
Originariamente Scritto da
smoldino
Ogni bimbo è fatto a modo suo, così come ogni genitore è diverso dagli altri.
Utilizzare un metodo troppo rigido non porta beneficio; il concetto non dev'essere "voglio far dormire il bimbo a tutti i costi", perché potresti benissimo generargli dei traumi che magari te lo fanno anche dormire eh
Io vedo che una prima di fase di studio è buona cosa, dove il genitore deve lasciare sfogare il figlio, in quanto i bimbi piccoli sono delle specie di "macchine" con routine consolidate e con tempistiche ben precise: il problema sta nell'identificarle, perché solo loro le sanno

; un'amica aveva un problema simile, col bimbo che di giorno appena lo mollavi nella cestina/ovetto/... si metteva a piangere, ma aveva scoperto che lo faceva solo per i primi 4 minuti: se i genitori riuscivano a resistere (capisco benissimo quanto sia complicato

) quel lasso di tempo erano a posto perché poi si calmava.
Questo naturalmente in caso di mancanza di disagio del bimbo, perché il pianto è anche un segnale d'allerta che istintivamente ci porta sull'attenti. Io ho notato che spesso il pianto parte in maniera diversa per poi assestarsi su una discreta tonalità

Quindi identificare l'origine vi può aiutare nel capire come muoversi: un pianto per fame o per malessere è diverso dal pianto da voglia di contatto umano