La differenza è che, sfruttando lo spazio di manovra del protocollo che dà definizioni ambigue e che lascia le conversazioni tra i giudici di gara quasi sempre riservate, Orsato e Valeri possono rigirare la frittata in modo da rendere lecito il cambio del colore del cartellino per Vecino: basta che dicano che è stato l'arbitro a chiedere chiarimenti al VAR e non il secondo a richiamare il primo al video.
La VAR è stata e sarà un passo avanti, ma va rianalizzata e perfezionata.