di colore… è tutto così ovattato e plastificato che non sembra vero…

Come spiega il volantino distribuito all’esterno dello stadio, questo è un disegno ben preciso atto ad eliminare “l’ultimo luogo di aggregazione, l’ultimo baluardo di libertà”… troppi i segnali che lo fanno pensare, in estate sono arrivate anche 70 diffide, “mirate, studiate a tavolino, inventate nella fantasia del miglior scrittore di fantascienza, degno di un paese che assomiglia sempre di più alla corea del nord.”

Ore 21:00 – Nell’intervallo, una birra, due chiacchiere e i saluti… Molti, noi compresi, c’è ne andiamo, non ha senso vedere una partita in queste condizioni. L’amarezza è tanta, ma: “Adesso è il momento di essere ancora più uniti, ancora più convinti della giustezza della nostra causa”.

Il campionato deve ancora cominciare, ma a quanto pare ce la stanno mettendo tutta per contrastare la voglia di seguire la propria squadra del cuore."

[da www.lultimaribattuta.it]

Il marcio, il putrido ed il fetido non aspettano a palesarsi. Non sono mascherati e non si nascondono dietro falsi nomi e situazione equivoche. Lo schifo, dietro la regia Gabrielli-Pallotta, ci ha messo ben poco ad andare in onda allo stadio Olimpico di Roma.

E’ una giornata di metà agosto, che oltre a portarsi dietro i suoi 34 gradi con il 70% di umidità, dovrebbe aprire le danze della stagione romanista. Ricordo, tempo addietro, queste occasioni come il nonplusultra della rilassatezza, con settori venduti a 5 Euro e pochissimi controlli agli ingressi. Ma siamo in un’era differente, quella della sicurezza a tutti i costi, anche laddove non serve. Ci sono i vari Repubblica e Corriere della Sera da sfamare, e presidenti ingordi e despoti da assecondare. Per il piacere di tutti. Perché il tifo, non solo gli ultras, va eliminato quanto prima. Come ogni spazio aggregativo che si rispetti nella nostra penisola.

Ore 18,10: un lunga fila si snoda fuori a tutti i prefiltraggi di quello che dovrebbe essere uno stadio a cinque stelle. La presentazione della squadra dovrebbe aver inizio da lì a venti minuti, eppure la fantomatica macchina organizzativa non vuol sentir ragione di aprire quelle cancellate. Fa caldo e in tanti si accalcano perdendo quasi il respiro, in una delle tante situazioni create ad hoc da chi dice di agire per il bene collettivo, quando in realtà parole come “buon senso” e “rispetto” non sa neanche dove siano di casa. Ci sono bambini che piangono, signore incinta che decidono di arretrare per sedersi sul prato ed attendere miglior sorte e anziani che oscillano storditi dall’afa, quasi fossero capitati in un girone dantesco anziché in un luogo che, paradossalmente, dovrebbe essere sinonimo di svago e divertimento. Qualcuno prova a chiedere spiegazioni alle pettorine gialle, ricevendo indietro la sgarbata risposta: “Ma che volete da noi, potevate venì prima!”. E in fondo non è neanche colpa loro, del resto da chi fa dell’inadeguatezza e dell’impreparazione i propri cavalli di battaglia, non ci si possono attendere reazioni migliori.

Ancora ci vengono ad imboccare la favoletta delle famiglie allo stadio. Oggi, come mille altre volte, è tutto uno spot per non farcele venire mai più. E non solo le famiglie, ma anche il settantenne che all’Olimpico ci viene da una vita. La tortura infatti non finisce qui, dove si consuma soltanto il preambolo di questa assurda serata. Mentre dal cielo un elicottero della questura sorveglia e vigila, affinché non ci siano chissà quali problemi in un’amichevole senza tifosi ospiti, le porticine gialle si aprono e la fila si sposta dai filtraggi ai tornelli. Il tutto sotto gli occhi di centinaia di celerini, poliziotti, carabinieri e finanzieri. Tutti rigorosamente schierati in assetto anti-sommossa, coadiuvati da agenti in borghese che con le loro telecamere riprendono l’afflusso del pubblico. Giuro, una roba del genere da queste parti non l’avevo mai vista.

Sono frastornato e incredulo. Oltre che incazzato nero nel vedere cosa hanno architettato questi fenomeni e come trovano modo di spendere danaro pubblico in un Paese che di certo non è privo di problemi e campi dove meglio investire questi fondi. Comunque voglio vederci ancora più chiaro, passo tra la selva di gendarmi e mi porto al prefiltraggio dell’Obelisco, il più grande. Mi si ripropone lo scenario da check-in di guerra, con persone che offendono palesemente steward e poliziotti per l’attesa lunghissima. Poi si chiedono perché queste figure siano invise a molta gente. Di certo ciò non rappresenta un buono spot ne’ per le divise, ne’ per le istituzioni.

Scatto qualche foto e poi torno indietro, non prima però di essere fermato da un Robocop con accento piemontese. Con fare tracotante mi chiede biglietto e documento oltre a mostrargli cosa ci sia nella borsa. Non gli rispondo, mi limito a “eseguire gli ordini”, capisco che non è giornata per fare polemica. E qui mi si ripropone la stessa scena vissuta ad Avellino qualche giorno prima: appena l’agente vede la mia tessera stampa cambia espressione in volto, più rilassato, e mi lascia andare quasi senza perquisirmi. Come già detto, per loro i criminali si annidano soltanto nei settori popolari; se fai parte di qualche casta, al loro pari, puoi anche portare dentro una bomba atomica, sei giustificato.

Mi avvicino alla Sud, perché manco a dirlo, è lei l’obiettivo di tutto questo spiegamento. Lorsignori ragionano da carcerieri, e come tali provocano, umiliano ed offendono in attesa di una reazione utile a scatenare l’inferno e, ovviamente, a incolpare il loro bersaglio. Da un pertugio osservo attentamente cosa sta accadendo dopo i tornelli: il fitto cordone ferma minuziosamente chiunque oltrepassi l’entrata, costringendo tutti a togliersi le scarpe. Noto ben due camionette della polizia stazionare a pochi metri dagli accessi. Mi chiedo come si faccia ancora a frequentare gli stadi. Trattati come camorristi, manco fossimo a Regina Coeli, dove probabilmente i controlli sono più blandi. Sono immagini che sbatterei in faccia a chi in questi anni ci è venuto a parlare di “civilizzazione delle curve”, oppure a chi, venuto d’oltreoceano, ha osannato in maniera ipocrita il settore popolare del tifo romanista, lavorando dietro le quinte per sbarazzarsene quanto prima.

La Capitale d’Italia, quella degli scandali a macchia d’olio (e lo ripeterò in ogni articolo, a costo di risultare stucchevole), dei posti assegnati ad honorem, delle aziende farcite da parenti entrati con falsi concorsi, delle mazzette, della corruzione, del degrado costante e continuo, sì proprio lei, non trova la forza e la voglia per riparare le buche dell’asfalto o far funzionare una metropolitana, ma mostra i muscoli per reprimere e maltrattare 32.000 persone, con un’occhio di riguardo alla Curva Sud. Come lo spieghiamo ai bimbi che avete fatto piangere, che fate schifo? Dal primo all’ultimo. Bisognerebbe spiegargli che il calcio è uno sport da non seguire mai più, anzi da boicottare e distruggere ove possibile.

Mi cominciano ad arrivare messaggi e foto su Whatsapp. La cosa, a quanto sembra, è anche peggio di come la immaginavo. Il muro che dovrebbe dividere la curva non c’è, in compenso qualcuno ha assoldato un’agenzia di sicurezza privata, con veri e propri buttafuori posti sulla scalinata centrale. Rimane da capire chi li abbia pagati. In caso fosse stata la questura, ognuno tragga le sue conclusioni sulla ridicolezza della stessa; in caso fosse stata la società, sarebbe soltanto la conferma di quanto essa stia concorrendo in questo scempio. Inoltre ogni angolo della curva è stato riempito di agenti in borghese, dal piazzale esterno, alle scalinate, alla balaustra. Un monito, come per dire: “Provate solo ad alzare un dito e vi apriamo il culo”. Comportamento consono ad uno stato di polizia. E pensare che per anni ci hanno imbottito di fandonie su quanto sia importante togliere la polizia dagli stadi. Situazioni del genere credo che neanche nella più pericolosa e remota zona di guerra si possano vedere.

Intanto, sempre per la serie “rispetto dei tifosi”, le file non si sono certamente diradate ma la presentazione dei giocatori è iniziata. A scapito di chi per un’amichevole ha sborsato ben 16 Euro (32.000 Lire per un’amichevole in uno stadio da terzo mondo, ancora parlate di famiglie allo stadio?). Vane sono le lamentele della gente, il pugno di ferro voluto dall’ineffabile Gabrielli deve fare il suo corso, cascasse il cielo.

Sento lo speaker introdurre i giocatori: “Con il numero 16 Daniele De Rossi”. Mi sembra di vedere uno spettacolo sotto una dittatura militare. Tutto è finto e preconfezionato. Entro in tribuna stampa, lo scenario è desolante. Non c’è uno striscione, una bandiera e un minimo di colore. Entrano Dzeko e Salah, vengono osannati, ma è chiaro che più di qualcosa non va. Anch’io, da una posizione privilegiata, non mi sento più a casa. Anzi, come i ragazzi che stanno subendo soprusi per entrare in un luogo pubblico, mi sento defraudato e indesiderato. Non nego che vorrei andar via.

Inizia la partita, ed ovviamente il consueto “Quando l’inno s’alzerà” appare solo un ricordo lontano dei bei tempi andati. Azzittito ed assassinato dal modello italiano. Sembra di assistere a una partita di tennis, con qualche sussulto alle azioni più belle o ai gol che la Roma realizzerà a grappoli. Ma stasera di quanto accade sul manto verde mi interessa davvero poco. Probabilmente bisognerà farci il callo ed essere coscienti che questo è lo stadio del futuro prossimo. Un futuro che ha visto la propria alba a Roma.

La Sud marca la propria presenza al 30′ con qualche coro per i diffidati e contro il Prefetto. Qualcuno dietro me vocifera: “Per questi possiamo anche vincere 3-0, ma non cambieranno mai. Così facendo danneggiano la Roma”. Bene, vedo che avete capito proprio tutto. E forse è inutile anche perdere tempo a scrivere articoli come questo. Le battaglie sono perse, resta solo la “tigna” di dire le cose come stanno, senza fingere che tutto vada normalmente. Per il resto è una serata amara, e con la morte nel cuore alle 22,30 lascio l’Olimpico con un solo pensiero nella mente: “Fate schifo!”.

Simone Meloni

http://www.sportpeople.net/fate-schi...ia-amichevole/

Roma-Siviglia, prove generali di militarizzazione dello stadio Olimpico

"Roma-Siviglia giocata ieri sera allo stadio Olimpico sta facendo discutere, oltre che per i tanti gol e lo spettacolo offerto dai nuovi acquisti giallorossi, anche per un altro aspetto poco piacevole per chi vive la passione del calcio in curva e non solo.

Un tifoso romanista presente ieri sera in Curva Sud ci ha raccontato com’è andata:

Ore 17:30 – I cancelli principali per l’accesso al piazzale dello stadio e all’ingresso dei vari settori sono aperti, la fila, già ingrossata da numerosi famiglie e molti bambini, procede lentamente, causa i prefiltraggi degli steward, biglietto e documento alla mano, perquisizioni… il tutto sotto un Sole cocente.

Ore 19:00 – Decidiamo di entrare, la fila ai cancelli principali non accenna a diminuire, anzi, così tentiamo di aggirarla e optiamo per un ingresso secondario, ma anche qui fila e tempi interminabili. Passa una quarantina di minuti e finalmente ci siamo: dopo il controllo documenti e la perquisizione, la nuova stravagante richiesta di togliersi le scarpe. Già era successo in paio di occasioni anche lo scorso anno, ma questa è un’amichevole, con assenza totale di tifoseria ospite e poco più di 300000 spettatori. Vabbe’…sarà il caldo.

Ore 20 – Il piazzale della Curva Sud è pieno di blindati e camionette, carabinieri e polizia ovunque, vado ai bagni,e all’ingresso, in cima alla prima rampa di scale, un capannello di agenti in borghese con casco e manganello in bella vista …una curva militarizzata e occupata dalle forze dell’ordine.

La tanto declamata divisione delle curva per il momento non c’è, ma, viste le premesse di questa insignificante partita di inizio stagione, non penso che tarderà ad arrivare.

Il clima all’interno della curva è surreale, la balaustra, dove dovrebbero esserci i ragazzi che di solito lanciano i cori è occupata da un folto gruppo di stewart, così come la scalinata centrale che arriva alle rampe di scale per il deflusso. Non un coro, non una nota di colore… è tutto così ovattato e plastificato che non sembra vero…

Come spiega il volantino distribuito all’esterno dello stadio, questo è un disegno ben preciso atto ad eliminare “l’ultimo luogo di aggregazione, l’ultimo baluardo di libertà”… troppi i segnali che lo fanno pensare, in estate sono arrivate anche 70 diffide, “mirate, studiate a tavolino, inventate nella fantasia del miglior scrittore di fantascienza, degno di un paese che assomiglia sempre di più alla corea del nord.”

Ore 21:00 – Nell’intervallo, una birra, due chiacchiere e i saluti… Molti, noi compresi, c’è ne andiamo, non ha senso vedere una partita in queste condizioni. L’amarezza è tanta, ma: “Adesso è il momento di essere ancora più uniti, ancora più convinti della giustezza della nostra causa”.

Il campionato deve ancora cominciare, ma a quanto pare ce la stanno mettendo tutta per contrastare la voglia di seguire la propria squadra del cuore."

[da www.lultimaribattuta.it]

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[marc089]

Ma ci credi veramente a questa cosa?

si, l'ho già spiegato, non sto dicendo che non ci sia politica in curva, ma che la cosa è molto più limitata di anni fa, e soprattutto di politico non c'è praticamente nulla nella contestazione attuale

[enigmainsoluto]

Ma qualcuno se l'è chiesto invece di piangere e lamentarsi, come mai si è arrivati a tutto questo in Italia? I tornelli, i controlli ecc ecc? All'interno della Sud c'è teppaglia. Mica tutti, ma ci sta eccome. Questo comporta disagi? Però gli atti vandalici, le risse, fino ai feriti o addirittura i morti del passato...sticazzi? Io la militarizzazione dei multisala o dei Luna park non li ho mai visti chissà perché....
Smettiamola per favore...

[Dobermann81]

si risolverà tutto una volta costruito lo "Stadio di Pallotta"

100 euro a biglietto e passa tutta la paura

Con la Roma in affitto dal proprietario, una cosa bellissima

[marc089]

Ma qualcuno se l'è chiesto invece di piangere e lamentarsi, come mai si è arrivati a tutto questo in Italia? I tornelli, i controlli ecc ecc? All'interno della Sud c'è teppaglia. Mica tutti, ma ci sta eccome. Questo comporta disagi? Però gli atti vandalici, le risse, fino ai feriti o addirittura i morti del passato...sticazzi? Io la militarizzazione dei multisala o dei Luna park non li ho mai visti chissà perché....
Smettiamola per favore...

l'ho spiegato più indietro, non dico che non ci sia mai stata violenza, in sud c'è teppaglia ma come ce n'è per strada e ce n'è ovunque. quando c'è un grande assembramento di persone come può essere allo stadio, come a un concerto, in discoteca, come in spiaggia a ferragosto, come persino a volta in fila alla posta, c'è sempre un potenziale rischio per l'ordine pubblico e ci sono le giuste precauzioni che vanno prese per gestirlo. non è chiudendo e vietando tutto che si risolvono le cose. ma è palese che non c'è voglia di fare prevenzione e corretta gestione.

atti vandalici, risse, feriti e morti sono cose ormai lontanissime dagli stadi e l'unica volta che è capitato recentemente è stato a km dallo stadio dallo stadio con PALESI ED EVIDENTI colpe di chi doveva gestire l'ordine pubblico. guarda le foto che stanno nell'articolo sotto spoiler e se per te è tutto normale e accettabile possiamo smettere anche di avere questa discussione perchè non ci sono i presupposti (e ribadisco che quelli che meno hanno subito la situazione stanno in curva)

il discorso è parecchio semplice, c'è stato un momento ormai tanti anni fa in cui si sono accorti che col calcio ci si possono fare tanti soldi e questo non è più compatibile con un certo modo di vivere questo (ex)sport. in più mettici che negli anni si è fatto di tutto per distruggere ogni forma di aggregazione, per poterci controllare meglio TUTTI, nessuno escluso, farci credere quello che più fa comodo e mettercelo in culo con nonchalance (nessuno schieramento politico è esente da ciò). ma guarda la campagna mediatica sulle discoteche di quest'estate, altro esempio palese di quello che ti dico. hanno montato una campagna per cui la casalinga di voghera (cioè il tipico italiano medio dalla mente ottusa) si è convinta che le discoteche siano il male e vanno chiuse tutte. se sei realmente interessato posso dirti non dico tanto ma un paio di libri che potrebbero chiarirti le idee su ciò che dico, capisco perfettamente che potrebbe non fregartene nulla ma nemmeno ti stai sforzando di pensare che forse non è proprio esattamente come ce la descrivono o come la pensi tu. magari non è nemmeno come la penso io ma io parlo per quello che vedo e per esperienza personale, poi se pensi che io voglia a tutti i costi portare acqua al mulino di qualcuno non ci posso fare niente.

chi sta su questo forum da anni, io ce ne sto da più di 10, potrebbe ricordarsi come la pensavo in passato su questi argomenti e non la pensavo per niente così, anzi, direi che la pensavo come voi, quando poi le cose le vivi da dentro noti le differenze e le mille sfaccettature, se poi uno ha voglia anche di informarsi non sui soliti giornali o siti ti si apre un mondo

[fantaluca]

L'idea che mi sono fatto io della questione nasce un giorno dello scorso anno in cui un utente (che non ricordo) si lamentava del costo del biglietto in sud per Roma-Milan a 30 euro (o un prezzo del genere) ritenendolo un prezzo folle.

Secondo me siete semplicemente abituati diversamente dal resto d'Italia (è una sensazione ovviamente non una certezza) perchè mi sembra vi scandalizziate per quello che nel resto d'Italia è, tristemente forse, normale.

[marc089]

se un'assurdità diventa regola non significa che non resti assurdità

come al solito noi manco siamo capaci a copiare, copiamo l'inghilterra proprio nel momento in cui lì inizia a muoversi qualcosa in senso contrario, con la gente che inizia a mobilitarsi per protestare visto che la situazione è diventata insostenibile (sui prezzi)

la politica dei prezzi è comunque parte della strategia precisa di cui sopra