Spoiler:
RE FORTUNATO I DI SICILIA 1184-1210
Dall'"Historia Italica", di autore sconosciuto del XV secolo.
Dopo decadi intiere di regnanti avvezzi a pratiche nefaste, finalmente il sud dell'Italica Peninsula vide l'ascesa di un regnante degno et illuminato. Un vero signore della pugna. Homo d'armi come pochi a quei tempi, et anche nei precedenti, Fortunato aveva una forza sovrumana, cum la quale terrorizzava i suoi nemici. Egli fu chiamato "Il Martello", poiché era con questo attrezzo che solea entrare sul campo di battaglia, timoroso solamente di Dio, et cum esso spazzava via i suoi nemici, chiunque fossero, ancora prima di alzarlo con la sua terribile forza. Tuttavia, il suo essere timorato da Dio solo comprendea la sfera spirituale, et non la temporale. Fu così che, nonostante il suo nome, la Fortuna voltò improvvisamente le terga a lui e alla sua famiglia...
Per evitare che anche a me succeda quel che è successo a mio padre e mio nonno, urge ricorrere a una veloce incoronazione. Perciò sia dato ordine che 150 ducati siano testé mandati ai Cavalieri Templari. Il rispetto che ne conseguirà mi permetterà di farmi incoronare e mettere a tacere qualsivoglia opposizione politica. Prima però, finiamo la guerra che mio padre ha iniziato. Riunifichiamo la Tripolitania sotto la nostra bandiera.
Si sbagliavano tutti. E alcuni dei miei vassalli continuano a fare lo stesso errore. Il nemico non si trova nelle lande desertiche occupate dagli infedeli. Il male del mondo cristiano si annida al suo interno. Lo Sacro Romano Imperatore e il Papa sono i veri oppressori della Fede. Devo dirigermi a nord, tentare di unificare la penisola e portare il Papa a più miti consigli. Solo con l'unità dell'Italia il mondo rivedrà finalmente la luce. Ho dato ordine al mio cancelliere di occuparsi innanzitutto della questione Abruzzo... e al mio araldo di annunciare il prossimo Torneo. Voglio vincere. Non c'è nessun combattente che possa dirsi mio pari in questo Regno, e forse anche altrove.
Il Kaiser ha tremato. Ho mostrato la mia forza ed egli è stato annientato. Lo spavento è stato tale che, dopo aver firmato il trattato di pace con il quale mi cede il titolo di Conte d'Abruzzo, il suo cuore non ha retto. Non ho neanche fatto in tempo a chiedere il riscatto e a liberarlo. Ma che importa, tanto ne verrà un altro, e poi un altro ancora... e alla fine non ne arriverà più nessuno, perché non mi fermerò finché non avrò liberato l'Italia dal giogo dello straniero.
I musulmani potranno provarci quanto vogliono, ma falliranno, poiché nessuno può competere con me in battaglia. La loro stupida Jihad fallirà. E mio figlio Fortunato assomiglia a me... il futuro di questo regno è radioso! Immantinente gli verrà data la contea abruzzese, affinché possa far pratica con il governo. Sua sorella Adelaide invece ha scelto di farsi suora. Mi spiace, avrei preferito darla in moglie per ottenere una buona alleanza difensiva, ma non andrò mai contro il volere dei miei adorati figli.
E ora abbiamo anche un martire nella nostra dinastia. Pericle, ci aiuterai dall'alto a sconfiggere gli empi beduini.
Alberico! Maledetta serpe! Inetto e viscido essere odorante di fetido sterco liquido! Ancora vivo attaccherò i tuoi luridi arti a quattro carri e li farò partire in quattro direzioni diverse. Morirai come il traditore che sei, e infine metterò la tua testa su una picca e spargerò le tue budella per tutto il deserto. Come hai osato uccidere mio figlio? Bestia! Pagherai carissimo questo tuo gesto infido, vile e sconsiderato! Piuttosto che lasciarti il regno, brucerò tutto!
"Dopodiché le sue membra furono mischiate alla sabbia, e divorate dalle bestie del deserto... e il suo nome fu cancellato dalle cronache, come non fosse mai esistito... Ma suo figlio fu salvato, poiché non era malvagio come il padre, e meritava di vivere."
Il Papa. Il Papa non ha diritto alcuno sulle lande del Lazio. Roma non è sua, è mia. Lui è l'emissario di Cristo, non di Cesare. Pensasse allo spirito, e non al governo... E intanto questo è il primo passo verso l'unificazione religiosa... dobbiamo fermare lo Scisma e riunificare il mondo cristiano. E visto che ci siamo... anche riunificare il Lazio. Mentre il Papa se ne va a Orbetello, noi ci prendiamo anche Orvieto e il titolo di Duca del Lazio, con buona pace dell'Imperatore...
Mi sento strano... non capisco chi mi parla. È forse Gesù, adirato per la mia presa di Roma, o il diabolo, che vuole complimentarsi? Intanto sarà meglio fare buon uso del cilicio, e cercare il perdono... Sono convinto che le mie azioni fossero giuste. Il Papa non deve occuparsi delle cose di questa Terra... E presto... neanche io...
"E fu così che si estinse il ramo principale della dinastia degli Altavilla, a causa di un uomo corrotto e malvagio... che fece di tutto per avere il Regno, ma finì col consegnarlo nelle mani del figlio..."
RE FORTUNATO I DI SICILIA 1184-1210
Dall'"Historia Italica", di autore sconosciuto del XV secolo.
Dopo decadi intiere di regnanti avvezzi a pratiche nefaste, finalmente il sud dell'Italica Peninsula vide l'ascesa di un regnante degno et illuminato. Un vero signore della pugna. Homo d'armi come pochi a quei tempi, et anche nei precedenti, Fortunato aveva una forza sovrumana, cum la quale terrorizzava i suoi nemici. Egli fu chiamato "Il Martello", poiché era con questo attrezzo che solea entrare sul campo di battaglia, timoroso solamente di Dio, et cum esso spazzava via i suoi nemici, chiunque fossero, ancora prima di alzarlo con la sua terribile forza. Tuttavia, il suo essere timorato da Dio solo comprendea la sfera spirituale, et non la temporale. Fu così che, nonostante il suo nome, la Fortuna voltò improvvisamente le terga a lui e alla sua famiglia...
Per evitare che anche a me succeda quel che è successo a mio padre e mio nonno, urge ricorrere a una veloce incoronazione. Perciò sia dato ordine che 150 ducati siano testé mandati ai Cavalieri Templari. Il rispetto che ne conseguirà mi permetterà di farmi incoronare e mettere a tacere qualsivoglia opposizione politica. Prima però, finiamo la guerra che mio padre ha iniziato. Riunifichiamo la Tripolitania sotto la nostra bandiera.
Si sbagliavano tutti. E alcuni dei miei vassalli continuano a fare lo stesso errore. Il nemico non si trova nelle lande desertiche occupate dagli infedeli. Il male del mondo cristiano si annida al suo interno. Lo Sacro Romano Imperatore e il Papa sono i veri oppressori della Fede. Devo dirigermi a nord, tentare di unificare la penisola e portare il Papa a più miti consigli. Solo con l'unità dell'Italia il mondo rivedrà finalmente la luce. Ho dato ordine al mio cancelliere di occuparsi innanzitutto della questione Abruzzo... e al mio araldo di annunciare il prossimo Torneo. Voglio vincere. Non c'è nessun combattente che possa dirsi mio pari in questo Regno, e forse anche altrove.
Il Kaiser ha tremato. Ho mostrato la mia forza ed egli è stato annientato. Lo spavento è stato tale che, dopo aver firmato il trattato di pace con il quale mi cede il titolo di Conte d'Abruzzo, il suo cuore non ha retto. Non ho neanche fatto in tempo a chiedere il riscatto e a liberarlo. Ma che importa, tanto ne verrà un altro, e poi un altro ancora... e alla fine non ne arriverà più nessuno, perché non mi fermerò finché non avrò liberato l'Italia dal giogo dello straniero.
I musulmani potranno provarci quanto vogliono, ma falliranno, poiché nessuno può competere con me in battaglia. La loro stupida Jihad fallirà. E mio figlio Fortunato assomiglia a me... il futuro di questo regno è radioso! Immantinente gli verrà data la contea abruzzese, affinché possa far pratica con il governo. Sua sorella Adelaide invece ha scelto di farsi suora. Mi spiace, avrei preferito darla in moglie per ottenere una buona alleanza difensiva, ma non andrò mai contro il volere dei miei adorati figli.
E ora abbiamo anche un martire nella nostra dinastia. Pericle, ci aiuterai dall'alto a sconfiggere gli empi beduini.
Alberico! Maledetta serpe! Inetto e viscido essere odorante di fetido sterco liquido! Ancora vivo attaccherò i tuoi luridi arti a quattro carri e li farò partire in quattro direzioni diverse. Morirai come il traditore che sei, e infine metterò la tua testa su una picca e spargerò le tue budella per tutto il deserto. Come hai osato uccidere mio figlio? Bestia! Pagherai carissimo questo tuo gesto infido, vile e sconsiderato! Piuttosto che lasciarti il regno, brucerò tutto!
"Dopodiché le sue membra furono mischiate alla sabbia, e divorate dalle bestie del deserto... e il suo nome fu cancellato dalle cronache, come non fosse mai esistito... Ma suo figlio fu salvato, poiché non era malvagio come il padre, e meritava di vivere."
Il Papa. Il Papa non ha diritto alcuno sulle lande del Lazio. Roma non è sua, è mia. Lui è l'emissario di Cristo, non di Cesare. Pensasse allo spirito, e non al governo... E intanto questo è il primo passo verso l'unificazione religiosa... dobbiamo fermare lo Scisma e riunificare il mondo cristiano. E visto che ci siamo... anche riunificare il Lazio. Mentre il Papa se ne va a Orbetello, noi ci prendiamo anche Orvieto e il titolo di Duca del Lazio, con buona pace dell'Imperatore...
Mi sento strano... non capisco chi mi parla. È forse Gesù, adirato per la mia presa di Roma, o il diabolo, che vuole complimentarsi? Intanto sarà meglio fare buon uso del cilicio, e cercare il perdono... Sono convinto che le mie azioni fossero giuste. Il Papa non deve occuparsi delle cose di questa Terra... E presto... neanche io...
"E fu così che si estinse il ramo principale della dinastia degli Altavilla, a causa di un uomo corrotto e malvagio... che fece di tutto per avere il Regno, ma finì col consegnarlo nelle mani del figlio..."