A fine Maggio 2014 si arriva ad una doppia conclusione, un po' perché la Federazione ha altro a cui pensare, i Mondiali in Brasile stanno per iniziare e un po' perché a Roma pensano che i Sardi siano impazziti davvero... Le voci di corridoio sono fondate, anzi fondatissime: il campionato sardo si farà. Viene annunciato in pompa magna dalla neonata “Federazioni Sardigna Giogu de Fubbal”. La notizia arriva in uno di quei momenti in cui sembra regnare lo stallo tra le parti in causa e forse è una mossa studiata proprio per sbloccare questo stallo, anche perché il tempo stringe davvero ormai… Come si svilupperà il tutto è ancora un mistero. Oltre all’annuncio di questa competizione non si sa altro. Si chiederà l’affiliazione alla UEFA per partecipare alle coppe europee? Le squadre che giocheranno in questi campionati quindi non giocheranno nei campionati FIGC?
Intanto a Roma lo sbigottimento fa bisboccia con le risatine. Una delle regioni più povere che decide di staccarsi da una nazione che per quanto in crisi economica è pur sempre dentro il G8! Roba da pazzi, ma che guadagno possono avere?
Su questo aspetto ci sarebbe tanto da poter dire, ci sono i pro e i contro da ogni prospettiva la si voglia vedere, ma quel che è più importante è che la FIGC ora deve darsi una mossa e prendere una posizione chiara. Spalleggiata da CONI e dal Governo italiano, detta le condizioni per la permanenza delle squadre sarde dentro i confini italiani. Il risultato penalizza, alla fin fine nel breve periodo, più il Cagliari Calcio che il movimento sardo nel suo complesso. Il Cagliari infatti paga caro l’esposizione del suo Presidente e al termine di una riunione del Consiglio Federale indetta d’urgenza per via delle novità importanti avvenute viene infatti retrocesso in
Serie D (pur essendosi brillantemente salvato l'anno appena concluso e avendo meritato la conferma nel campionato di Serie A). Probabilmente paga per tutti ma è un dazio per l’aver ottenuto che tutte le squadre sarde partecipino ai campionati pro e semi pro organizzati dalla FIGC. In questo senso si è sostanzialmente ottenuto un compromesso: Il campionato sardo non avrà un valore “concorrenziale” verso i campionati FIGC che rimarranno quindi la competizione più importante per tutte le squadre sarde. Parallelamente le squadre sarde giocheranno quindi un torneo secondario con delle regole specifiche che è stato fortemente voluto dalla FSGF al fine di promuovere meglio lo sviluppo dei giovani sardi: i contorni di questo campionato saranno resi noti sucessivamente. Nel frattempo in Via Roma presso la sede del Consiglio Regionale (curioso che il palazzo della Regione abbia sede davanti al porto di Cagliari proprio nella via che prende il nome della capitale d'Italia) parte tutta la macchina legislativa.
A questo punto la domanda è d’obbligo: chi è Sardo e chi no? Che lingua ufficiale avrà la nuova nazione?