Allego un commento di tale Vitoiuvara che mi trovo a condividere quasi in toto.
Eviterò poi di continuare su sti lidi perché sto pensiero è serio e di serietà qua dentro neanche un briciolo ( dovuta sempre a quei disastrosi motivi di cui sopra )

"La chiesa è tornata al centro del villaggio dice Garcia, felice, e forse ha ragione lui. Al centro del villaggio ci sono i tifosi della Roma che esultano (sempre) e festeggiano una stagione di merda e ricca di umiliazioni e quelli della Lazio che si arrabbiano dopo aver quasi sfiorato il miracolo. Perché se questo secondo posto strappato alla Lazio di Lotito può valere una gioia infinita dopo uno scudetto perso a novembre, dopo sette pere nella coppa grande, tre pere in quella più piccola e altre tre in quella nazionale, allora è buono tutto. Fossi io un tifoso della Roma oggi sarei avvelenato, non felice, coglione e coglionato dalla festa a bordo campo. Vincere un derby è sempre bello, questo anche di più, ma non è un cazzo se in testa si ha obiettivi più importanti. Ma io sono della Lazio, infelice e provinciale, incapace di pensare in grande e quasi spero di perdere a Napoli che al terzo posto preferisco di gran lunga il quarto. Non perché certi palcoscenici non mi facciano gola, ma perché la squadra che non entra in campo per affondare questa Roma terrorizzata non può che rimediare figuracce contro team più esperti e di prestigio. E le figuracce le lascio volentieri ai festeggiatori seriali. Meglio la coppetta e una stagione dignitosa in cuor mio. Non mi è piaciuto niente della Lazio di oggi, niente, figuriamoci Cavanda sulla fascia sbagliata. Ma tolgo il disturbo adesso, è un giorno di festa, l’ennesimo trionfo, ed è già tempo di tornare a parlare di scudetti e coppe e giocatori da 100 milioni."
(Vitoiuvara)